capitolo 11

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Hawks sfrecciò nel cielo senza sosta, pensando disperatamente dove potessero aver portato la sua Subaru. Era passata una settimana da quando l'avevano rapita e Dabi non aveva dato segni di vita. Ormai gli sembrò d'impazzire.
Era preoccupato a morte per lei, chissà cosa le avevano fatto... con i membri dell'Unione non si poteva mai sapere. Il fatto che non fosse scappata la diceva lunga, nonostante il suo aspetto delicato e fragile era una tipa tosta. Probabilmente le avevano bloccato i poteri, non trovò altre spiegazioni. Sapeva bene che non si sarebbe mai arresa senza combattere.
"Dove sei, piccola mia?"
Atterrò sul tetto di un grattacielo per far riposare le ali, scrutando la zona per farsi venire qualche idea, invano. Aveva vagato giorno e notte per i vari distretti, fermandosi poche ore solo per dormire. Gli mancavano ancora molte aree da pattugliare e, nonostante potesse contare sull'aiuto di tutti gli eroi che conosceva, non si sentì comunque tranquillo.
Si lasciò cadere sul cemento del tetto, scrutando il cielo con aria pensierosa, ripensando a quando l'aveva incontrata la prima volta.
Era nell'ufficio di Snatch, nella sua agenzia, a parlare con lui della missione per la quale gli aveva chiesto aiuto quando entrò. Ricordò ancora il dolce sorriso che le illuminava il viso, porgendo a Snatch dei documenti che le aveva detto di portare qualche minuto prima al telefono.
-Ecco quello che hai chiesto- aveva risposto con la sua voce delicata e cristallina, lasciando folgorato Hawks. Si voltò appena verso di lui, guardandolo per pochi secondi con i suoi splendidi occhi grigi, talmente belli da sembrare un cielo in tempesta. Lo studio' per pochi secondi, riconcentrandosi su Snatch, ma ormai Hawks era spacciato. Era rimasto incantato da quella ragazza. Ciò che lo colpì di più fu la sua totale mancanza d'interesse verso di lui, ignorandolo per ascoltare il suo capo, una cosa mai capitata prima. Era abituato ad essere l'oggetto delle attenzioni delle donne ed essere snobbato in quel modo fu una novità. Quando ebbe finito, uscì dall'ufficio per raggiungere la sua collega. Hawks non le aveva staccato gli occhi di dosso, osservando la sua andatura fluida e leggiadra. Per un breve momento lo sguardo gli era caduto sul suo sedere, notando come i suoi leggins bianchi lo fasciavano alla perfezione.
-Chi è?- aveva chiesto con voce roca Hawks, cercando di respirare.
Snatch aveva alzato lo sguardo -lei è Tempesta, una delle mie sideckik migliori. È molto brava e talentuosa, l'acquisto migliore che potessi fare!-
-Tempesta...- aveva ripetuto Hawks fra sé, notando come quel nome sembrasse poco consono a quel viso d'angelo.
Come se gli avesse letto nel pensiero, Snatch si era schiarito la voce, dicendo poi -lasciala perdere, è fuori dalla tua portata!-
-Che vorresti dire?- aveva chiesto irritato.
-Che lei non è il tipo di ragazza alla quale sei abituato - gli spiegò lui -e' estremamente seria e non ama le avventure. Ha un mucchio di corteggiatori ma ha sempre rifiutato qualunque ragazzo che le si avvicinasse-
-La voglio con me- aveva deciso Hawks -dille di venire insieme a me, mi aiuterà lei per questa missione. Voglio conoscerla, Snatch. Non è un passatempo!-
Non sapeva nemmeno lui come aveva fatto, fatto stava che Snatch lo accontentò, mettendolo in squadra con lei. Dal suo viso non traspari' nessuna emozione quando Snatch le comunico' di dover affiancare Hawks, lasciando quasi deluso il ragazzo. Normalmente le ragazze sarebbero impazzite per una cosa del genere, ma non lei. Era veramente diversa dalle altre!
Il telefono iniziò a suonare, riportando Hawks nel presente. Lo tirò fuori dalla tasca e guardo' lo schermo. Era un numero sconosciuto.
"Forse è lui " pregò con tutto sé stesso e rispose al telefono -Pronto?-
<Ciao, Hawks> disse una voce bassa graffiante dall'altro lato <è da un po' che non ci sentiamo...>
Il cuore di Hawks perse dei battiti. Finalmente Dabi si era deciso a farsi sentire.
-Dov'e'?- chiese con voce tremante -dove l'hai portata?-
<Calmati, sta bene> lo rassicurò Dabi divertito <effettivamente se la sta proprio godendo... manco pensa a te da quanto si diverte...>
-Stai... stai mentendo...- mormorò lui sempre più furioso, cercando di restare calmo -cosa le avete fatto?-
Dabi sospirò <vuoi che ti dica che l'abbiamo torturata e violentata? È quello che vuoi sentirti dire? No, Hawks... non le abbiamo torto un capello>
-Che cosa vuoi?- chiese subito Hawks. Sapeva che quando lo chiamava c'era un motivo dietro.
<Questa sera alle ventidue al solito posto> fece tranquillo Dabi <ti spiegherò tutto lì. E occhio a quello che fai, ricordati che ho la tua fidanzatina fra le mani. Non vorrai che gliele metta addosso, vero?>
-Non toccarla, maledetto!- urlò furioso Hawks.
Dabi ridacchiò <questa sera, Hawks. Sii puntuale> e riattaccò, lasciando Hawks furibondo.
Sbatté un pugno contro il cemento, era proprio quello che temeva. La teneva in ostaggio per ricattarla.
"Resisti Subaru, farò di tutto per ritrovarti!"

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