5. Contatto Umano

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Nel pieno della notte i pensieri mi assalgono.
Jimin è entrato nella mia stanza, spero che sia stato davvero solo per i libri... stasera a cena era stranamente remissivo. Ha fatto tutto quello che gli ho detto senza commentare. Stanotte mentre dormirà metterò le mie cose nella botola sotto il tappeto della mia stanza, non posso rischiare che le veda. La pistola l'ho sempre tenuta a portata perché non potevo prevedere se qualcosa o meglio qualcuno sarebbe tornato dal mio passato.
Questi mesi saranno lunghi... Devo tenerlo impegnato affinché non ficcanasi in giro.
Ha un bel caratterino ma io so come rimetterlo al suo posto.
Mi ha mentito quando ha detto che non ha più rifatto quel sogno...sono certo che lo fa spesso... Quando ha detto"no"gli tremava la voce e non mi ha guardato negli occhi si tormentava le mani.
Mi chiedo chi voglia fargli del male. Chi c'era in quel gruppo che lo odi così tanto dal volerlo uccidere.
Chi l'ha spinto sapeva che c'era uno strapiombo in quel punto... Deve essere stato l'impulso di un momento perché non ha guardato bene...se l'avesse fatto avrebbe visto che c'era uno spuntone di roccia e il corpo di Jimin si sarebbe fermato lì due metri più sotto... Come infatti è avvenuto.
Per capire chi voleva fargli del male... Dovrei sapere di più sulla sua vita ma se chiedo lui farà altrettanto... E non credo sia il caso per il suo bene.
Vorrei evitare di trovarmi magari con il sciogliere delle nevi con qualche sorpresa spiacevole qui...Ho fatto di tutto per stare lontano dalle mie vecchie cose.
Certo è che dovesse accadere dovrei proteggerlo e per me significherebbe uccidere ancora.
Questo posto e mio nonno sono stati la mia salvezza, la mia vecchia vita deve restare tale, il mio destino è quassù dove sono Jk l'eremita, che vive solo in questa baita sperduta.
Jimin è un intoppo... un fastidio che devo sopportare, devo stare attento però perché mi sembra intelligente e curioso.
Ho sete, forse aveva ragione Jimin la carne era troppo salata devo mangiarne di meno. Mi alzo ed esco dalla mia stanza, dorme già con un libro abbandonato sul petto, glielo tolgo delicatamente mettendogli poi il segnalibro... "Uomini e topi" di John Steinbeck ha scelto bene, uno dei romanzi preferiti di mio nonno.
Lo osservo un attimo, mi è già capitato di farlo, ma ora che i lividi stanno passando mi rendo conto di quanto sia bello. Ne ho incontrate nella mia vita di donne belle ma un uomo così minuto e con tale avvenenza mai.
I miei occhi seguono il contorno del suo viso in un ovale perfetto, del suo piccolo naso e di quella bocca carnosa ben disegnata e provocante anche da chiusa.
Se mi vengono certi pensieri è certo che il mio corpo represso scantona... Ha bisogno di attenzioni che sfogo in bagno qualche minuto dopo.
Torno poi nella stanza credo di averlo sentito lamentarsi nel sonno. Lo so che è quel sogno...
È quel trauma che rivive ogni notte. Farei qualsiasi cosa per distrarlo... Senza pensarci vedendolo sofferente gli scuoto leggermente una spalla.
-Jimin... Jimin...
Si sveglia spaventato.
-parlavi nel sonno ed io...
Si mette le mani sul viso, piccole e paffute e racconta...
-ho iniziato a correre ma poi c'era qualcuno che mi inseguiva... Avevo il fiato corto... Stavo cercando qualcuno...ma continuava a sfuggirmi e poi sono caduto e cadevo sempre più giù...
Istintivamente gli accarezzo il capo sorprendendolo.
Toglie le mani dal viso e chiede direttamente.
-tu non mi farai del male Jk vero?
La domanda mi lascia spiazzato come la mia risposta.
-credo di no.
Ho la sensazione che alludiamo a due cose diverse, distolgo la mente da un pensiero indecente che transita nel mio cervello in totale perdizione questa notte.
-dormi ora.
Dico soffiando sulla candela poggiata sul tavolo.
-Orion vieni!
Comando al cane invitandolo a seguirmi in camera, ma quello non si muove ora che un braccio di Jimin è uscito da sotto la trapunta e la sua mano lo sta accarezzando piano.
Lascio perdere e mi immergo fra le coltri comode del mio letto, scoprendomi invidioso del mio cane che riceve furbescamente delle coccole.
Forse ho sbagliato sin dall'inizio pensando che la mia salvezza sarebbe stata quella di stare lontano da qualsiasi contatto umano... La vorrei una carezza ...e vorrei che me la facesse lui. Mi addormento mentre mille desideri affollano la mia mente.

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