capitolo 37

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"Subaru sta perdendo sangue fra le gambe".
Quelle parole lo gelarono, capendo al volo quello che stava succedendo.
Subaru e i bambini stavano rischiando la vita. Gli sembrò di essere entrato in un incubo.
《Dabi?》lo chiamò Mister Compress   agitato 《ci sei ancora?》
-S...si...- mormorò il ragazzo cercando di respirare -come...come è successo? Stava bene quando...-
《Non lo sappiamo con precisione》rispose Mister Compress 《sappiamo solo che ha iniziato ad avere dei dolori lancinanti poco dopo che te ne sei andato via. Pochi minuti dopo ha iniziato a sanguinare. Hawks ha chiamato subito l'ospedale e ce l'abbiamo portata immediatamente grazie a Kurogiri 》
Dabi si copri' il viso con la mano.
Ha iniziato a sentirsi male dopo che era uscito... e se fosse accaduto per colpa del loro litigio?
Senti' le viscere attorcigliarsi, sentendosi responsabile. Per colpa della sua gelosia stava per perdere Subaru e i bambini.
《In questo momento è in sala operatoria》proseguì Mister Compress《da quanto abbiamo capito stanno facendo un cesareo d'urgenza》.
-No!- esclamò di colpo Dabi -è ancora presto, manca un mese prima che...-
《Devono farlo》mormorò Mister Compress con voce rotta 《anche noi ci siamo opposti ma è l'unico modo di salvare i gemelli. Nelle gravidanze gemellari è molto comune che nascano prima del tempo. E poi sono riusciti a prepararsi tempestivamente grazie alla telefonata di Hawks》.
Dabi batté un pugno contro un albero lì accanto, maledicendo la sua gelosia. Non solo aveva indotto la sua compagna ad avere un'emoraggia e un probabile aborto, ma doveva pure essere grato a Hawks per essersi mosso in tempo.
《Dabi?》
-Mandami Kurogiri- mormorò con voce sepolcrale -voglio essere lì-
《Arriva subito》rispose Mister Compress con tono comprensivo.

Dabi oltrepasso' il gate a passo spedito, ritrovandosi nella sala d'attesa dell'ospedale di fronte alla terapia intensiva.
Erano tutti seduti con aria spaventata e preoccupata tranne Hawks, che era in piedi e scrutava il muro con aria cupa.
I suoi vestiti, notò Dabi, erano sporchi di sangue.
Il sangue di Subaru.
A quella vista senti' un nodo allo stomaco mentre si senti' sprofondare sempre di più.
Si voltarono tutti verso di lui.
-Da...Dabi...- mormorò Toga, alzandosi di scatto, andando verso di lui -la stanno operando in questo momento...-
-Hanno detto che verranno ad aggiornarci appena potranno...- proseguì Shigaraki con voce incolore, voltandosi appena verso di lui -ci vorrà un po'...-
-O...ok- sussurrò Dabi.
Hawks si voltò verso di lui -dove sei stato?-
Dabi fu preso di sprovvista -come scusa?-
-Hawks!- lo riprese Mister Compress come ad ammonirlo.
Hawks lo ignoro', avvicinandosi con fare minaccioso a Dabi -mentre eri a farti i cazzi tuoi perché povera stella ti hanno fatto incazzare, Subaru aveva bisogno di te- lo agguanto' per la maglia e lo sbatte' contro la parete -sei suo marito, non dovresti lasciarla mai nemmeno per un secondo mentre lei è in quelle condizioni!-
-Lasciami andare!- ringhio' minaccioso Dabi.
Hawks rafforzo' la presa -dovevi esserci tu lì con lei, a stringerle la mano per tentare di calmarla per evitare che si agitasse di più quando sono iniziati i dolori! Dovevi essere tu a portarla in braccio oltre al gate, non io!-
-Lo so benissimo!- urlò Dabi liberandosi dalla presa -mi sento una merda per essermene andato poco prima che si sentisse male! Sto male perché le ho urlato addosso mentre lei pensava al futuro dei nostri bambini! E mi sento a pezzi all'idea di essere io la causa del suo aggravamento!-
-Ora basta!- esclamò Kurogiri, ponendosi di mezzo ai due ragazzi -siamo in un ospedale, non in mezzo alla strada! Siamo tutti preoccupati, urlarsi addosso non serve a niente!-
Con un'ultima occhiataccia, Hawks si allontanò da Dabi.
Dabi si buttò su una sedia, portandosi le mani al viso.
Hawks aveva perfettamente ragione.
Doveva esserci lui con Subaru, non Hawks.
Era lui suo marito, quello che doveva proteggerla e tranquillizzarla.
E invece, grazie alla sua gelosia e alle sue scenate, aveva messo tutti e tre in pericolo.
Sarebbe morto se Subaru e i piccoli non ce l'avessero fatta.
Si senti' nervoso e agitato, sentendo l'aria mancargli all'idea che non avrebbe più rivisto Subaru e non avrebbe potuto conoscere i bambini. L'agitazione e la paura gli scorrevano nel sangue come fiele, tormentandolo ancora di più.
Non seppe quanto tempo passò, ma all'improvviso un uomo in camice blu usci' dalla porta che conduceva alla sala operatoria. Si avvicinò al gruppo chiedendo -chi è il padre?-
Dabi si alzò di scatto -sono...sono io. Come stanno?-
-Abbiamo fatto nascere i bambini- spiegò il dottore -grazie al cielo sono incolumi, però vanno tenuti in osservazione per qualche giorno. Sembrano entrambi molto vigorosi nonostante siano dei prematuri- fece un piccolo sorriso, per poi sparire subito dopo -per quanto riguarda la madre, stiamo facendo tutto il possibile per fermare l'emorragia. Ha perso molto sangue, potrebbe non farcela-
Il cuore di Dabi sembrò fermarsi di colpo. Subaru poteva morire.
Non avrebbe più rivisto il suo sorriso.
Non avrebbe più potuto stringerla fra le sue braccia, godendosi il calore del suo corpo.
Non l'avrebbe più vista arrossire.
Non avrebbe più sentito la sua voce.
E non avrebbe più potuto chiederle scusa per la discussione di prima, ripetendole quanto l'amava.
Avverti' una sensazione terribile, come se una parte del suo cuore fosse stata strappata via.
Non avrebbe potuto vivere senza di lei.
La voce di Hawks sembrò riportarlo alla realtà quando lo senti' chiedere
-cosa ha causato l'emorragia?-
Il dottore si rabbuio' -c'è stato un distaccamento delle placente. È già terribile quando succede con una, ma con due... è stato un miracolo che sia arrivata qui senza perdere i bambini-
Dabi alzò la testa verso il dottore -vuol dire...che non è stato lo stress o...-
Il dottore scosse la testa -no,no. È vero che lo stress può portare all'aborto, ma nel primo trimestre. Non è stato quello la causa scatenante-
Dabi senti' il cuore farsi più leggero. Non era colpa sua.
Non era lui la causa di tutto questo.
Non era lui ad aver rischiato di uccidere i suoi figli e sua moglie.
-Faccia il possibile per salvarla, dottore- fece Hawks.
L'uomo annuì -faremo del nostro meglio- poi si voltò verso Dabi -se vuole può vedere i suoi figli-
Dabi annuì -si. Ho... ho bisogno di vederli...-
-Per le visite più nutrite- aggiunse il dottore osservando il gruppo -dovrete aspettare qualche giorno, giusto per essere sicuri che i bambini siano fuori pericolo-
Il gruppo annuì.
-Le mando un'infermiera ad accompagnarla dai suoi gemelli- disse il dottore a Dabi -appena avremo novità sulle madre vi faremo sapere- e scappò verso la sala operatoria.
Spinner si avvicinò a Dabi, appoggiandogli una mano sulla spalla -almeno i bambini sono fuori pericolo, è già qualcosa-
-Ma Subaru...- mormorò Dabi preoccupato -lo avete sentito, potrebbe non farcela...-
-Subaru è forte, dovresti saperlo- s'intromise Hawks -sono sicuro che ce la farà. È una ragazza tosta-
-Si...- esclamò Toga asciugandosi una lacrima -dobbiamo essere positivi. Subaru ce la farà!-
-Subaru fa parte della nostra famiglia- disse Shigaraki, togliendosi la mano dalla faccia per mostrare gli occhi lucidi.
Dabi osservò i ragazzi con un moto di affetto e gratitudine. Per tutti quegli anni era convinto di non avere più una famiglia, senza rendersi conto che l'Unione lo era diventata, prendendo il posto di quella originale.
La famiglia che dentro di sé aveva sempre desiderato.
La famiglia che lo incoraggiava e lo supportava.
La famiglia che non lo avrebbe mai abbandonato.
-Grazie...- mormorò Dabi pieno di gratitudine verso di loro. Senti' gli occhi pizziccare, avrebbe tanto voluto cedere alle lacrime se non fosse per il fatto che non ne era più in grado. L'incendio che lo aveva strappato via alla sua vecchia vita gli aveva portato via pure quello.
L'infermiera venne verso di loro, chiamando Dabi. La donna gli fece cenno di seguirla e Dabi le andò dietro.
La segui' lungo il corridoio, fino ad arrivare a un'enorme stanza piena di incubatrici.
-Venga- gli disse la donna, facendogli strada fra le incubatrici.
Dabi si scruto' intorno, sentendosi attanagliare dall'ansia nel vedere tutti quei piccoli corpicini attaccati a quelle macchine e ai tubi. Altri genitori erano accanto ai loro pargoli, guardandoli con aria carica di affetto e preoccupazione.
-Eccoli qui- disse finalmente l'infermiera -li abbiamo registrati col cognome, immagino che non avete ancora deciso i nomi-
Tempo prima, Subaru e Dabi avevano concordato di registrare i bambini col cognome di lei. Dabi non voleva assolutamente dargli il suo cognome, sia perché questo lo avrebbe costretto a rivelare al mondo la sua vera identità sia per il fatto che voleva tenerli lontani dalla sua famiglia. Non voleva che risalissero a loro per colpa di quel cognome.
-N...no...- mormorò Dabi sgranando gli occhi alla vista di quei due piccoli angioletti davanti a lui -non sapevamo il sesso...volevamo che fosse una sorpresa...-
-Allora è meglio che inizia a pensarci- le sorrise caldamente lei -così potrà dirli a sua moglie e sceglierli insieme-
Dabi la ringraziò, concentrandosi poi sui suoi figli.
Erano entrambi bellissimi, piccoli e delicati. Avevano una zazzera di capelli bianchi mentre i loro occhioni erano chiusi, godendosi il meritato riposo per essere venuti al mondo così presto.
Entrambi avevano degli elettrodi che tenevano monitorato il loro battito cardiaco, ma a parte quello stavano molto meglio rispetto agli altri bambini presenti li dentro.
Voleva toccarli, prenderli in braccio, ma quelle incubatrici glielo impedirono. Il suo sguardo casco' sui fogli davanti alle loro incubatrici, leggendo il cognome dei bimbi e il loro sesso.
Erano un maschio e una femmina.
Ripenso' a quando lui e Subaru avevano ipotizzato il sesso dei bambini. Subaru scherzando aveva detto che erano due femmine, incupendo Dabi.
Era già fin troppo possessivo e apprensivo con lei, figuriamoci con le sue figlie. Non avrebbe permesso a nessuno di avvicinarsi alle sue principesse.
Dabi invece, per provocare Subaru, le aveva detto che sarebbero stati due maschietti vivaci e tremendi come lui, e che le avrebbero fatto vedere i sorci verdi.
Sorrise a quel ricordo, guardando con tenerezza quelle due creaturine dormire beatamente.
Si senti' riempire di gioia mentre le guardò, desideroso di stringerle a sé. Non avrebbe mai fatto come suo padre, ignorandoli per colpa del loro potere. Ci sarebbe sempre stato. Voleva essere un padre presente e affettuoso per loro, senza fargli mancare nulla.
"Ti prego, Subaru. Devi farcela. Devi farlo per noi. I nostri figli vogliono conoscerti".

Dabi non seppe per quanto era rimasto lì a guardare con sorriso ebete i suoi bambini dormire. Sapeva solo che non voleva lasciarli.
-Eccola- fece una voce maschile.
Dabi si voltò, vedendo il dottore di prima venire verso di lui.
Il cuore di Dabi accellero', iniziando a preoccuparsi -come sta?-
-Abbiamo fermato l'emorragia- disse l'uomo -ma non è ancora del tutto fuori pericolo. Ha perso moltissimo sangue, dobbiamo vedere come va la notte-
-Posso vederla?- chiese subito Dabi speranzoso.
Il dottore si fece titubante, ma alla fine annuì -solo per pochi minuti. È ancora addormentata ed ha bisogno di riposo-
-Certo- disse subito Dabi.
-Venga, le faccio strada-
-Grazie- fece Dabi, seguendolo -poi posso tornare dai miei figli?-
Il dottore sorrise -certo, ma seguendo gli orari-
Il dottore lo condusse in terapia intensiva, accompagnandolo alla camera due.
-Pochi minuti- gli ripete' il dottore.
Dabi annuì ed entrò.
Subaru era sdraiata sul letto, profondamente addormentata. Aveva una flebo attaccata al braccio mentre degli elettrodi attaccati al petto monitorarono la frequenza cardiaca. La sua carnagione era straordinariamente pallida, quasi spettrale.
Vederla così fragile lo fece sentire impotente.
-Subaru...- mormorò Dabi con voce rotta, avvicinandosi verso di lei. Le accarezzò una guancia con mano tremante, sentendo con orrore quanto fosse fredda. Aumentò leggermente la temperatura corporea, portando poi le mani sulle guance della ragazza, sperando di darle un po' di sollievo col calore. Veder le guance riprendere leggermente colore lo fece sospirare di sollievo.
-Mi hai spaventato, amore mio- le sussurrò avvicinando il viso al suo, dandole dei leggeri baci sulla guancia e sulla fronte -non farlo mai più, chiaro?-
Le accarezzò i capelli -ho visto i nostri bambini. Sono davvero bellissimi- si aprì in un sorriso dolcissimo -sono un maschio e una femmina. Ma questo non cambierà il fatto che ti faremo vedere i sorci verdi. Ti faremo disperare-
Dabi la guardò tristemente -mi dispiace per la litigata di prima, amore mio. Non volevo urlarti addosso. Tanto più che avevi ragione- le diede un piccolo bacio sulle labbra, sentendole fredde e screpolate.
Le strinse la mano -Ti prego Subaru, svegliati presto. Voglio dirti queste cose mentre sei sveglia. Voglio guardarti negli occhi mentre mi scuso per il mio carattere di merda. Voglio vederti arrossire quando ti dirò per l'ennesima volta quanto ti amo- si portò la sua mano alla bocca -torna da me, piccola mia. Non lasciarci-

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