capitolo 36

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Sei mesi dopo...

-Manca ancora molto?- sbuffo' Dabi mentre accarezzava il pancione con aria sognante -ormai non ne posso più di aspettare-
Subaru gli scocco' un'occhiataccia -tu non ne puoi più? E io che dovrei dire? Non sei tu quello obbligato a stare a letto!-
-Lo so, piccola mia- si fece perdonare lui dandole un bacio sulla guancia -è che muoio dalla voglia di conoscerli-
Subaru si ammorbidi', appoggiando anche lei una mano sulla pancia -anch'io non vedo l'ora-
Dabi appoggiò il viso al pancione, accarezzandolo dolcemente mentre senti' uno dei bimbi muoversi sotto la pelle. Sentirli muoversi in quel modo lo fecero sentire strano. Non riusciva ancora a credere di aver dato origine a quelle due vite.
I suoi figli che crescevano dentro la donna che amava.
"I miei figli" si ripeté sognante.
Pochi giorni dopo aver fatto lo stick, erano andati dal dottore e avevano scoperto che Subaru era incinta di due mesi e, cosa più importante, aspettava due gemelli. Scoprire di aver fatto canestro in così poco tempo gli aveva dato una grossa soddisfazione.
Successivamente non vollero sapere il sesso dei bambini, doveva essere una sorpresa. L'unica cosa che interessava a entrambi era che fossero in salute.
Ma verso il sesto mese si presentarono dei problemi, obbligando Subaru a dover stare a letto per evitare delle complicazioni o dei possibili aborti. Da quanto avevano capito, le gravidanze gemellari erano spesso complicate.
-Tutto ok?- gli chiese Subaru, riportandolo alla realtà mentre gli passo' una mano fra i capelli.
-Si... stavo solo pensando...- mormorò lui distrattamente mentre la mente vago' verso ciò che lo preoccupava maggiormente.
Temeva di essere un pessimo padre come il suo, troppo concentrato su sé stesso anziché sui suoi figli. Non aveva mai avuto il buon esempio e non sapeva come fare per essere un ottimo padre. Voleva stare accanto ai suoi bambini, proteggerli, e non ignorarli come Endeavor aveva fatto con lui. Subaru aveva cercato di rassicurarlo più volte, sostenendo che sarebbe stato un padre fantastico. Bastava che seguisse il suo istinto.
Un'altra cosa che lo terrorizzo' fu il possibile quirk dei bambini. Ogni giorno pregava incessantemente che i piccoli ereditassero il potere della madre e non il suo. Il pensiero che quei bambini potessero ereditare le fiamme infernali blu lo spaventavano sopra ogni cosa. I loro corpicini sarebbero stati sicuramente come il suo, incapaci di tollerare la temperatura delle fiamme, condannandoli ad avere un potere che non potevano usare senza farsi del male.
"Non voglio che i miei figli passino quello che ho passato io..."
-Toya- lo richiamò Subaru, stringendogli la mano come se percepisse le sue paure -andrà tutto bene, stai tranquillo-
-Ci sto provando- le sorrise debolmente Dabi, godendosi i suoi bambini irrequieti agitarsi nella pancia.
La porta si aprì di colpo -ehilà gente- esclamò Hawks allegramente mentre entrò in camera -come sta la mia futura mamma preferita?-
-Dubito che tu conosca altre ragazze incinte...- replicò Subaru mentre Dabi non riuscì a trattenere un gemito. Ci mancava solo il pollo a rompere i coglioni, guastandogli quel momento intimo e privato.
Notò con fastidio che si era presentato con un enorme pupazzo a forma di coniglio azzurro.
-Un pensierino per i bambini- disse mentre lo posò accanto al letto -sono sicuro che gli piacera'-
-È un bel pensiero, grazie- lo ringrazio' Subaru, scoccando un'occhiataccia a Dabi per i suoi continui sospiri.
-Proprio bello- esclamò a denti stretti, trucidandolo con lo sguardo -soprattutto disinteressato-
Hawks gli restituì l'occhiataccia, prendendo una sedia e mettendosi accanto a Subaru.
Dabi malsopportava Hawks per via dei suoi trascorsi con Subaru, non avendolo mai perdonato per i suoi continui tradimenti verso la ragazza. Oltretutto non accettava di buon occhio la loro amicizia ritrovata, ma non poteva replicare visto che Hawks si stava prodigando per Subaru, riuscendo a farla entrare e uscire dall'ospedale senza avere gli eroi addosso. Per quanto lo odiasse, gli era anche grato.
Tra l'altro, da quanto gli aveva raccontato Subaru, Hawks si stava muovendo per permettere ai bambini di vivere normalmente. Quando gli aveva chiesto cosa avesse in mente, Subaru era stata vaga, quasi temesse una brutta reazione da parte sua.
Mentre parlavano, Dabi tenne lo sguardo fisso su Hawks, notando il modo in cui guardava Subaru. Per quanto portasse avanti la cazzata dell'amicizia, era ancora innamorato di lei, bastava guardarlo in faccia per capirlo.
Chissà quanto Hawks avrebbe voluto essere al posto suo.
Aver sposato Subaru.
Essergli sempre accanto, accarezzando il pancione con aria estatica.
Sentire il movimento dei suoi figli.
Chissà cosa provava nell'aver perso tutto questo, guardando Dabi che se le godeva al posto suo. A quel pensiero gli scappò un sorriso.
-A proposito- fece Hawks a Subaru -c'hai più pensato?-
-Pensato a cosa?- chiese Dabi all'improvviso, tornando alla realtà.
Subaru si fece tentennante mentre Hawks alterno' lo sguardo da Dabi a Subaru.
-Non glielo hai ancora detto?- le chiese Hawks perplesso.
-Stavo per farlo...- mormorò lei in difficoltà.
-Volete spiegarmi di che cazzo state parlando?- ripeté Dabi iniziando a incazzarsi.
-Hawks ha trovato un modo per permettere ai bambini di vivere una vita normale- gli spiegò Subaru con aria timorosa.
-Questo me lo avevi già detto- sbuffo' Dabi -non mi hai detto il come, però...-
Subaru e Hawks si scambiarono un'occhiata, facendo arrabbiare ancora di più il ragazzo. Non sopportava vedere sua moglie così complice con quel pollo cresciuto.
-Ho parlato coi piani alti di Subaru, spiegandogli la situazione- iniziò a spiegargli Hawks -e devo ammettere che è stato molto facile convincerli. Le avevano messo gli occhi addosso già da un po', quando era ancora la sideckik di Snatch. E dopo essere diventata Dark Angel il loro interesse per lei è aumentato-
Dabi scosse la testa confuso, pensando di aver capito male -non capisco...-
-Vogliono reclutarmi come vigilante- concluse Subaru -dovrei cambiare nome e costume, lavorando per il governo. Però pulirebbero le nostre fedine penali, chiudendo un occhio su tutte le tue "scorribande"-
A Dabi sembrò che il terreno venisse a mancargli sotto i piedi. Allora aveva capito benissimo.
Subaru doveva tornare fra le mani dello Stato.
-Non sarà molto diverso da quello che facevo già- gli disse subito lei, cercando di tranquillizzarlo -Hawks mi ha spiegato tutto. Si tratta di...-
-Quindi sarete colleghi- la interruppe lui con voce gelida -vi ritroverete a lavorare fianco a fianco, passando molto tempo insieme-
Subaru sembrò essere presa alla sprovvista -Dabi, non pensarla in questo modo...-
-E come dovrei pensarla?- urlò il ragazzo in preda alla rabbia e alla gelosia -non solo non me ne avevi ancora parlato, ma sembra che l'idea di tornare a lavorare per la società non ti dispiaccia. Soprattutto se si tratta di lavorare insieme a lui!- aggiunse risentito indicando Hawks.
L'eroe si intromise -non lo sto facendo per...-
-MA FALLA FINITA!- ruggi' Dabi -come se non lo sapesse nessuno che le muori ancora dietro. Ma visto che non lo vuoi capire, te lo spiegherò una volta per tutte. LEI È MIA MOGLIE!-
-Dabi, calmati ti prego- lo pregò Subaru, iniziando ad agitarsi -Hawks lo sta facendo per i nostri figli...-
-Ma davvero?- chiese scettico Dabi, ormai totalmente a ruota libera -o lo sta facendo per potersi infilare di nuovo fra le tue gambe?-
Subaru sembrò shockata -non... non è così...-
-Stai facendo una sceneggiata per niente, oltre ad agitare una ragazza incinta!- lo riprese Hawks alzandosi dalla sedia con aria furibonda -quello che sto facendo è solo per permettere ai tuoi figli, i vostri bambini, di vivere una vita normale. So cosa vuol dire vivere nascosto perché tuo padre è un criminale- aggiunse amareggiato -e fidati, è un destino che non auguro a nessun bambino. Se non riesci a capire questo, allora non meriti di essere padre-
Dabi boccheggio' mentre senti' il cuore battergli in gola -che stai cercando di insinuare? Che non sarei un buon padre?-
-Dabi, per favore...- lo supplico' Subaru ma la ignoro'. La sua attenzione era tutta su Hawks.
-Direi proprio di no, visto che non riesci a vedere oltre la tua gelosia- ribatté Hawks -non vorresti che i tuoi bambini vivano una vita normale?-
Subaru si voltò verso il biondo -Hawks, anche tu...per favore, basta-
Il biondo si voltò verso di lei, guardandola con apprensione -perdonami Subaru, ma quando ci vuole, ci vuole!-
Dabi non poté tollerare oltre. Si sentiva di troppo. Si alzò dal letto e si avviò a grandi passi verso la porta.
-Dove stai andando?- le chiese Subaru spaventata.
-Vado a farmi un giro- esclamò con rabbia Dabi -in fin dei conti vedo che preferisci la sua compagnia alla mia-
-Non è così...- mormorò Subaru in lacrime -Dabi, ti prego... non fare così...-
-Vi lascio parlare delle vostre cose- esclamò il ragazzo senza guardarla, dandole le spalle -tanto io non sono necessario- e richiuse la porta con un tonfo.
Prima che qualcuno potesse dirgli qualcosa, Dabi usci' dal nascondiglio dell'Unione a passi svelti. Schiumante di rabbia, il ragazzo si mise al volo una mascherina al viso e un paio di occhiali da sole per celare le sue ustioni, e si buttò per strada.
Sapeva di aver reagito in maniera eccessiva, eppure non poté fare a meno di non incazzarsi. Era stufo che Subaru gli tenesse nascosto tutto ciò che aveva a che fare con Hawks.
-Perché diamine mi ha sposato se vuole stare accanto a quel pollo?- borbotto' il ragazzo in preda alla gelosia. Era sempre stato molto insicuro e possessivo quando si trattava di Subaru. Per quanto Subaru gli dimostrasse di tenere a lui, aveva sempre paura che potesse scegliere Hawks.
In fondo era un eroe molto popolare, bello e senza ustioni che gli rovinavano l'aspetto. Chiunque avrebbe preferito uno come Hawks a lui.
Le parole di Hawks continuavano a vorticargli nella mente, lacerandolo come mille coltelli.
"Non meriti di essere padre".
Con una semplice frase, aveva riportato a galla tutte le paure che cercava di contrastare.
"Forse ha ragione... non merito di esserlo..."
Un suono chiassoso lo distrasse dai suoi pensieri, attirando la sua attenzione. Dal lato opposto della strada c'era un piccolo parco giochi pieno di bambini.
Senza pensarci, attraversò la strada, avvicinandosi al parchetto e guardando i bambini giocare.
Osservò le loro espressioni felici e sorridenti, ascoltando le loro risate come se fosse una delle melodie più belle. Per un secondo immagino' i suoi figli in mezzo agli altri bambini, correndo e giocando insieme a loro.
"Non vorresti una vita normale per loro?" gli aveva chiesto Hawks.
Certo che la voleva, lo desiderava da morire. E iniziò a comprendere Subaru, il perché stava decidendo di accettare la proposta di Hawks.
Se avessero continuato a vivere entrambi come villain, anche i loro figli dovevano vivere come tali, obbligati a vivere nascosti dalla società.
Non poteva tollerare una cosa del genere per loro. Quelle due piccole creature avevano il diritto di essere felici.
Si portò una mano sul viso, pentendosi di aver urlato in quel modo alla donna che amava. Subaru aveva scelto lui e continuava a farlo ogni giorno, soprattutto ora che era incinta di lui. Si senti' uno stupido per essersi fatto prendere in quel modo dalla gelosia.
Voleva tornare da lei, buttarsi fra le sue braccia e dirle quanto l'amava mentre sentiva le sue piccole pesti dimenarsi dentro di lei.
Il cellulare iniziò a squillare, distogliendolo dai suoi pensieri. Sullo schermo vi era il numero di Mister Compress. Probabilmente Subaru gli aveva chiesto di telefonargli per chiedergli di tornare a casa.
-Sto per tornare- rispose Dabi sospirando -non serviva chiamarmi...-
《Dabi, non si tratta di quello!》esclamò spaventato Mister Compress  《si tratta di Subaru. Ci sono dei problemi... ha iniziato a perdere sangue fra le gambe 》.

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