Capitolo 4

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-Caspita!- sospirò sognante Ayaka -Hawks è davvero dolcissimo!-
-Gia'- annuì Subaru.
Dopo ben tre giorni dall'ultima volta che erano di ronda insieme, ovvero al mesiversario di Subaru e Hawks, non avevano più avuto modo di fare il turno insieme. Finalmente quel giorno erano di ronda e potevano chiacchierare mentre pattugliavano le strade. Ayaka era curiosissima di ciò che le aveva organizzato Hawks e voleva tutti i dettagli. Subaru le racconto' tutto, tranne l'episodio dell'acquario e della conclusione della serata. Per quanto fossero amiche, non le aveva mai raccontato di Toya.
-Sei davvero fortunata!- sospirò nuovamente lei -sapessi in quante vorrebbero essere al tuo posto... fossi in te me lo terrei stretto! Non ha mai guardato nessuna come guarda te!-
-Lo so - sussurro' Subaru con un filo di voce. Hawks era un ragazzo d'oro, solo una pazza se lo farebbe scappare.
"E io sono un'idiota a continuare a tormentarmi per un amore finito male, rischiando di perdere quello attuale..."
Nonostante il rifiuto di quella sera, Hawks non si era perso d'animo e aveva continuato a essere coccoloso verso di lei, dimostrandole che non era successo niente. Eppure non si era levata dalla testa quello sguardo arrabbiato che le aveva lanciato quando si era tirata indietro, conscia che quell'ennesimo rifiuto lo aveva ferito più di quanto dava a vedere. Subaru sospirò, pensando a come avrebbe fatto per farsi perdonare. Un'idea ce l'aveva, sicura della sua efficacia al cento per cento. Tutto stava nel convincersi a lasciarsi alle spalle il passato.
"Come se fosse facile...." pensò amareggiata.
La ronda fu piuttosto tranquilla, a parte un paio di casi in cui catturarono dei villain che avevano tentato dei furti. Passarono davanti a un negozio, dove Ayaka si fermò a guardare la vetrina.
-Wow! Guarda che belli!- esclamò lei.
Subaru si avvicinò all'amica, ammirando la vetrina a bocca aperta. Era un negozio di intimo ed esposti vi erano dei completini, uno più bello dell'altro. Quello che aveva catturato l'attenzione di Subaru era un completino in raso rosso. Se lo immagino' addosso mentre era davanti a Hawks, certa che lo avrebbe apprezzato.
"Sarebbe un bel modo di farsi perdonare"
Alla fine entrò in negozio, acquistando il completino. Uscì da lì con la borsa in cartoncino in mano e un sorriso raggiante stampato sul viso.
-Hawks resterà a bocca aperta- ridacchiò Ayaka.
-E' quello lo scopo-
Fecero un salto al volo in agenzia, lasciando l'acquisto negli spogliatoi (beccandosi un'occhiata severa da Snatch, sboffoncchiando di come queste nuove generazioni non prendessero sul serio le ronde) e tornarono per strada. Verso il pomeriggio, mentre giravano nei pressi dei vicoli, ci fu' un'esplosione. Dai vicoli si alzò come una luce bluastra, accompagnata dal fumo e dal calore, attirando la loro attenzione.
-Che diamine è successo?- esclamò Ayaka.
-Non lo so- rispose preoccupata Subaru -andiamo subito a vedere!-
Le due ragazze corsero a perdifiato, arrivando verso il punto critico. Li restarono a bocca aperta, sconcertate per l'orrore che si presentò davanti a loro.
C'era una figura che stava dando loro le spalle che stava ammirando l'incendio che stava lambendo quel vicolo. Subaru notò dei corpi fra le fiamme, segno che ci fossero delle vittime.
Le due ragazze restarono attonite alla vista di quelle fiamme blu, non le avevano mai viste dal vivo ma solo lette nei fascicoli che Snatch aveva in agenzia.
Il ragazzo davanti a loro si voltò, come se si fosse accorto solo in quel momento della loro presenza. Alla sua vista, Subaru smise di respirare.
Era alto e robusto, con i capelli neri sparati per aria mentre i suoi occhi azzurri le scrutò attentamente. Era vestito totalmente di nero, dandogli un'aria dark, a eccezione della maglietta bianca che metteva in risalto i suoi pettorali. Sarebbe stato un gran bel ragazzo se non fosse per quelle parti di pelle viola tenute insieme con degli anelli in acciaio che gli coprivano il volto e le braccia, donandogli un'aria minacciosa e temibile.
Subaru aveva visto una volta la sua foto nei fascicoli di Snatch, quelli dove vi erano tutte le informazioni sull'Unione dei Villain.
-Ma guarda, a quanto pare ho compagnia...- sussurro' lui con voce bassa e graffiante, provocando dei brividi di freddo nelle due eroine.
-Ayaka- disse Subaru in allerta -allontanati subito da qui e chiama Snatch-
Ayaka la guardò terrorizzata -non se ne parla! Non ti lascio qui da sola!-
Subaru le scoccò un'occhiata d'avvertimento -io me la caverò. Pensa a chiamare Snatch, digli che Dabi è qui!-
Al suono di quel nome, Ayaka sussultò. Guardò per un breve momento Subaru, poi scappò via per andare a chiamare Snatch.
Dabi la guardò quasi compiaciuto, aprendosi in un sorriso -a quanto pare mi conosci, mi sento onorato!-
Subaru non ricambiò il sorriso, restando concentrata sui movimenti del villain -chi erano quelle persone?-
-Quelli?- chiese Dabi indicando le fiamme -niente di importante, solo spazzatura!-
Subaru pensò di non aver capito bene -come scusa? Come li hai chiamati?- domandò con un filo di voce.
-Lo ho chiamati spazzatura!- ripeté Dabi iniziando a perdere la pazienza -erano solo un gruppetto di villain senza aspirazione né ambizione, vivendo solo per rompere i coglioni. Ho solo fatto un favore a tutti e li ho usati come combustibile-
Subaru lo guardò orripilata, indietreggiando qualche passo -non... non puoi aver detto davvero quelle... quelle cose. Erano comunque delle persone! Avevano una famiglia, una vita... com'è possibile che non te ne freghi nulla? Come puoi uccidere così a cuor leggero?-
-Non mi aspetto che tu capisca- rise lui, lasciando la ragazza attonita -se avessi vissuto solo per un minuto per la strada, anche tu faresti la stessa cosa. Ma è chiaro che tu sei sempre stata tenuta nella bambagia, vivendo nelle favole. Non te ne faccio una colpa, sia chiaro. Ma la vita reale è ben diversa da quella che immagini!-
-Tu non sai un bel niente di me!- urlò Subaru, scagliandogli contro delle raffiche di vento, spegnendo le fiamme alle sue spalle -tu non sai cosa ho vissuto, cosa ho sopportato per arrivare fin qui! Se avere un senso di giustizia equivale a vivere nelle favole, allora che sia così! Io almeno ho una coscienza, a differenza tua!-
Dabi la guardò sorpreso, scoppiando poi a ridere, irritando ancora di più Subaru -non mi aspettavo questo tuo caratterino sotto questo tuo aspetto da bambolina. Mi piaci- aggiunse lanciandole un'occhiata d'apprezzamento che Subaru non gradi'. Si avvicinò verso di lei, continuando a parlare, mentre lei indietreggiò finendo con la schiena contro al muro -quando dico che vivi nelle favole intendo che non hai affatto capito come sia realmente la società degli eroi. L'hai talmente idealizzata che non riesci a vederne i dettagli e tutto il marcio che vi è dietro. E per la cronaca...- fece avvicinando il viso a quello della ragazza, guardandola dritto negli occhi -so tante cose di te, più di quello che pensi!-
A Subaru si mozzò il respiro mentre il cuore le batté fortissimo -co...cosa?-
Con un ghigno stampato sul viso, accarezzò una guancia della ragazza mentre questa lo guardò pietrificata.
-Hai capito benissimo- le sussurro' senza staccare gli occhi dai suoi -sei un'eroina interessante, Tempesta. Non sei come gli altri, interessati solo alla gloria o alla fama. Tu lotti solo per i tuoi ideali, non per metterti in mostra, e questo ti rende un'eroe per molti di noi-
Subaru non seppe cosa rispondere, spiazzata dalle parole di Dabi. Non aveva mai immaginato che i villain la rispettassero.
Dabi non si allontanò da lei, continuando a tenerla contro il muro. Ogni tanto indugiò sulle labbra della ragazza, guardandole pensieroso. Il suo sguardo cadde per un momento sulla collana di Subaru, aprendosi in un piccolo sorriso. Subaru era paralizzata, osservando incantata quegli splendidi occhi azzurri, ricordandole per un momento Toya.
Anche lui li aveva di quel colore.
Il cuore le batteva veloce mentre sentì una strana sensazione alla bocca dello stomaco. Una sensazione che non provava da otto anni.
Dabi si fece più vicino, quasi esitante, avvicinando pericolosamente le sue labbra su quelle della ragazza. Subaru voleva fermarlo, respingerlo, ma non ce la fece. Qualcosa la bloccò, chiudendo gli occhi impotente mentre alzò leggermente il viso, pronta a quello che stava per accadere. All'improvviso Dabi si bloccò, alzando lo sguardo alla loro destra.
Delle piume scarlatte vennero scagliate contro di lui, separandoli. Dabi le guardò per un secondo, imprecando sotto voce.
Hawks atterrò davanti a lei, sguainando due piume particolarmente lunghe a mo' di spade, fissando con rabbia Dabi.
-Stai lontano dalla mia ragazza!- ordinò Hawks furibondo.
Questo sembrò riscuotere Subaru, riportandola alla realtà.
-Ha...Hawks!- fece Subaru allarmata -ma che...-
-Mi ha chiamato la tua collega!- le spiegò Hawks senza staccare lo sguardo da Dabi -per fortuna sono arrivato in tempo!-
Subaru si sentì travolgere da un'ondata di vergogna. Stava per farsi baciare da un perfetto sconosciuto solo perché i suoi occhi le ricordavano quelli di Toya, senza pensare al suo ragazzo. Si sentì una disgraziata.
Dabi restituì a Hawks lo stesso sguardo carico d'odio -la tua ragazza eh?- disse aprendosi in un sorriso malvagio -non ti credevo capace di avere delle storie serie, Hawks. Sono stupito-
Subaru guardò con aria interrogativa Hawks, notando di come si fosse irrigidito. Era evidente che quei due si conoscevano già.
-Stai lontano da lei- gli ripeté Hawks, pronto ad attaccare.
Dabi lo fissò meditabondo, dopodiché si rilasso' -per tua fortuna non ho voglia di combattere. Ma la prossima volta non sarai così fortunato-
Dalla bocca e dal naso del villain fuoriusci' una sostanza nera e puzzolente, avvolgendo il suo corpo. Prima che questa lo avvolse del tutto, si rivolse a Subaru.
-E' stato piacevole parlare con te- le disse mantenendo il ghigno -ci rivedremo molto presto, piccola Subaru!- e sparì, insieme alla sostanza nera che lo aveva avvolto.
Subaru era incredula, come l'aveva appena chiamata? Va bene che era minuta, ma chiamarla "piccola" le sembrò eccessivo. Un moto di rabbia prese possesso di lei, chi si credeva di essere quello spilungone rattoppato?
Hawks corse verso il punto in cui c'era Dabi -maledizione, è scappato!-
Subaru non disse nulla, crollando in ginocchio sull'asfalto. La sua mente era piena di pensieri e dubbi, era accaduto tutto troppo velocemente. Ciò che la lascio' sconvolta erano le sensazioni provate poco prima per Dabi. Nemmeno Hawks le faceva provare emozioni del genere.
Il ragazzo si avvicinò a lei -stai bene? Ti ha fatto qualcosa?- chiese Hawks preoccupato.
-Sto... sto bene...- mormorò lei mentre le parole di Dabi le ronzarono in testa -abbiamo solo parlato. E tentato di intimidirmi, credo-
"Non ti credevo capace di avere delle storie serie" aveva detto Dabi a Hawks, alimentando ancora di più la paura che potesse lasciarla anche lui.
Con uno strano scintillio negli occhi, Hawks le chiese -di cosa avete parlato?-
Subaru notò quanto fosse teso, quasi allarmato. Molto probabilmente era a causa di come Dabi si fosse avvicinato a lei.
Sospirò -mi ha semplicemente parlato di quanto sia marcia la società degli eroi-
Hawks sembrò rilassarsi, abbracciando Subaru. Lei ricambiò l'abbraccio, godendosi il calore del suo corpo.
-Hawks- chiese titubante -posso venire da te stasera?-
Hawks la guardò stupito -certo, perché?-
-Ecco...- mormorò arrossendo -volevo... vedere un film con te. E poi l'incontro di poco fa mi ha spaventato molto...- aggiunse, guardandolo con occhioni dolci.
Hawks le sorrise, accarezzandole i capelli -va bene, per me non ci sono problemi. Vieni pure quando vuoi, sai dov'è la chiave. Io purtroppo rientrerò tardi- aggiunse digrignando i denti -ho un lavoretto da fare-
Subaru fece per chiedergli di che lavoretto si trattasse, ma le bastò vedere l'espressione che aveva sul viso per capire che preferiva non saperlo.

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