9. Cosa devo fare con te ora?

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RICORDO A TUTTE CHE SCRIVO PER ADULTI SE NON VI PIACE PASSATE OLTRE QUESTA È SOLO FANTASIA NIENTE È REALE.

Jimin era strano, troppo silenzioso questa sera.
Sento che in quella testolina bionda sono molti i pensieri che corrono. Pensieri che non conosco.
La sua zuppa era molto meglio della mia... Credo che lo lascerò cucinare almeno fino a quando sarà qui godrò di pasti decenti e non le mie solite schifezze veloci.
Oggi lo sfogo fisico con la legna e non solo, mi ha tranquillizzato un po'... Almeno così credevo fino a quando sono rientrato nella mia stanza e mi sono chiuso dentro come ogni sera.
Ma poi il sonno ha tardato  a venire. Verso la mezzanotte ho acceso la luce per bere un po' d'acqua e i miei occhi si sono incastrati lì, nella piega del tappeto, in quelle frange incastrate nella fessura.
Non mi sembrava possibile che l'avesse fatto.
Mi sono sentito violato nella mia privacy... Arrabbiato ed eccitato allo stesso tempo per il suo osare, nonostante la mia recente minaccia di evitare di entrare in camera mia.
Ho cercato di ragionare sul da farsi... Fra qualche mese potrebbe andarsene... Ma se poi parlasse?
So qual è la soluzione giusta. Nessuno sa che io l'ho trovato, che l'ho salvato... Come gli ho ridato la vita posso togliergliela.
Ne ho uccisa tanta di gente nella mia vita per soldi, per vendetta, sarà solo una tacca in più sulla mia cintura della morte. La tengo nel seminterrato... Per ricordarmi quante volte l'ho fatto... E non me ne sono mai pentito.
Mi alzo silenzioso come un gatto... Posso arrivare al suo letto senza essere sentito né visto... Sono gli anni della mia esperienza che mi guidano.
La stanza è quasi al buio una flebile fiamma ormai nel caminetto, la temperatura in casa è già scesa, poco male il freddo mi è sceso anche nell'animo.
Ed è un attimo e la mia mano fredda è sul suo collo, stringo e lo tiro su violentemente trascinandolo di peso contro la credenza...il colpo secco fa cadere dei bicchieri che vanno in mille pezzi, le sue mani si aggrappano a quella mano fredda che gli toglie l'aria... Manca poco...
Se non fosse che Jimin emette un suono con la bocca...un piccolo lamento mentre dai suoi occhi sbarrati scendono dei grossi lacrimoni.
Maledetto penso che tu sia maledetto ...muori!
Ma quel suo annaspare, quell'aggrapparsi alle mie mani mentre i suoi occhi non hanno abbandonato i miei per un istante, mi fanno capire che qualcosa mi impedisce di continuare... come se fosse una bambola rotta lo sollevo di peso gettandolo a terra
bruscamente.
Eseguo un copione che conosco benissimo.
Il suo corpo leggero non fa quasi rumore cadendo.
Tossisce molto ed è rosso in volto mentre i suoi polmoni cercano di recuperare l'aria per sopravvivere...  si ranicchia su sé stesso.
Lo lascio lì sul pavimento freddo di pietra, mentre noncurante butto un paio di ceppi nel caminetto.
-Ahhh Jiminshi mi hai fatto arrabbiare.
Affermo con voce grave.
Quando mi accorgo che il suo respiro è più normale  lo prendo per i capelli sollevandolo nuovamente.
-cosa ti avevo detto?
Lo interrogo strattonandolo.
-di non entrare in camera tua! risponde con voce strozzata dal dolore.
-cosa devo fare con te ora?
Chiude gli occhi e sospira disperato.
-quello che vuoi.
La sua risposta pur facendomi sentire onnipotente mi spiazza.
Crede che la fine stia arrivando... Ma per me è solo l'inizio.
Posso andare avanti ore torturando qualcuno.
Ed è così che mi avvicino tirando gli ancora più forte i capelli per fargli alzare il viso.
Incurante delle sue lacrime con un dito seguo la linea del suo collo, scendo attraverso il sottile pigiama di cotone sfioro ripetutamente e rudemente un suo capezzolo eccitandolo... per poi scendere più giù...
-no... io... no
-non sei nelle condizioni di obiettare mi sembra.
Dico mentre le mie dita bastarde si insinuano nei suoi pantaloni, toccarlo così intimamente senza il suo consenso mi fa andare fuori di testa, il suo corpo reagisce subito e allora continuo aggirando i suoi fianchi e stringendo con violenza uno dei suoi glutei, di certo domani avrà  un bel livido.
-Jiminshi... Dopotutto penso che sia uno spreco ucciderti subito... Quando potrei godere delle tue molteplici qualità... Sai cucinare meglio di me, puoi pulire la casa e scaldarmi il letto... E non solo. Ti ucciderò prima dell'arrivo della primavera... Prima che il primo stupido gruppo di turisti transiti da queste parti.
Si credo che godrò molto nel lasciarti vivo...
Dico prima di catturare la sua morbida bocca in un bacio rude.

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