Sto risalendo per portare giù le capre il tempo sta cambiando, presto nevicherà l'aria è più sottile ormai me ne accorgo quando arriva, l'autunno è finito, è da giorni che nuvole strane corrono nel cielo.
Ho fatto scorta di legna, rifornimento all'emporio giù al villaggio, sono a posto per mesi...Si per mesi... Perché in inverno qui a Maisan non si scende e non si sale la neve blocca tutto. Perciò ho sistemato le stalle, il pollaio e la piccola serra per il mio fabbisogno,ho fatto piccole riparazioni alla baita che mi consentano di passare l'inverno in sicurezza. In questi giorni ho lavorato tantissimo e ora che guardo il tempo per come sta evolvendo velocemente capisco di aver fatto bene.
Incrocio un ultimo gruppetto di escursionisti sul sentiero che porta su vicino alla cima. Il monte Maison è sempre meta di turisti, però io lo so è un posto che da meraviglioso può tramutarsi con il cambiare del tempo in un inferno pericoloso.
Saluto Yuri la loro guida che ormai conosco...ma oggi mi viene incontro agitato.
-Jk sto scendendo li porto giù sono in ritardo di due ore... Non ci crederai ne abbiamo perso uno in tanti anni non mi era mai successo niente di strano... L'abbiamo cercato dappertutto ma non potevo aspettare oltre, devo portare giù gli altri in sicurezza. Ho già allertato i soccorsi ma non so se faranno in tempo prima dell'arrivo della neve... Hai visto cosa sta arrivando?
-si me he sono accorto... Se è ancora vivo morirà se non lo trovano subito qui con la neve le temperature scendono subito.
Commento distrattamente rendendomi conto che si è pure alzato il vento.
-portali giù prima che capiti qualche altra disgrazia...fra poco qui si scatena l'inferno...devo portare giù le bestie
Gli ordino con voce perentoria, prima di continuare a camminare.
Fischio ad Orion il mio cane pastore affinché corra e raduni le capre che sono più su.
Dopo poco lo raggiungo e lo ammiro per com'è bravo nel raggrupparle convincendo anche le più restie a seguirlo.
Ubbidienti scendono in colonna il sentiero lo conoscono. Tuttavia Orion mi abbaia... Non le segue...continua invece ad andare più su...
Sente qualcosa e vuole che io lo segua.
Iniziano i fiocchi... Uno due... Sempre di più.
Sta nevicando copiosamente e non mi piace... Orion prosegue deciso girandosi ogni tanto a abbaiare... Per poi lasciare ad un tratto il sentiero, addentrandosi nella boscaglia fino ad arrivare ad uno strapiombo sul fianco della montagna...
Mi abbia sempre più forte... Prima di guardare giù ci penso un attimo... Perché così so che mi troverò in un guaio...
Mi sporgo e lo vedo su uno spuntone... È a pancia in giù i suoi capelli biondi sono intrisi di sangue a fianco una stupida macchina fotografica, probabilmente il motivo del brutale volo che ha fatto.
Odio i turisti...Urlo per farmi sentire nonostante il vento... Ma non si muove.
Mi guardo intorno e so che i soccorsi non partiranno, devo pensarci io.
Studio velocemente la situazione non ho una corda per calarmi.
Riesco comunque a scendere abbastanza agevolmente, sono bravo a scalare mio nonno mi ha insegnato bene.
Appena giù lo giro e cerco di rianimarlo inutilmente, respira ma non si sveglia. Qui su per come è vestito non sopraviverebbe neanche un paio d'ore.
Resto sorpreso dalla sua giovane età, ha il viso graffiato e tumefatto per la caduta, sembra di bell'aspetto.
Me lo carico in spalla legando le mani al mio collo con la bandana che porto e fissando il suo corpo al mio con la cintura elastica del mio giubbotto è poco ma potrà aiutarmi.
Per il resto è abbastanza leggero posso farcela a portarlo su. E faccio appena in tempo...prima che inizi una vera e propria bufera.
Faccio una fatica pazzesca ma ci riesco.
Inizio a scendere faticosamente perché ora nevica davvero forte... non prima però di aver fischiato ad Orion intimandogli di raggiungere e riportare le capre alla baita, piano piano quelle sono già a metà strada conoscono la via del ritorno. .
Dopo circa 45 minuti sono arrivato. Apro l'ovile sempre con lui in spalla... Per fare entrare le bestie velocemente... Poi finalmente Orion ed io con questo fardello disgraziato rientriamo nella nostra casa.
Gli slego i polsi e rallento la cintura facendolo scivolare su un giaciglio comodo vicino al caminetto dove di solito mi sdraio per leggere, gli tiro via gli abiti bagnati gli stivali ricoprendolo subito con una trapunta calda.
Ravvivo il fuoco gettando dei ceppi nel caminetto.
Mi sciacquo poi le mani e prendo la mia cassetta del pronto soccorso.
Gli sento il polso è regolare, il respiro normale.
Ha preso una brutta botta in testa ma almeno esternamente non è un gran danno, speriamo che internamente non ci siano emorragie perché per quelle non posso fare niente, il viso è graffiato ha una botta già violacea su uno zigomo... Le ginocchia e gomiti sbucciati... dopo averlo medicato lo osservo. Avrà vent'anni... Biondino diafano, asiatico come me... Qui ne passano di stranieri... Questo imbecille forse viene dalla città.
Sospiro tra il preoccupato e il seccato.
Spero si riprenda presto... Anche se dovrò subirne la compagnia... Ed io vivo qui proprio perché non ne voglio.
Anche volendo da qui non si scenderà né salirà se non in primavera.
Accarezzo Orion... Che scodinzola felice per la novità.
-sei stato bravo oggi. Ma lo sei sempre. Lasciamolo tranquillo andiamo a dare da mangiare alle bestie...
Dico fra me e lui.
Riposto questa storia, ho amato scriverla e ora rileggerla per ripostarla.
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Soli
FanfictionJeon Jungkook è un uomo misterioso e solitario vive in una baita sul monte Maisan...con il suo cane Orion, le sue capre, le mucche Honey e Agata, le galline del suo pollaio. All'inizio dell'inverno risalendo con il cane a recuperare le capre al pas...