38. Decisione

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L'uomo ci accompagna ad un imbarcazione, un yacht nero come la notte. Viaggiamo per circa 3 ore e mezza ancora. Per poi sbarcare su quella che  credo sia un isola. C'è un auto ad attenderci.
-Ciao Shasi, come stai?
Saluta Jk battendo la mano sulla spalla ad un giovane uomo.
-bene... benvenuto in Giappone signore. La casa è a posto come ha richiesto...rifornita di tutto.
-non voglio essere disturbato ti chiamerò io se ne avrò bisogno, le donne delle pulizie verranno nelle ore indicate, non ci incontreranno mai perché saremo nel seminterrato adibito a palestra quando arriva.
-certo signore.
Risponde Shasi guardando me con curiosità sono ancora vestito da donna.
Arriviamo di fronte a una villa bassa circondata da alte mura di protezione.
Ha un bel giardino grande. Una scalinata ci fa accedere all'ingresso. Non è la tipica casa giapponese è molto moderna, appena entriamo Jk saluta Shasi e attende che la sua auto sul vialetto se ne vada, poi chiude la porta con una doppia mandata. Apre una piccola porta vicino all'ingresso dove mi appare un sistema di sicurezza, non c'è un angolo di questa casa che non sia monitorato, Jk me lo fa vedere.
-Qui non entra nessuno...se io non voglio.
I vetri sono antisfondamento.
Guardo quello schermo enorme diviso in tanti piccoli quadratini raffiguranti i vari lati e posti della casa.
Sul retro noto piacevolmente una piscina coperta evidentemente riscaldata con una cupola trasparente attrezzata per l'inverno.
-nessuno conosce questo posto siamo al sicuro.
Dice abbracciandomi ancora.
-sei stanco?
-si un po'.... E ancora un po' scosso...
Ammetto.
-vieni... Togliti questi vestiti... Non ti posso vedere vestito da femmina.
Annuisco e lo seguo. La nostra camera è splendida, moderna ma con colori caldi accoglienti. Domani guarderò bene cosa offre questa casa sono certo che avrò delle sorprese.
In bagno lascio scivolare a terra la parrucca bionda e i miei vestiti, entro nella doccia e  quel getto caldo lambisce il mio corpo... Rilassandomi un po'. Il vapore in breve satura l'ambiente, distinguo la sua ombra che entra. Splendido e deciso, non chiede permessi perché sa che sono suo.
Sono chiare le sue intenzioni...vuole ristabilire i nostri equilibri...Vuole distrarmi perché sa che sono ancora sconvolto... Prevaricarmi dolcemente ... E ci riesce a distogliere la mia mente da quanto di terribile ho visto.
La mia fame di lui cresce e mi ritrovo premuto contro le mattonelle fredde mentre mi prende il corpo e l'anima.
Poi dormire abbracciati è appagante... Rassicurante.
Al mattino le luci filtrano attraverso le tende... Guardo l'orologio e sono appena le 9.00.
Jk dorme ancora rilassato... I suoi capelli stanno ricrescendo infatti un'ombra scura si comincia a vedere sulla sua pelle.
-smettila di fissarmi.
Dice a un tratto...attirandomi a sé .
-ma come fai? Non ti sfugge niente?
-l'unico che mi frega sei tu a quanto pare... Con te devo stare attento...
-scusa se sono fuggito...
Chino la testa vergognandomene.
-ok. Jimin non ho intenzione di rinunciare a te. Non c'è niente che io desideri quanto stare con il mio ragazzo.
-sono il tuo ragazzo... Ufficiale?
-talmente ufficiale... Che Hachim  ti sta cercando per farti la pelle.
-mmmhhh... Siamo al sicuro qui?
Chiedo timoroso.
-si. Ma non uscire dalla casa.
-Jk la piscina riscaldata quindi non la posso usare?
-si... Ti faccio vedere dopo come opacizzare la plastica della copertura basta premere un pulsantino su un telecomando.
Siamo reclusi però.
Dice pensandoci.
-E questa non è una soluzione per te. Tu vuoi fare la tua vita... Vedere i tuoi genitori.... Giustamente.
-cosa vuoi dire?
-che tu sarai libero dopo io che avrò ucciso Hachim. Questa volta non aspetterò che venga lui a cercarmi... Lo affronterò.
-non voglio. Ho paura.
Fa finta di non sentire.
-andiamo a fare colazione sono affamato... Dopo questa notte.
Risponde divagando facendomi arrossire.
-le donne delle pulizie arriveranno fra poco... Noi scendiamo in palestra così loro sistemano...
-la parrucca Jk l'ho lasciata a terra...
Affermo allarmato.
-già buttata via sciocchino.
Ed è così che passiamo giorni meravigliosi... Impegnati solo ad amarci e conoscerci meglio.
La piscina è fantastica e facciamo l'amore pure lì... Jk è un amante instancabile... E il suo modo di amarmi è sempre assoluto...è una prova continua di quello che sente per me.
Ma le mura di una grande casa per quanto grande ha ragione Jk sono una prigione... Comincio a rendermene conto...e anche lui se ne accorge.
Faccio finta di niente per non ferirlo, lo amo talmente che voglio sopportare questa reclusione.
Ma lui è evidente non la pensa così.

Un giorno infatti mi sveglio solo.
Dalla sua parte il letto è freddo segno che si è alzato già da un bel po'.
Vado in cucina... Niente... In... Salone... Niente...piscina... Palestra... La Casa è vuota e silenziosa.
L'angoscia mi attanaglia. È partito senza dirmelo.
Ricordo la sua frase
"tu sarai libero dopo che avrò ucciso Hachim".
In tarda mattinata arriva Shasi.
- sono qui per ordine di Jk. Per qualsiasi cosa mi chiami. Non potrà uscire finché Jk non avrà risolto il problema che conosce anche lei. Mi ha detto di dirle che la ama, di fidarsi di lui.
E mi ha detto anche che le avrebbe fatto piacere questo.
Shasi apre la porta e inaspettatamente entra un cucciolo di Labrador dolcissimo.
-Orion stava troppo bene in montagna e si è affezionato al vecchio...
Giustifica Shasi
Annuisco e abbraccio il cucciolo perché non so cosa dire...solo che improvvisamente ho un vuoto che nessuno può colmare.

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