Arrivo la sera tardi mi sono fatto 13h e 35' di volo sono sfinito.
Recupero il mio bagaglio e mi dirigo verso l'uscita dove trovo un auto con i vetri scuri ad attendermi, l'autista ha un cartello in mano. " Miss Fregen"
È il cognome di Annabelle.
Mi avvicino e gli spiego con il mio perfetto francese che sostituiro' Annabelle e che ho una lettera per Madame Arneau da parte della mia amica.
L'autista alza un sopracciglio squadrandomi dalla testa ai piedi è evidente che non approva le mie scarpe da ginnastica e nemmeno i miei jeans strappati sulle ginocchia... Da domani userò i vestiti di Phil....
Infatti commenta acido
-a Madame Arneau non piacerà di certo.
Non capisco se si riferisce alla sostituzione o al mio abbigliamento.
Il tragitto per arrivare al castello è lungo, quindi non si trova proprio a Parigi, Annabelle quella stronza mi ha mentito... Siamo un bel po' fuori dalla città.
Tuttavia non appena arrivo non posso che ammirare tutto quello che vedo. Si apre un grande pesante cancello in ferro battuto lavorato egregiamente per farci strada in un parco enorme con prati verdi e alberi immensi.
Sta calando il buio e tutta questa magnificenza mi appare alquanto sinistra.
L'autista segue la strada senza parlare, per poi fermarsi di fronte a un vero e proprio castello... grigio scuro mette tristezza fa pensare al tempo che è trascorso... mura antiche che mettono una certa angoscia, manca solo il ponte levatoio e la nebbia e potrei trovarmi in un film medievale.
L'autista mi apre la portiera, tira fuori il mio bagaglio mentre dall'entrata mi viene incontro un maggiordomo che mi toglie la valigia di mano aiutandomi a portarla dentro.
-Madame Arneau ormai si è già ritirata nelle sue stanze... signor Fregen vi vedrete domani mattina.
La accompagno nella sua camera.
-Park il mio cognome è Park sostituisco la signorina Fregen.
Preciso mentre pure lui come quell'antipatico dell'autista alza un sopracciglio con disapprovazione.La mia camera è grande... Troppo grande.
Ha un salottino con due enormi finestre munite di grandi tendoni con mantovane in velluto pesante, non oso muoverle chissà quanta polvere si diffonderebbe nell'aria.
Il grande letto a baldacchino troneggia in mezzo alla stanza, mi ci siedo sopra per tastare il materasso sembra piuttosto duro. Non è una stanza caldissima e credo che durante la notte la temperatura scenda parecchio. Grandi quadri adornano le pareti, immagini rupestri e forse di qualche antenato di Madame Arbeau.
C'è anche uno strano odore... Quello degli ambienti vecchi che per quanto li si arieggi non ci puoi far niente... E l'odore della storia, chissà quante persone hanno soggiornato qui.
Sistemo i miei vestiti con cura nell'armadio, pentendomi di aver portato le scarpe di Phil...sono un numero più grande...ma Annabelle ha tanto insistito... di giuste ho solo le scarpe da ginnastica che indosso.
Non hanno pensato a me per la cena quindi tiro fuori dei biscotti dal mio zaino sgranocchiandoli svogliatamente.
Non sono a mio agio in questa stanza, proprio per niente.
Poi mi faccio una bella doccia calda che mi toglie la tensione del lungo viaggio conciliandomi il sonno.
Speriamo di essere all'altezza del compito di Annabelle e di non inciampare durante le traduzioni in termini tecnici che non conosco.
Mentre questi pensieri occupano la mia mente scivolo nel sonno.
Non sapendo che qualcuno mi sta osservando... Dal primo momento in cui ho messo piede qui dentro.
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Soli
FanfictionJeon Jungkook è un uomo misterioso e solitario vive in una baita sul monte Maisan...con il suo cane Orion, le sue capre, le mucche Honey e Agata, le galline del suo pollaio. All'inizio dell'inverno risalendo con il cane a recuperare le capre al pas...