Quanto dorme.... Comincio a preoccuparmi. Lo lascio da solo per una ventina di minuti giusto il tempo di uscire da qui e raggiungere un supermercato.
Questo rifugio è in un palazzo d'epoca che risulta essere in ristrutturazione ormai da più di dieci anni... È intestato a una contessa francese ma in realtà è della Cia.
Lo posso utilizzare a mio piacimento basta che avviso mandando un codice sull'occupazione a un cellulare, se mi viene inoltrato lo stesso numero vuol dire che il posto è libero e posso utilizzarlo.
L'appartamento è dotato di ogni comfort ed è nascosto... Vi si accede da uno sgabuzzino adibito a custodire il materiale per le pulizie attraverso un armadio. L'esterno del palazzo è pieno di impalcature. Entrando sembra disabitato ed è ottimo per nascondersi.
L'entrata è sul retro. Sono andato a comprare le cose in un supermercato non lontano da qui, mi sono vestito casual per sembrare un turista, non usando l'auto che ho nascosto nel garage nel seminterrato.
Staremo qui tre giorni il tempo che Jimin si riprenda...passo attraverso l'armadio portando dentro le cose.
Poi mi dirigo in cucina che è abbastanza rifornita infatti ho dovuto comprare solo l'indispensabile, per sistemare la spesa e mangio qualcosa. Lo controllo per fortuna sta ancora dormendo. Lo stress può fare questi effetti.
Sono molto stanco anch'io e mi distendo nel letto a fianco al suo.
Mi assopisco subito sono giorni che non dormo decentemente...vengo svegliato dai suoi lamenti e mi sembra di essere tornato indietro ai nostri giorni in baita.
Mi sdraio a fianco a lui stringendolo a me.
-sono qui con te... Dormi ora.
Risponde al mio abbraccio... Amo il suo calore... E come sta bene fra le mie braccia.
Temo però che sia molto provato psicologicamente, le torture non sono solo fisiche... Il danno mentale può essere tremendo.
Più tardi infatti vengo svegliato da un singhiozzo.
Mi alzo e lo trovo di fronte ad uno specchio guardandosi le ferite e le bruciature.
-non guariranno mai.
-si l'unguento che ho usato è potentissimo migliorerà la situazione in un paio di giorni, dopo lo rimettiamo.
Si gira verso di me con gli occhi lucidissimi.
-Jk è stato terribile... Ogni ferita... Ogni scottatura ti ho pensato così forte e non ho urlato altrimenti era peggio si eccitava e mi faceva sempre più male
-lo so tesoro lo so... Sei stato bravissimo. Le ferite superficiali andranno via e sarai di nuovo bellissimo come sempre. Dentro però Jimin... dentro non potrò farci nulla se non starti vicino... dovrai essere tu...a superarle.
Lo abbraccio forte rassicurandolo per poi trascinarlo in cucina a suon di baci.
L'ambiente è caldo si sta bene... Appena arrivati invece era freddissimo.
-ho fatto la spesa. Vuoi del latte?
-di Honey o di Agata?
Scherza Jimin.
-magari potertelo offrire. Comunque loro due stanno bene pure Orion, che è quello che mi manca di più e le mie altre bestiuzze, due settimane fa ho sentito il vecchio che se ne occupa mi ha rassicurato che è tutto ok.
-andrà bene questo latte allora
Dice alzandosi e scaldandolo con il microonde.
Metto un pacco di biscotti sul tavolo ed insieme come bambini li pucciamo nel latte.
-Quanto resteremo qui?
-3 giorni attendo i passaporti falsi per rientrare, se viaggiamo a nome nostro rischiamo troppo.
-pensi davvero che Hachim possa vendicarsi?
- si. Non è gente che dimentica... E poi Benazir era suo fratello.
-chi altro sa che siamo qui?
-Schmidt ma mi fido di lui... mi ha fatto avere l'auto per fuggire...e mi ha detto dove ti aveva portato Benazir... Ecco perché sono arrivato subito.
-e cosa vuole in cambio? Guardarci?
Finalmente l'ha detto e affronto l'argomento.
-Schmidt non vuole guardare te o me... La perversione sua è guardare la moglie che si fa fare da altri. Rebel ci sta... È un gioco fra loro.
-ma tu hai partecipato ai loro giochi...
Insiste testardo.
-non voleva dire nulla per me Rebel neanche mi piace.
-mi divideresti con qualcuno?
-neanche morto... Sei tutto mio.
Dico alzandolo di peso e riportandomelo in camera.
-forse per renderti più sicuro dovrei dimostrartelo.
Sussurro nelle sue orecchie.
Ma non è una buona idea maldestro come sono inavvertitamente tocco un paio di ferite...
-forse è meglio che ti sdrai... Farò tutto io e tu non mi toccherai ok? Così non mi farai male.
Suggerisce Jimin.
Mi sdraio sotto di lui che resta seduto su di me iniziando a strusciarsi sulla mia parte intima dolente e in cerca di soddisfazione.
-sei bello anche tu Jk proprio bello... Ed io sono tanto geloso... Quella Rebel... Ti guardava sempre con desiderio.
Dice sbottonando uno ad uno i bottoni della mia camicia.
-mi piaci e questi capelli un po' più lunghi ti stanno benissimo.
Mentre parla mi tocca con le dita leggerissime... mi sfiora... Il viso... Chinandosi poi in un bacio seducente.
Sfiorandomi il collo baciando il mio pomo d'adamo... Scendendo poi sui miei capezzoli irti pieni di l'eccitazione.
-Jimin non puoi fare così...
-mm perché no? Ho appena iniziato
Dice ancora scendendo e facendomi sentire i denti sul mio stomaco... Credo di avere i brividi ormai anche dietro le orecchie.
Sento la zip dei miei jeans che scende e la sua mano che si intrufola sicura.
-eihhh sei già messo bene...
Commenta con voce roca.
Ma non faccio in tempo a rispondere che la sua bocca sta già lavorando piano... Sconvolgendomi... E portandomi a vette di desiderio incontrollato
-Jimin... Scusa ma io così non posso...
Dico rivoltandomelo e mettendomelo sotto... È un attimo e sono già dentro di lui. Sono un idiota perché gli faccio male... Lo vedo stringere gli occhi.
Faccio per allontanarmi ma inaspettatamente mi viene incontro prendendomi di più
-continua ti prego... Non è nulla rispetto al resto e ti voglio da morire.
Sussurra baciandomi.
-ti amo Jimin.
Morde leggermente la mia mandibola... Per farmi capire che non è tempo di parole...
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Soli
FanfictionJeon Jungkook è un uomo misterioso e solitario vive in una baita sul monte Maisan...con il suo cane Orion, le sue capre, le mucche Honey e Agata, le galline del suo pollaio. All'inizio dell'inverno risalendo con il cane a recuperare le capre al pas...