Improvvisamente apro gli occhi... Non posso credere a quello che mi è successo mi sono addormentato come un idiota.
È stato così intenso e soddisfacente per me, ero in astinenza da anni, che il sonno mi ha sopraffatto.
Dopo il sesso l'ho attirato a me, mi è piaciuto sentire il suo calore e le sue forme contro il mio corpo e mi sono rilassato.
Non abbiamo più parlato perché non c'era molto da dire.
Da ora in poi farà quello che gli dirò ...
Sono scivolato nel sonno come se tutto quello stress si fosse dissolto.
È breve come momento quello però in cui mi accorgo di essere solo nel suo letto...il suo calore non c'è più è da un po' che si è alzato.
Guardo verso la mia stanza ma è chiusa come l'ho lasciata, a terra ancora i bicchieri infranti caduti dalla credenza ma di lui non c'è traccia e il sangue mi va in acqua quando vedo che il chiavistello della porta è sollevato... Jimin se ne è andato nel mezzo della notte questo è il mio primo pensiero. Qui con queste temperature non si sopravvive nelle ore notturne.
Mi infilo i pantaloni, gli scarponi, il giubbotto e la cuffia ed esco con il cuore che ormai va per conto suo.
Ma lui è lì, sotto il portico vestito come un palombaro... Non se n'è andato.
-cosa cazzo ci fai qui fuori sei impazzito? Vuoi morire?
Mi sorride.. Ma è un sorriso strano.
-in effetti volevo incamminarmi senza una meta... Ma morire assiderato mi ha fatto paura.
Poi si gira verso di me e con tutto il candore possibile mi dice...
-quando mi ucciderai...si insomma quando deciderai di farlo puoi non farmi troppo male? Immagino che tu conosca molte tecniche.
-oh certo.
Rispondo avvicinandomi e attirandolo a me... Lo ribacio e me lo lascia fare... Un bacio caldo sulle nostre labbra ghiacciate, poi le mie labbra vagano sul suo candido collo fino a fargli sentire delicatamente i miei denti in un punto.
-vedi...
sussurro contro la sua pelle
- Basterebbe una leggera pressione qui con le mie dita... Non sentiresti nulla e andresti all'altro mondo in pochi secondi.
Nasconde il capo nel mio giubbotto ed io lo stringo di più.
-hai detto che mi farai cambiare idea... Non disperarti.
Glielo ricordo tirandolo dentro in casa.
Vado diretto al caminetto buttando dentro una paio di ceppi per ravvivare la fiamma.
Ora c'è un po' di imbarazzo la notte ormai è inoltrata.
Ho ancora voglia di lui ma me la tengo.
-pulisci i cocci di vetro e vai a dormire.
Gli ordino forse un po' sgradevolmente.
Un lieve sospiro esce dalla sua bocca, ma poi si libera del giaccone e degli stivali e si china a raccogliere i vetri.
È un momento e maldestro com'è si ferisce a un dito.
Gocce rosse di sangue imbrattano il pavimento di pietra grigio.
-ma che cazzo...
Mi scappa mentre mi chino velocemente verso di lui
Mi guarda irrisorio come se la mia preoccupazione fosse stupida.
-dovresti esserne abituato... Intendo a vedere il sangue.
-Si ma a te almeno fino a primavera ti voglio vivo.
Rispondo sprezzante.
Non lo aiuto, mi rialzo e vado dritto in camera mia sbattendo la porta.
Si l'ho visto molte volte, ma capisco ora che non vorrei mai vedere il suo.La mattina dopo mi sveglio al solito orario per accudire le bestie.
Quando passo davanti al suo letto non posso non fermarmi a guardarlo mentre dorme.
Sul collo i segni delle mie dita... Presto diventeranno blu. La bocca rossa martoriata dai miei baci è leggermente socchiusa, ieri sera non ero in grado di fermarmi, forse le bestie non sono solo quelle nella stalla.
Distolgo lo sguardo ed esco.Appena sono fuori mi rendo subito conto che c'è qualcosa che non va, l'aria è più fredda più fina e grossi nuvoloni corrono nel cielo...non c'è molta luce.
Sta per arrivare una bufera di neve... Una di quelle tremende ne ho viste tante qui su, si sta alzando il vento come quel giorno che ho trovato Jimin.
Mi affretto a dare da mangiare ad Agata e Honey ripulendo come meglio posso il loro recinto, poi stessa cosa con le capre...con le galline e il gallo faccio ancora più veloce.
Sprango la grande portella di legno che normalmente resta semi aperta, lascio una sola luce accesa per loro e poi richiudo a doppia mandata l'ingresso, spero che il tetto regga perché le mie riparazioni non sono finite.
Chiudo gli scuri di casa, ritiro gli attrezzi sul portico e mi ritiro in casa sprangando la porta.
Jimin sta bevendo del latte seduto al tavolo.
-perché chiudi gli scuri? Cosa succede?
Si allarma perché mi vede preoccupato.
-sta arrivando una tempesta di neve, qui sono frequenti. Vai nell'armadio prendi e butta sul letto un altro paio di coperte. La temperatura scenderà moltissimo, speriamo di non essere costretti a spegnere il fuoco del caminetto...il vento spesso rigetta dentro il fumo... Se ce ne accorgiamo bisognerà spegnerlo.
Passano una ventina di minuti e la tempesta arriva. Si sentono le folate di vento abbattersi sulle pareti esterne della baita, il vento fischiare tra le fessure degli scuri e della porta.
Improvvisamente un po' di fumo dal camino, rispinto all'interno dal vento della bufera, rientra nella stanza come avevo purtroppo previsto.
Prontamente con un secchio d'acqua spengo il fuoco, non ci voleva.
Riusciamo a tenere accesa la piccola stufa della cucina, non riesce a scaldare bene l'ambiente perciò Jimin si infila sotto le coperte tremante.
-Jk per quante ore non potremo accendere il fuoco nel camino.
-non lo so... Questa è brutta davvero.
Dopo poco il generatore della corrente si spegne sia noi che le bestie siamo al buio.
-Jungkook...
Sussurra Jimin al buio.
-cerco una candela...
Gli rispondo per rassicurarlo.
La trovo dopo poco e la accendo la metto sul mobile accanto al letto. Chiudo la porta della mia stanza per isolarci il più possibile.
Improvvisamente si sente un rumore tremendo su portico qualcosa trascinato dal vento ha colpito la parete frontale della casa. Jimin scompare sotto le coltri dalla paura.
Fa davvero freddo, ripenso al suo calore della scorsa notte ed allora non ci penso due volte e mi infilo nel letto accanto a lui. .
-eih... Cosa fai?
-fa freddo Jiminshi...
-ma non sei tu l'uomo tutto d'un pezzo, quello che non ha paura di niente?
-infatti non ne ho di paura ma il freddo lo soffro anch'io e tu sei bello caldo.
Dico attirandolo a me.
Sentiamo ancora delle sferzate sulle pareti della casa e lui nasconde il viso sul mio petto.
-durerà molto?
-da quello che ho visto si.
-Honey e Agata e gli altri animali avranno paura.
-si ma spero che siano al sicuro, un po' di riparazioni le ho fatte speriamo siano sufficienti.
-si vedrai... Hai lavorato pomeriggi interi per rinforzare le pareti. Ti osservato sai non ti stancavi mai.
Di nuovo altre sferzate e sibili del vento e rumori sinistri provengono da fuori, si stringe ancora a me, che non nascondo provo un piacere infinito da quel contatto.
-cosa si prova ad avere tra le braccia qualcuno che poi sai che ucciderai?
Non rispondo la sua domanda è agghiacciante, è furbo più di quanto pensassi, la sua trappola è tesa ed io ho la sensazione che ci sto scivolando dentro piano piano.
STAI LEGGENDO
Soli
FanfictionJeon Jungkook è un uomo misterioso e solitario vive in una baita sul monte Maisan...con il suo cane Orion, le sue capre, le mucche Honey e Agata, le galline del suo pollaio. All'inizio dell'inverno risalendo con il cane a recuperare le capre al pas...