capitolo 8

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-Come diamine è successo?!?- urlò Hawks tirando un pugno contro il camion. Era giunto lì appena Snatch lo aveva chiamato per dirgli che la sua ragazza era appena stata rapita.
-E' accaduto tutto troppo velocemente- mormorò Snatch afflitto -stava combattendo contro Dabi quando l'altro l'ha presa alle spalle. Non ho potuto fare niente per impedirglielo...- si coprì il viso con le mani -se dovessero farle qualcosa, non riuscirei mai a perdonarmelo...-
-Non le faranno nulla per il momento- esclamò Hawks digrignando i denti, cercando di controllare la sua furia. Non voleva pensare che la sua Subaru fosse nelle mani dell'Unione, soprattutto in quelle di Dabi.
"Se vuoi che tenga la bocca chiusa, dipende tutto da te" lo aveva minacciato. Sapeva perché Dabi l'aveva presa di mira, pensava che averla in ostaggio gli permettesse di tenerlo sotto scacco. Non era un segreto che Hawks fosse pazzo di Subaru, avrebbe fatto veramente di tutto per lei e Dabi lo sapeva benissimo. Saperla con lui lo riempi' di una furia cieca mista a  panico. Doveva andarsene da lì, l'idea di stare con le mani in mano lo fece ammattire. Senza dire una parola, spalancò le ali e spiccò il volo.
Hawks non sapeva da dove cominciare a cercare, l'Unione aveva più di un nascondiglio e non stavano mai fermi. Avrebbe voluto telefonare a Dabi per avere spiegazioni (oltre a insultarlo) ma non aveva il suo numero. Di solito era lui a chiamarlo per dargli indicazioni su cosa fare per ottenere la sua fiducia. Aveva le mani legate.
"È tutta colpa mia se l'hanno presa" pensò in collera "spero che non ti abbiano fatto niente, amore mio!".

Subaru aprì gli occhi. Si mise seduta, scrutando confusa la stanza dove si trovava. Era particolarmente luminosa, arredata in maniera semplice.
"Dove mi trovo? Che è successo?"
La ragazza si portò una mano sulla fronte, cercando di ricordare gli ultimi avvenimenti. Stava lottando contro Dabi, dopodiché era corsa verso il camion preso di mira dall'unione. E poi il nulla.
Osservò di nuovo la stanza, le era totalmente sconosciuta. Per un momento sperò di essere con Hawks, giunto in tempo per salvarla e che l'avesse portata lì per farla riprendere, ma era quasi certa di non essere così fortunata. Il suo sguardo cadde sui vestiti, restando attonita. Al posto del suo costume indossava un prendisole bianco con la stampa floreale. Aveva uno scollo a V molto generoso, mettendo in bella mostra la sua scollatura. Ai polsi vi erano una coppia di braccialetti elettronici.
"Ma che diamine...?"
Fece per alzarsi e cercare il suo costume quando la porta si aprì.
-Ti sei svegliata - esclamò Dabi entrando nella stanza, lasciando innoridita Subaru -sei stata priva di sensi per un paio di giorni, iniziavamo a preoccuparci- aggiunse ghignando.
Il cuore di Subaru perse dei battiti. Perché Dabi l'aveva fatta catturare? Possibile che l'avesse fatto per Hawks? Per estorcerle delle informazioni su di lui? O per ricattarlo?
Poi ricordò -un paio di giorni?- ripeté sconvolta -sono stata svenuta così tanto?-
-Hai dormito come un angioletto- confermò allegramente Dabi con una mezza risata mentre si sedette sul letto accanto a lei -mi stavo giusto chiedendo se per svegliarti ti dovevo dare un bacio come nella favola della bella addormentata...-
Subaru sbiancò, sia all'idea che Dabi la baciasse mentre era priva di sensi che per il pensiero di Hawks. Chissà quanto avrà dato di matto... lo immagino' svolazzare a giro come un pazzo, preoccupato a morte per lei.
-Che cosa vuoi?- sputò Subaru arrabiata -perche' mi avete rapito?-
Dabi la guardò divertito -per varie ragioni-
-Tipo?-
-E perché dovrei dirtele?- ridacchiò Dabi, divertendosi a punzecchiarla -non sono mica obbligato a darti certe informazioni!-
Subaru cercò di respirare a fondo, ricordandosi che in quanto eroe l'omicidio era reato -guarda che lo so che c'entra Hawks! Ma se pensi che ti dirò qualcosa su di lui, puoi proprio scordartelo!-
Per un momento Dabi parve confuso, poi scoppiò a ridere -pensi davvero che c'entra quel pollo gigante?-
-Non è così?- fece irritata Subaru per il soprannome che Dabi aveva appena dato al suo ragazzo.
Dabi ignorò la sua domanda, avvicinandosi pericolosamente a lei. Subaru indietreggiò.
-Stai lontano!- esclamò allarmata.
-Altrimenti?- le chiese lui con tono mellifluo.
Con un rapido movimento, le afferrò i polsi e la buttò sdraiata sul letto, tenendole le braccia alzate sopra la testa mentre si mise sopra di lei.
-Lasciami subito!- ringhiò Subaru, cercando di non andare nel panico. Averlo così vicino l'agito'.
-Non sei in condizioni di darmi degli ordini. Ti abbiamo messo dei braccialetti speciali che inibiscono il tuo quirk, per cui sei senza difese- le sussurro' lui divertito, tenendole i polsi con una mano sola -sei mia prigioniera e posso farti tutto quello che voglio-
A quelle parole, Subaru sentì le emozioni più sbagliate del momento. Doveva sentirsi spaventata, impanicata per non essere in grado di difendersi, arrabbiata. Non eccitata nel  sentirsi definire "mia prigioniera" da Dabi. Iniziò ad avere il respiro accelerato mentre il cuore batte' per conto suo, totalmente fuori controllo.
-Potrei divertirmi a bruciarti con un tocco- le sussurro' avvicinando il viso a quello della ragazza, respirandole sulla pelle, mentre con la mano libera le accarezzò la guancia. Aveva alzato leggermente la temperatura corporea, rendendo la mano più calda. Subaru ne avvertì il calore sulla pelle, trovandola stranamente piacevole.
-Potrei prenderti con la forza, facendoti mia senza che tu me lo impedisca- le mormorò provocante all'orecchio, facendo scendere la mano lungo il suo corpo, agguantandole una coscia con fare possessivo. Spostò una gamba fra quelle della ragazza, strusciandole il ginocchio sulla sua intimità. Subaru strinse le labbra per non lasciarsi scappare un gemito nonostante la sensazione di calore e fuoco che le avvolse quella zona. Il cuore le batteva sempre più forte mentre sentì un nodo allo stomaco. Voleva che Dabi si fermasse ma, allo stesso tempo, che continuasse. Restò scioccata per la direzione che stavano prendendo i suoi pensieri. Era lì, sotto di lui, mentre la stava toccando senza il suo permesso. Doveva essere spaventata, non eccitata.
Dabi si fermò, allontanandosi da lei, lasciandola a bocca asciutta -ovviamente non farò niente di tutto questo. Sono un assassino, non uno stupratore-
Subaru lo guardò sorpresa, non pensava che si sarebbe davvero fermato. Si sentì quasi delusa.
-E poi non ho bisogno di violentare una ragazza se voglio divertirmi, ne trovo quante ne voglio pronte a soddisfarmi- aggiunse divertito.
La ragazza si mise seduta, lanciandogli un'occhiataccia -ma non mi dire...-
Dabi rise più forte, divertito dalla sua reazione -te ne starai buona per qualche giorno qui dentro fino a quando non ti calmerai- disse indicando la stanza -dopo ti farò portare la colazione. Quando sarai più tranquilla potrai girovagare per la casa come vorrai!-
-Vai a farti fottere- esclamò arrabbiata Subaru.
Dabi si voltò verso di lei -volentieri. Magari proprio con te, che ne dici?-
Subaru gli fece il dito medio come risposta, facendo ridere Dabi ancora di più.
-Ci sarà da divertirsi!- sghignazzò, uscendo dalla camera e chiudendo la porta a chiave.
Subaru guardò la porta con rabbia, mandando mentalmente a fanculo Dabi. Dopodiché fece un bel respiro profondo, cercando di calmarsi e fare ordine fra i suoi pensieri. Era rimasta sbigottita per quello che aveva provato poco prima con Dabi, nemmeno Hawks le aveva mai fatto provare una cosa del genere.
Le aveva provate solo con Toya. L'idea che quel tipo la facesse sentire così la disgustò. Era un criminale, un assassino, mentre lei era un eroina, oltre a essere fidanzata. Si sentì in colpa, sia per non aver pensato a Hawks che per aver permesso a Dabi di giocare con lei. Ripensò alla sue parole, a come aveva tante ragazze pronte a farlo divertire. Si era sentita infastidita sentendo quella frase. L'idea che toccasse altre ragazze la fece sentire strana, di malumore.
Scosse la testa, cercando di togliersi dalla mente Dabi, e si guardò intorno in cerca di possibili vie di fughe. Oltre alla porta vi erano anche un paio di finestre, una vicina all'altra. Corse verso di queste, aprendole e constatando con sollievo che non avevano le sbarre.
Si affacciò e per poco le venne male, era al quarto piano. Troppo in alto per poter saltare giù.
Subaru si guardò i polsi, studiando i braccialetti che le avevano messo. Dabi le aveva detto che inibivano il suo quirk, ma magari era solo un bluff per spaventarla o per scoraggiare i suoi tentativi di fuga. Aprì la mano, provando a creare un piccolo uragano sul palmo della mano senza riuscirci. A quanto pareva annullavano davvero il suo potere e sembrò che non ci fosse modo di levarli.
Maledicendo di nuovo Dabi, cercò di studiare la situazione. Non poteva usare il suo quirk per volare fuori, sentendosi frustrata. Odiava sentirsi in gabbia.
Sospirando, si allontanò dalla finestra buttandosi sul letto. Le lenzuola del letto erano soffici e accoglienti, dai colori molto tenui. Si alzò di scatto, dandosi della stupida da sola per non averci pensato subito. Poteva sfruttare le lenzuola per creare una corda con la quale calarsi dalla finestra, proprio come nei film.
Sfece subito il letto, annodando le estremità delle lenzuola e della coperta. Dopodiché cercò un appiglio sicuro per legare la corda improvvisata e la buttò dalla finestra. Diede un'occhiata fuori, con quella avrebbe potuto scappare e tornare da Hawks!
Col cuore in gola si calò fuori, scendendo piano piano tenendosi stretta alla corda, pregando ogni santo in paradiso che non si sciogliesse.
Con un piccolo senso di trionfo, superò i primi due piani, ma quella sensazione di vittoria durò molto poco. La corda arrivò fra il secondo e il primo piano, ancora troppo alto per lei.
-Maledizione!- impreco' Subaru per aver preso male le misure. L'unica soluzione era quella di tornare su e cercare qualcos'altro per allungare la corda, ma non fu così facile. Sentì le braccia stanche mentre avverti' dei capogiri a causa dell'altezza. Non era abituata a stare sospesa nel vuoto senza il suo potere ad aiutarla, era una sensazione nuova e sgradevole.
Cercò di risalire lentamente ma le mani e le braccia iniziarono a non collaborare, stanche per quello sforzo al quale non erano abituate.
Subaru rilanciò uno sguardo sotto di sé, se cadesse da quell'altezza si sarebbe spaccata la testa.
La finestra accanto a lei si aprì, cogliendola di sorpresa. Mister Compress si affacciò guardandola per niente stupito, come se vedesse tutti i giorni delle ragazze scappare in quel modo. In mano teneva una tazzina da tè.
-Buongiorno, sono lieto di vedere che ti sia ripresa- disse sorridendole educatamente, sorseggiando il suo tè. Non indossava la maschera dell'ultima volta ma aveva comunque il viso coperto da un passamontagna nero, lasciando liberi solo gli occhi scuri e la bocca.
Mister Compress lanciò un'occhiata alla corda improvvisata di Subaru, scuotendo la testa divertito -misure sbagliate eh?-
Subaru annuì, piena di vergogna e imbarazzo.
-Questo è il problema di voi giovani- mormorò scuotendo la testa, sorseggiando ancora il suo tè -vi fatte prendere dall'impulsività e non studiate attentamente ogni minimo dettaglio. E per la cronaca, non avrebbe comunque funzionato. Non avevi abbastanza lenzuola per quella corda- aggiunse con nonchalance, uccidendo l'ultima speranza di Subaru.
-Ah...- mormorò lei -beh... è stato un piacere. Me ne torno su...- e fece per risalire, senza successo. Le braccia iniziarono a tremarle.
"Meglio spiaccicata a terra con la testa rotta che di nuovo lì dentro..."
Mister Compress la osservò per un attimo -passa da qui- le suggeri' -tranquilla, non ti riporterò in camera. Avevo detto a Dabi che non era una buona idea tenerti chiusa lì dentro, ma non ha voluto ascoltarmi... è un vero testone- aggiunse esasperato.
-Non mi riporterai in camera?- ripeté sospettosa Subaru. Nonostante quel tipo sembrava gentile, non riusciva a fidarsi. In fin dei conti era un villain anche lui.
-Te lo prometto- le sorrise incoraggiante -e poi non sei nostra prigioniera, vogliamo che ti senti tranquilla e a tuo agio. Vieni, ti aiuto!- e le diede una mano a entrare dalla finestra.
Subaru si stiracchiò le braccia ancora doloranti -che vuoi dire con "non sono vostra prigioniera"? Pensavo che mi avete catturato per tenermi in ostaggio!-
-Non sono la persona più indicata per risponderti- esclamò lui mentre l'accompagno' fuori da lì -io ho solo fatto quello che mi ha chiesto Dabi. Dovresti chiederlo a lui! In fin dei conti è stata una sua idea-
-Mi ha voluto rapire lui?- chiese allibita Subaru mentre lo seguì.
Mister Compress annuì, poi decise di cambiare discorso -vieni, ti porto in sala da pranzo. Sono sicuro che avrai una fame da lupi. E poi gli altri vorranno sicuramente conoscerti!-

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