8. La Botola

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Proprio non lo capisco... Un momento prima è gentile, poi brusco, poi mi prende in giro poi non mi parla e se ne va senza dire niente.
Ora starà fuori tutto il pomeriggio... Eccolo là a tagliar legna... Certo però che forza quelle braccia...a giudicare dai tronchi che ha portato ci metterà un bel po' a finire.
Sono seduto qua solo sulla panca... Orion scodinzola fuori con lui, io non mi azzardo ad uscire non credo sia un buon momento per Jk che io gli stia intorno lo vedo troppo strano.
Prendo il libro... Dopo due pagine già non ne posso più... Mi sdraio sul letto forse arriverà un sonno lieve ad aiutarmi.... Ma niente.
E poi i miei occhi di fermano davanti a quella porta chiusa...scorrono sulle venature del legno, sulla maniglia in ferro battuto... Chissà se l'ha lasciata aperta...non ce la faccio sono troppo curioso... mi alzo e la raggiungo.
Quando poggio la mano sulla maniglia aprendola di nuovo ripenso alla pistola e quel passaporto... E determinato vado verso l'armadio.
Ma la mia ansia di aprire quella scatola finisce presto... Non c'è più... JK l'ha tolta... E allora mille dubbi si insinuano in me... Forse sa che l'ho vista? Guardo meglio nell'armadio... Non c'è niente, la stanza è piuttosto spoglia, un comodino che ispeziono senza ritegno... Ma niente... Mi siedo sul grande letto guardandomi in giro quando inavvertitamente con un piede sposto il tappeto.
È un tappeto leggero coloratissimo con delle frange... Noto un strana fessura più larga rispetto a quelle delle altre assi del pavimento, con il piede sposto il tappeto ancora un po'... Mentre un brivido scende giù per la mia schiena.
Lo sposto del tutto e quella fessura continua... Ne seguo il perimetro che si rivela essere quello di una botola.
Sono scioccato, la paura si insinua in me... Non bastava la pistola e il passaporto falso o vero che fosse.
La botola è abbastanza grande un diametro di 80 cm.
Non so come aprirla non ha maniglie. Provo ad infilare per quanto posso i polpastrelli nella fessura senza però riuscire a sollevarla, decido poi di usare un coltello per fare da leva ma nell'andare di là a prenderlo, ci poggio un piede sopra provocando una leggera pressione che mi fa sentire un "clac..." un suono secco.
E si apre.
Ho il cuore che per quanto batte potrebbe uscirmi dalle orecchie.
Corro di nuovo alla finestra in cucina e lo vedo lì ancora impegnato... Si accorge di me gli faccio un cenno di saluto al quale ovviamente non risponde... Sento il rumore dell'accetta che si abbatte sui tronchi è rassicurante perché significa che non rientrerà ancora. Ho tempo.
Torno dentro camera sua e apro la botola.
Ci sono delle scale di legno ne scendo tre poi a tentoni cerco una luce da accendere.
Forse non avrei mai dovuto attivare quel bagliore illuminando la seconda vita di Jk, forse dovevo far finta di non aver visto niente.
Qui sotto in una stanzetta tre metri per tre mi appare un arsenale ordinato e decisamente inquietante .
Armi di ogni tipo pistole, fucili, mitragliette comprese piccole bombe a mano, accuratamente appese alle pareti munizioni, coltelli a serramanico, maschere antigas, vestiti tattici, esposti su grucce di ferri ordinatamente su un appendiabiti . Sul tavolo in mezzo alla stanza la scatola che era dentro l'armadio, accanto 4 buste di cartone piene di passaporti e documenti... Tutto da personalizzare. Un pc portatile quindi non è vero che non ha internet. Lo accendo ma ha una password. Tre cellulari, un registratore.
Mi sembra di sentire un rumore richiudo il pc e risalgo non dopo aver spento la luce, risistemo il tappeto ed esco.
Ora sto malissimo mi sento le gote in fiamme. Dovrò condividere la casa con quello che probabilmente non è di certo un boscaiolo, un contadino... Ma un mostro...un assassino. Come potrò guardarlo negli occhi ora che so... Ora che ho visto? Già la pistola e lo strano passaporto mi avevano fatto andare in crisi ma ora...
Lascio la sua stanza rimettendo tutto al suo posto.
Per distrarmi da questi pensieri decido di cucinare di nuovo, una semplice zuppa di verdure come la prima che mi aveva offerto lui, pane e formaggio.
Verso le 17 sento gli scuri delle finestre venire accostati.... Jk provvede a rinchiuderci...Le altre sere mi dava sollievo sentirmi protetto qui dentro... Ma il pericolo non è fuori... Non è in mezzo alla neve e ora lo so. Rientra con volto scuro decisamente per le sue. Poi circa un'ora dopo ceniamo, qui fa buio molto presto.
Come subito arriva l'ora di andare a dormire.
Sono quasi addormentato, odo un rumore sinistro nel buio, il fuoco del camino si è quasi spento... Molto strano di solito Jk viene a ravvivarmelo... Poi capisco che non lo farà... Forse non gli importerà più che io stia bene... improvvisamente una morsa fredda agguanta il mio collo.

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