capitolo 13

110 5 5
                                    

Subaru cercò di calmarsi, facendo dei bei respiri profondi e chiudendo gli occhi. Dabi la destabilizzava, facendole provare dei sentimenti che non aveva mai provato per il suo ragazzo. Le aveva provate solo con Toya, e questo la spaventò.
Si portò le dita sulle labbra, sfiorandole delicatamente mentre ripensò al loro bacio. Era stato bellissimo, dolce e lussurioso allo stesso tempo. Le era bastato sentire la bocca di Dabi sulla sua per perdere il controllo, baciandolo con trasporto. E avrebbe finito per cedergli del tutto se non si fosse spaventata nel sentire l'erezione di Dabi pungolarle la pancia, facendole ricordare che aveva un ragazzo. L'aveva rifiutato a fatica, dicendogli delle cose terribili.
"È stato necessario, altrimenti non mi avrebbe lasciato in pace" cercò di convincersi, ripensando all'espressione ferita di Dabi, sentendosi in colpa. In parte ne era dispiaciuta, ma se ripensava a quello che aveva detto su Hawks, il senso di colpa si dissipava leggermente. Sentirlo muovere quelle accuse l'aveva ferita, facendole ricordare l'episodio nell'agenzia di Hawks, trovando il suo fidanzato solo con quella ragazza. Il loro atteggiamento, il loro modo di guardarsi l'avevano messa in guardia, facendole scattare un campanello d'allarme, ma aveva preferito fare finta di niente. Hawks non poteva farle una cosa del genere, non dopo tutte le volte che le aveva  ripetuto quanto fosse importante per lui.
"Lui non ti ama, non merita la tua lealtà" aveva detto Dabi. Possibile che sapesse qualcosa che lei non voleva vedere?
Appoggiò la schiena al muro, stringendo la collana come se l'aiutasse a calmarsi. La guardò, ripensando a quando Dabi gliela aveva afferrata. Per un secondo aveva temuto che gliela avrebbe strappata via. E invece gliela aveva mollata quasi subito.
"Togliti questa collana, non ha più senso portarla visto che sei tanto innamorata di quel pollo cresciuto" aveva esclamato con rabbia, lanciandole uno sguardo d'accusa.
Non aveva parlato a nessuno dell'Unione della storia di quella collana, cosa ne sapeva Dabi? Eppure era come se sapesse la storia che si celava dietro, che era il simbolo dell'amore per un altro ragazzo.
Subaru spalancò gli occhi, analizzando attentamente le sue parole. Era come se Dabi l'avesse accusata di aver dimenticato il suo primo amore, sostituendolo con Hawks. Il cuore prese a batterle più veloce mentre una terribile certezza si fece strada dentro di sé.
"No...non è possibile..."
Quante volte aveva studiato Dabi, notando gli aspetti che aveva in comune con Toya, dandosi della stupida per averci pensato? Quante volte aveva fissato quelle gemme azzurre nei suoi occhi trovandole familiari? Soprattutto i suoi baci, le sue carezze... era come se le conosceva benissimo e le fossero mancate.
-No- mormorò lei, crollando in ginocchio stringendo forte a sé la collana -nonononono-
Non voleva crederci, doveva esserci un'altra spiegazione. Non voleva credere che il destino fosse così beffardo. Quante volte aveva desiderato rivedere Toya?Riabbracciarlo, baciarlo, dargli un cazzotto per averla abbandonata in quel modo... senza saperlo, era stata accontentata il giorno in cui lo aveva incontrato in quel vicolo.
Si alzò di scatto, doveva tornare da lui e chiedergli scusa. Voleva scusarsi per quello che gli aveva detto, che non pensava veramente quelle cose su di lui. Anche senza capire che in realtà era Toya, voleva scusarsi comunque. Malgrado i primi giorni in cui non si fidava di lui, aveva imparato a conoscerlo e apprezzarlo, conoscendo dei lati di lui visibili solo a un'occhio attento. Malgrado si divertiva a punzecchiarla e farla incazzare, si è sempre mostrato attento e premuroso verso di lei, nonostante non riusciva fare a meno di starle lontano, flirtandoci in continuo.
"Che non si sia mai dimenticato di me?"
Corse verso la festa, decisa di trovarlo e parlarci, e si buttò a capofitto fra la folla senza trovarlo. Si avvicinò a Mister Compress seduto al bancone.
-Mister, hai visto Dabi?- gli chiese col fiatone, guardandosi intorno.
L'uomo annuì -si, l'ho visto allontanarsi poco fa. Sarà tornato a casa-
Subaru fece per ringraziarlo quando notò la sua espressione. Sembrava preoccupata, tesa.
-Che succede?- gli chiese lei sospettosa.
-Nulla- minimizzò Mister Compress, scuottendo la testa -ma se vuoi un consiglio Subaru, stasera lascialo stare e non dormire in camera tua. L'ho visto parecchio incazzato, e quando è così non succede mai niente di buono-
Subaru non riuscì a reprimere un tremito -che cosa mi stai cercando di dire? Che cosa sta facendo?-
-Mi dispiace, non posso dirtelo. Preferisco starne fuori- le mormorò tristemente e si allontanò, lasciandola sola al bancone piena di pensieri e timori.
Senza pensarci, Subaru corse a casa. La sua camera era accanto a quella di Dabi, perché non doveva dormire nella sua stanza? Che diavolo stava succedendo?
Arrivò a perdifiato di fronte alla camera di Dabi. Fece per bussare quando sentì dei gemiti venire dall'altro lato. Una ragazza stava gemendo, urlando di piacere, e vi erano dei colpi ad accompagnare i suoi gemiti.
Subaru si sentì gelare, desiderosa all'improvviso di andarsene via di lì, ma cercò di ignorare quell'impulso. Magari si era messo su un film porno e stava cercando di sfogarsi in quel modo. Ricordò quanto era eccitato quando si era allontanato da lei sebbene fosse furioso. Non voleva dire per forza che fosse quello che pensava...
Titubante, bussò tremante alla porta, sperando che le aprisse. I gemiti si interruppero e pochi attimi dopo Dabi apri' leggermente la porta con aria scocciata.
-Che cosa vuoi?-
Subaru sussultò, arrossendo al suono della sua voce. Fece per rispondere quando si accorse che era totalmente nudo, eccezione fatta per la zona del pube coperta da un cuscino che teneva con una mano. Subaru studiò il suo corpo come ipnotizzata, facendo scivolare lo sguardo sui suoi pettorali fino agli addominali ben definiti. Nonostante quelle zone di pelle viola che deturpavano il suo corpo, restava comunque uno spettacolo.
-Hai finito di guardarmi come una maniaca e dirmi che cazzo vuoi?- sbottò Dabi irritato, celando un leggero compiacimento nella voce, facendo trasalire Subaru.
La ragazza arrossì violentemente, alzando lo sguardo sul suo viso -ehm, ecco...-
Dabi alzò un sopracciglio -beh?-
Subaru cercò di farsi coraggio, tentando di non cedere alla tentazione di guardargli i pettorali.
"Guardalo negli occhi, Subaru. Sono lì in alto, nel viso. Non sul petto o sulla pancia" si ripeté fra sé e mormorò un leggero -volevo chiederti scusa-
-Come?- le sue labbra si aprirono un un sorriso beffardo -puoi parlare più forte? Ho problemi d'udito...-
Subaru represse l'istinto di mollargli un pugno e andarsene via -ti... ti volevo chiedere scusa per prima... non pensavo veramente quelle parole...-
Dabi la fissò pensieroso per qualche secondo, poi esclamò -ok, ti sei scusata. Ora puoi anche andartene-
-Che cos'hai da fare di così urgente? Il film porno che stavi guardando è così importante?-
-Quale film?-
-Quello che...- fece per rispondere Subaru quando si interruppe, capendo solo in quel momento che non stava affatto guardando un film a luci rosse, comprendendo lo strano atteggiamento di Mister Compress.
"stasera lascialo stare e non dormire in camera tua. L'ho visto parecchio incazzato, e quando è così non succede mai niente di buono" le aveva detto, mettendola in guardia, e lei lo aveva ignorato.
-Oh...- mormorò sentendosi ghiacciare, provando un dolore e un forte senso di oppressione mai sentiti prima.
-Vedo che l'hai capito- le mormorò lui in tono subdolo -ora devo tornare dentro. Ho una ragazza nel letto desiderosa di farsi sbattere dal sottoscritto, a differenza tua- e le chiuse la porta in faccia senza pietà.
Subaru resto' immobile davanti alla porta per pochi secondi, cercando di metabolizzare quello che era appena successo. Va bene che era arrabbiato, ma non avrebbe immaginato che sarebbe arrivato a tanto pur di fargliela pagare.
"Me la sono cercata" pensò tristemente lei "sono stata io a dirgli di non avvicinarsi a me, che preferivo il mio ragazzo a lui. Ora che cosa pretendo?"
Sapeva che non poteva vantare nessun diritto su di lui, eppure non poté fare a meno di sentirsi gelosa della ragazza che era lì con lui, fra le sue braccia, godendosi il suo corpo e le sue attenzioni. Una furia cieca si fece strada in lei, accompagnata da un dolore dilaniante che sembrò strapparle il cuore. Quando i gemiti riniziarono, Subaru si allontanò da lì mentre le sembrò che la terra le stesse sfuggendo da sotto i piedi.
Si rifugiò in camera, buttandosi sul letto a faccia in giù, convinta di essere al riparo da ciò che stava succedendo nella stanza accanto. E invece fu peggio, sentendo amplificati i rumori. Le urla della ragazza e i suoi gemiti rimbombarono fra le pareti, pugnalandola come mille coltelli. Prese il cuscino e lo avvolse intorno alla testa, sperando di attutire quei maledetti mugolii, scoppiando a piangere.
Si sarebbe staccata la testa per non sentirle più.
Si sarebbe strappato via il cuore per non provare più quel dolore che la stava dilaniando, sapendo che il ragazzo che amava in quel momento era a scoparsi un'altra. Perché ormai era innegabile. Si era innamorata di Dabi ancora prima di capire che in realtà fosse il suo Toya.
La notte passò lentamente, troppo per i gusti di Subaru. L'aveva passata a piangere, pregando in continuo che le urla di quella ragazza finissero il prima possibile e in maniera definitiva. Ogni volta che sembrò giungere il silenzio, una decina di minuti dopo ricominciò a urlare, torturandola.
"Quanta resistenza ha, porca miseria?"
Alla fine decise di alzarsi. Guardò l'orologio attaccato alla parete, rimpiangendo il suo cellulare, erano appena le sei del mattino. Si trascinò in bagno, dandosi una rinfrescata al viso per poi guardarsi allo specchio. Aveva un aspetto veramente terribile. I suoi occhi erano arrossati, cerchiati da due grosse e spesse occhiaie che la fecero sembrare un panda.
-Magnifico...- mormorò fra sé, rimpiangendo di non avere la sua trousse di trucchi per poter tentare di coprire quelle occhiaie. Si cambiò, infilandosi una minigonna di jeans e una canottiera verde pastello, chiedendosi se Toga avesse un correttore. Glielo avrebbe chiesto più tardi, era troppo presto e gli altri stavano ancora dormendo. Non voleva disturbarla. Alla peggio le avrebbe chiesto di accompagnarla a comprarne uno, avvertendo la sensazione che ne avrebbe avuto bisogno anche in futuro.
Uscì dalla stanza, desiderosa di andare in spiaggia a fare una passeggiata e schiarirsi le idee (soprattutto per cercare di cancellare quella maledetta nottata) , quando nello stesso momento si aprì la porta della stanza di Dabi. Ne uscì una bella ragazza rossa, ancora scombussolata ma dall'aria estremamente soddisfatta. Subaru si bloccò alla sua vista, sentendosi pietrificata.
Questa la notò, aprendosi in un piccolo e timido sorriso prima di scappare via. Dabi uscì poco dopo per chiudere la porta, notando Subaru che lo guardava sconvolta.
-Buongiorno, piccola Subaru- la saluto' beffardo -spero che hai dormito bene- e con una piccola risata richiuse la porta, lasciandola inerme fuori dal corridoio.

Il Mio Bad Boy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora