Capitolo 2

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-Posso aprirli?- sbuffò Subaru tenendo gli occhi chiusi con le mani come ordinato da Hawks, mentre lui continuò a tenerla in braccio, volando nel cielo. A giudicare come il vento le sferzava il viso, facendo mulinare i lunghi capelli castani, il suo ragazzo stava volando a tutta velocità.
-Ancora un momento- le disse lui, dandole un leggero bacio sui capelli -siamo quasi arrivati-
La ragazza sospirò rassegnata, era curiosa di sapere dove la stava portando Hawks ma, allo stesso tempo, ne era preoccupata. Quando si trattava di lei, Hawks tendeva a esagerare. Ricordò con un tremito il loro primo mesiversario, di come l'aveva aspettata fuori davanti all'agenzia con un bel mazzo di rose rosse in una mano e nell'altra sette palloncini a forma di cuore, mentre alle sue spalle vi erano i suoi sideckik improvvisati musicisti che suonavano delle canzoni d'amore. Era rimasta a bocca aperta, vergognandosi per tutta quell'attenzione, mentre le sue colleghe le lanciarono occhiate piene di invidia e ammirazione.
-Ci siamo- le annunciò Hawks, richiamando la sua attenzione, mentre atterrò delicatamente -puoi aprire gli occhi-
Subaru fece come richiesto, restando a bocca aperta vedendo dove l'aveva portata. Erano davanti all'acquario di Shinjuku.
La ragazza andò in iperventilazione mentre il cuore le batté fortissimo, toccando istintivamente il ciondolo della sua collana. La bocca le sembrò seccarsi. Erano passati anni dall'ultima volta che era stata lì.
-Che ci facciamo qui?- chiese lei agitata.
-Contenta?- chiese Hawks entusiasta, scambiando la sua reazione per gioia e stupore -pensavo che ti avrebbe fatto piacere venire qui e crearti dei nuovi ricordi...-
Subaru guardò sconvolta Hawks,   sapeva bene che l'acquario era l'ultimo posto in cui avrebbe voluto andare con lui. C'era stata con una persona e non avrebbe mai voluto tornarci con un altro.
-Non voglio crearmi dei nuovi ricordi- sbottò nervosamente Subaru.
Hawks capì al volo -oh... ti chiedo scusa. Pensavo che ti avrebbe fatto piacere...-
La ragazza scosse la testa, stringendosi le braccia -ti prego, andiamo in un altro posto. Qui soffrirei e basta-
-O...ok...- fece dispiaciuto lui, avvicinandosi come a volerla riprendere in braccio, ma qualcuno urlò -ma quello è Hawks!-
Una folla si riuni' intorno a loro, urlando entusiasta verso Hawks.
-Sei fantastico!-
-Sei il migliore!-
-Fammi un autografo!-
-Vorrei un selfie con te!-
Hawks sembrò impacciato, guardando Subaru con aria incerta. Ormai lo conosceva, voleva occuparsi dei suoi fans ma temeva di fare un altro passo falso con lei. Con un cenno del capo diede l'ok a Hawks, tranquillizzandolo. Rassicurato, si avvicinò ai suoi fans, accontentando ogni loro richiesta.
Con un sospiro, Subaru si mise seduta su una panchina lì accanto, in attesa che finisse con i suoi ammiratori. Ormai c'aveva fatto l'abitudine, stare con Hawks equivaleva stare sempre sotto la luce dei riflettori, dividendolo con i fans e beccandosi le occhiate velenose delle altre ragazze.
Si portò una mano alla collana, osservando fra le dita il ciondolo. Era un delfino blu che rappresentava lo Yin, un regalo che gli aveva fatto Toya anni prima quando erano andati insieme all'acquario, mentre lui si era preso un delfino nero che rappresentava lo Yang. Ricordo' ancora come l'aveva presa in giro per interessarsi a quelle scemenze da coppie, comprandole poi di nascosto mentre lei era distratta.
"Non ti ci abituare, è per sdebitarmi!" le aveva sboffonchiato quando gliele mostrò, dandole il delfino blu. Subaru lo aveva abbracciato fortissimo, baciandolo con entusiasmo.
La ragazza sorrise a quel ricordo, erano passati quasi otto anni da allora. Otto anni da quando aveva conosciuto Toya.
Il loro primo incontro non era proprio stato il massimo. Si era imbattuta, o per meglio dire, scontrata con lui un pomeriggio mentre stava tornando a casa da scuola. All'epoca era a metà del primo anno allo Yuei. Stava camminando ripensando agli esercizi del professor Aizawa quando gli finì addosso, cadendo per terra.
-Ahi!- aveva piagnucolato, alzando lo sguardo verso la persona col quale si era scontrata. Era un ragazzo della sua età, dai capelli bianchi e gli occhi azzurri, con una giacca di pelle e dei jeans strappati blu scuro. Ciò che lasciò senza fiato Subaru furono le cicatrici da ustione che aveva sul viso, come se avesse affrontato un incendio e fosse sopravvissuto per miracolo. La guardò appena, rivolgendole un'occhiata fredda e mormorandole -guarda dove metti i piedi, imbranata!- e se andò via, lasciandola a terra senza nemmeno aiutarla. Ricordò ancora la sensazione di sdegno e di rabbia provata in quel momento, dandogli mentalmente del maleducato e dello stronzo. Non avrebbe mai immaginato che lo avrebbe rincontrato poco tempo dopo, aiutandolo e finendo per innamorarsi di lui.
-Eccomi, ho finito- esclamò Hawks correndo verso di lei, riportandola alla realtà -scusami se ti ho fatto aspettare-
Subaru alzò lo sguardo verso di lui, notando come fosse imbarazzato e a disagio. Sicuramente temeva che se la prendesse con lui per averla fatta aspettare troppo.
-Stai tranquillo- gli rispose addolcendo la voce, sorridendogli -hai pensato ai tuoi fan, non c'è niente di male!-
Hawks le prese il viso fra le mani, dandole un bacio -sono fortunato ad averti- le sussurro' fra le labbra -e scusami per l'acquario, pensavo che l'avessi superata-
-E' tutto ok- tentò di rassicurarlo Subaru. Aveva raccontato di Toya a Hawks nel periodo in cui aveva iniziato a dirle quanto le piacesse, per fargli comprendere che nel suo cuore vi era un altro ragazzo. Hawks non solo lo aveva accettato, ma stava anche provando a guarire la ferita che Toya le aveva lasciato. Non era una cosa da tutti.
-Andiamo al centro commerciale?- le propose Hawks - visto che devo farmi perdonare, sarò il tuo schiavetto per tutto il tempo in cui saremo lì. Mi potrai obbligare a entrare nei negozi di abbigliamento e vederti provare tutti i vestiti che vorrai senza lamentarmi, pure quelli più sexy- aggiunse ammiccante.
Subaru non riuscì a trattenere una risata, Hawk faceva già quelle cose normalmente, anzi. Si divertiva a sceglierle i vestiti più belli per farglieli provare, comprandoglieli se erano di suo gusto.
-Va bene- sorrise Subaru, arrendendosi -ma solo perché ti devi fare perdonare-

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