Otto anni prima
Subaru corse verso la stazione della metro sperando di non perdere la corsa. L'idea di dover aspettare un paio d'ore prima che arrivasse quella successiva non era molto allettante; ogni volta c'era sempre qualche avventore pronto a infastidirla. Volendo poteva chiamare sua sorella Hana per chiederle se poteva venire a prenderla, ma non voleva disturbarla. Col suo lavoro da infermiera era a casa di rado, non se la sentiva di scocciarla per una scemenza del genere nel suo giorno di riposo.
Subaru si era trasferita da sua sorella maggiore quando aveva iniziato lo Yuei poiché l'abitazione era più vicina rispetto a dove stavano i loro genitori. Si erano pure offerti di prendere un appartamento solo per lei ma Subaru si era rifiutata, non le piaceva l'idea di vivere da sola, soprattutto con tutto quello che c'era da fare. Fra la scuola e le faccende domestiche, non avrebbe avuto il tempo.
Arrivò alla stazione ammirando velocemente gli alberi in fiore, chiaro segno che la primavera era alle porte. A breve avrebbe iniziato il secondo anno del corso eroi ed era elettrizzata, soprattutto per il festival sportivo che si teneva allo Yuei ogni anno. Amava da matti quell'evento, poteva scatenare il suo quirk senza aver paura di fare del male agli altri.
Entrò nella metro e controllò le corse sul tabellone, impreccando quando vide di aver perso la sua da dieci minuti.
"Fantastico! Mi tocca aspettare la prossima!" pensò scocciata lei. Diede una rapida occhiata intorno, per fortuna i soliti scocciatori non c'erano, poteva sperare di starsene tranquilla senza avere qualcuno che ci provasse con lei.
Fece per voltarsi e andare a sedersi su una delle sedie quando qualcuno la urtò.
-Ma che cavolo...- esclamò Subaru nervosa, ritrovandosi davanti il maleducato dell'altra volta.
-Oh no! Di nuovo tu!- esclamò incredula Subaru, pensando a come il peggio non avesse mai fine -possibile che mi vieni sempre addosso?!?-
Il ragazzo la scrutò torvo -veramente sei tu che mi stai sempre fra i piedi. Dovrei essere io a lamentarmi-
-Ma come...- fece per replicare Subaru quando se ne accorse. Il ragazzo sembrò traballante mentre il suo viso era rosso e sudato. Senza pensarci, allungò una mano verso di lui sfiorandogli la fronte, prendendolo di sorpresa.
-Che cazzo fai?- le chiese scocciato, arretrando. Le era bastato sfiorarle la fronte per confermare il suo sospetto.
-Hai la febbre- esclamò Subaru -non dovresti stare a giro come se niente fosse! Dovresti essere a letto a riposare!-
-Non sono affari tuoi- sibilo' lui scontroso, cercando di allontanarsi da lei, ma Subaru non lo mollò.
-Guarda che non è uno scherzo!- gli disse Subaru alle sue spalle -la febbre è molto pericolosa, non lo sai?-
Il ragazzo fece per voltarsi verso di lei, come a intimargli di stargli alla larga, quando in preda a un capogiro perse l'equilibrio. Subaru lo prese al volo, impedendogli di finire in terra.
-Lasciami, sto bene- disse lui con un filo di voce, cercando di allontanarla.
-Non stai affatto bene!- lo rimproverò Subaru -ti accompagno a casa. Dimmi dove abiti-
Il ragazzo la scrutò per un momento con i suoi occhi azzurri, indeciso. Poi alla fine sospirò, abbassando lo sguardo -non ho una casa-
Subaru si sentì presa alla sprovvista -come?-
-Hai sentito!- ribatté seccato lui, chiaramente a disagio -e' una lunga storia...-
-O...ok...- fece Subaru preoccupata. Nonostante non lo dava a vedere, le condizioni del ragazzo stavano peggiorando.
Prese il cellulare -devo portarti all'ospedale, lì ti curerano- e fece per digitare il numero ma lui la bloccò.
-Niente ospedale- le disse supplicante, iniziando a perdere lucidità -se sono ridotto così è solo per colpa loro...-
Subaru non sapeva come fare. Non voleva lasciarlo lì mentre stava male ma non poteva nemmeno portarlo in ospedale contro il suo volere. Lo accompagno' piano piano verso una delle sedie della stazione, facendolo sedere, e poi compose il numero.
-Chi stai chiamando?- le chiese preoccupato.
-Mia sorella- gli rispose Subaru con aria seria -ti porto a casa nostra, lì penseremo a te!-
Sua sorella Hana arrivò il prima possibile, allarmata dalla telefonata di Subaru. Quando li raggiunse, trovò sua sorella e il ragazzo all'uscita della metro.
Andò subito dal ragazzo, tastandogli la fronte, corrucciando le sopracciglia quando lo sentì bollente.
-Sta scottando- disse rivolgendosi a Subaru -dovrebbe andare in ospedale-
Prima che Subaru rispose, il ragazzo mormorò -no... non voglio...-
-Non possiamo occuparcene noi?- chiese Subaru preoccupata -lo porteremo in ospedale in caso di emergenza, te lo prometto!-
Hana la guardò preoccupata, sapeva che era una pessima idea. Eppure dentro di sé voleva accontentare quel ragazzo, doveva avere un motivo valido se non voleva avvicinarsi agli ospedali.
Alla fine Hana si arrese -e va bene. Ma alla prima complicazione fila dritto all'ospedale-
-Grazie, Hana!- esclamò Subaru -ce la fai ad andare fino alla macchina?- aggiunse rivolgendosi al ragazzo.
-Non molto...- mormorò lui -mi gira la testa...-
-Ci pensiamo noi, non preoccuparti- lo incoraggiò Hana -Subaru, mettiti al fianco destro. Devi aiutarmi a sorreggerlo!-
Subaru annuì, infilandosi il braccio del ragazzo dietro al collo, cercando di sorreggere il suo peso. Mentre lo accompagnava alla macchina insieme a sua sorella, lui si voltò appena verso di lei, sussurandole -perche'?-
-Perche' stai male-
Abbozzò un leggero sorriso -grazie-

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Il Mio Bad Boy
FanfictionSubaru, conosciuta come Tempesta, è una dei sideckik del Sand Hero Snatch e da pochi mesi si frequenta con il number Two Hawks. Nonostante l'amore di Hawks (e la gelosia delle sue innumerevoli fans), Subaru non ha mai dimenticato il suo primo amore...