Ormai la sera sta scendendo e piove. Seul nonostante la pioggia è splendida con tutte queste luci.
So che Jk mi ricorrerà ne sono praticamente certo... Ma voglio che capisca che anch'io sono una persona con le sue esigenze.
Pago il tassista e salgo le scale correndo, non vedo l'ora di abbracciare Annabelle e raccontarle tutto.
Suono... Dovrebbe essere a casa... Non apre... Allora cerco la chiave. Apro ed entro.
L'appartamento è al buio... Cerco l'interruttore che c'è all'ingresso...La luce non si accende... Un tuono forte seguito da un lampo squarcia il cielo illuminando l'interno... Dal poco che vedo... È a soqquadro.
Accendo la torcia del mio cellulare...il soggiorno è un disastro... La porta della stanza di Annabelle è socchiusa... Sento un rivolo di sudore scendere giù per la mia schiena...il cuore mi batte forte... La paura mi invade.
Muovo un piede dietro l'altro verso quella porta... La apro... Anche quella stanza è in disordine... Quando sto per uscire accanto al letto vedo il polso di Annabelle...
In singhiozzo mi scappa... Quando mi rendo conto dell'odore che sento... Lo riconosco è il sangue... Mi sporgo per vederla è riversa su un fianco e ha la gola tagliata. Un urlo sta per sfuggirmi di bocca quando una mano forte me lo impedisce.
-zitto. Ora ce ne andiamo... Non credo sia il caso di restare qui un minuto di più potrebbero tornare o non essersene andati...cercavano sicuramente te per punire me.
La voce la riconosco è la sua, lo seguo come un automa in silenzio.
Mentre scendiamo le scale di servizio, le lacrime scendono e non riesco a fermarle.
Quando ad un certo punto mi blocco improvvisamente Jk mi strattona invitandomi a camminare.
-Jk... I miei genitori... Oddio no...
-stanno bene... Forse Hachim o i suoi scagnozzi non pensavano che andassi da loro... Anche Hachim ha pensato che Annabelle era più vicina...ma tu non c'eri... Forse si è ribellata... Forse voleva chiamare aiuto...
Appena saliamo in macchina Jk mi chiede di chiamarli e parla lui.
Gli spiega brevemente la situazione e li invita ad andarsene di casa dandogli un numero di emergenza di una persona fidata da chiamare e li rassicura sul fatto che io sto bene.
Risaliamo in auto questa volta una Porsche nera... E mentre lui sfreccia nella notte io mi dispero per la perdita di Annabelle, per miei genitori e per la vita che mi sono ridotto a fare.
Jk non mi parla forse è preoccupato o forse è solo molto arrabbiato.
Mi aspetto una parola di comprensione... In fondo ho appena perso la mia migliore amica...nel peggiore dei modi.
Ma lui tace concentrato sulla guida verso una meta che mi è sconosciuta, guardo le sue mani grandi stringere il volante e il suo profilo duro...
Guida a lungo fino ad arrivare in porto.
Entriamo in un capannone che costeggia il mare, l'odore della salsedine è forte... Misto a olio bruciato e a sporcizia... Quell'odore tipico dei porti.
Jk scende e prende i bagagli consegnandoli ad uomo che ci è venuto incontro.
-arriviamo subito
l'avvisa Jk
Poi mi apre la portiera porgendomi una mano.
Quando esco mi attira a sé in un abbraccio forte baciandomi con dolcezza.
Per sussurrarmi...
-non lo fare più...non scappare più da me... Ho avuto davvero paura di perderti.
Mi stringo a lui, aggrappandomi all'unica sicurezza che ho nella mia vita, il mio uomo.
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Soli
FanfictionJeon Jungkook è un uomo misterioso e solitario vive in una baita sul monte Maisan...con il suo cane Orion, le sue capre, le mucche Honey e Agata, le galline del suo pollaio. All'inizio dell'inverno risalendo con il cane a recuperare le capre al pas...