13. A Natale "ogni lasciata è persa"

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Con la lentezza che scandisce i giorni in montagna il tempo passa e ormai siamo arrivati a dicembre. Manca poco a Natale.
Non l'ho mai festeggiato, quando si è da soli le festività infastidiscono...ti riportano ricordi che hai accantonato nella tua mente, attimi felici o infelici in famiglia che restano indelebili anche attraverso gli anni. Se chiudo gli occhi mi sembra di vederla mia madre che impasta i biscotti e se mi concentro di più potrei sentirne il profumo... Oppure mi sembra ancora di vedere la sua auto  che se ne va...ed io che resto alla finestra a guardare mentre mio padre gli urla dietro. Come ha fatto a lasciarmi solo con lui il giorno di Natale... Io non lo farei mai ad un figlio.
Jimin mi ha chiesto un piccolo pino da mettere in casa, mi è sembrata una richiesta assurda e gliel'ho detto... poi mi ha tenuto il muso per tutto il resto del giorno.
Ed eccomi qui a tagliare un albero per soddisfare la mia vittima predestinata.
È un po' assurdo tutto ciò. Come mi è sembrato assurdo che Jimin abbia fatto a pezzi la sua camicia in tweed rosso di Gucci che sarà costata una cifra per fare degli stupidi fiocchetti per addobbarlo.
Ammetto però che il risultato poi è stato carino. Ha fatto anche delle palline con la stagnola.
È testardo quando si mette in testa una cosa è difficile fargli cambiare idea. Mi sono abituato a lui, svegliarsi insieme, fare colazione...ridere di lui quando ha paura delle galline... Aver qualcuno con cui parlare. Non so se sarò capace di ritornare com'ero prima.
Tante volte mi chiedo se Jiminshi non mi fosse piaciuto tanto fisicamente e se non mi facesse ridere e arrabbiare... forse l'avrei già ucciso.
È invece eccolo qua il 24 pomeriggio a preparare cose buone per la vigilia e per il giorno di Natale.
Cose semplici ma come dice lui profumate. Come il thè allo zenzero e cannella.
Uno strudel di mele.... Un polpettone aromatizzato al melograno e un pasticcio di crêpe e carne. Ma il pezzo forte per me sono stati i biscotti con la glassa allo zucchero e limone... Mentre li sfornava passavo e ne fregavo uno e mi beccavo uno scapaccione... Ha tanta confidenza con il suo futuro assassino davvero troppa.
Ha anche pulito la casa e creato degli addobbi con lo spago le pigne dell'albero che gli ho portato e dei rametti di pino adornando il caminetto. Con poco ha creato quell'atmosfera calda e accogliente... Ed io sono un pazzo a concerglielo,  mi sta coinvolgendo... Seducendo come mi aveva promesso. Farei un patto con il diavolo perché si conceda a me ogni notte ormai sono già a questo punto.
-è queste strisce dorate dove le hai prese?
chiedo curioso
-Jk è la coperta del kit di pronto soccorso...
Risponde candido.
Lo guardo scioccato spalancando la bocca per dir qualcosa... Ma taccio perché lui continua...
-Farò dei bei fiocchi sulla tovaglia bianca di tuo nonno. E poi li metterò un po' sugli addobbi che ho fatto... Grande idea vero?
Commenta soddisfatto.
Mi avvicino abbracciandolo
-anch'io avrei una grande idea...
Affermo con voce perversa.
Mi punta subito le mani al petto.
-eh no... Stasera è la Santa Vigilia non si commettono peccati.
-Jimin...
-ho detto no. Ma sai che sei un assatanato...sul serio eh?! Da quando non lo facevi?
-troppo... Ero nella legione  straniera in Iraq 6 anni fa.
-e con chi l'hai fatto?
-con una donna... Una legionaria inglese...
-allora ti piacciono anche le donne?
-no... Jiminshi... Non c'era altro... O lei o uomini pelosi... Lei ci stava e allora...
-come si chiamava!?
-e che ne so... Mica glielo chiesto.
Jimin tu hai una visione molto romantica del sesso... Per me è sempre stato una botta e via.
-oh...
Dice abbassando la testa.
-anch'io sono una botta e via fino a primavera?
La sua ingenuità mi spiazza.
-è una situazione diversa.
-manca poco Jk... Forse dopo Natale dovresti cominciare a pensare a come vuoi farmi fuori.
Dice fingendosi serio
-e tu dovresti impegnarti di più nel cercare di convincermi a risparmiarti.
Ma non mi ascolta più, si avvicina alla finestra.
-nevica ancora di più... Chissà cosa faranno a Seul i miei genitori...i miei amici... Il mio ragazzo. A casa mia facciamo un albero grandissimo, e sotto è pieno di regali. Mia madre fa un sacco di prelibatezze... Poi arrivano i miei nonni da Busan. Seul è meravigliosa addobbata a festa, le strade profumano di Natale.
Dice con il naso attaccato al vetro.
Mi intristisce vederlo così nostalgico.
È improvvisamente mi sento pure geloso della sua vecchia vita... della quale non farò mai parte, odio il fatto che desideri tornarci... Odio il fatto che abbia nominato il suo ragazzo. Odio il fatto che possa vivere senza di me.
Lo raggiungo alla finestra abbracciandolo da dietro.
-sei mio Jiminshi... Non lo dimenticare fino a primavera sei mio.
-forse dovresti dirmi che ti piaccio Jk... Dovresti essere sincero con te stesso.
Commenta il piccolo impertinente.
-tu mi vuoi sempre... Pensa a quando non ci sarò dopo che mi avrai fatto fuori...
-per quello vedi Jiminshi... Per quello luce dei miei occhi... "Ogni lasciata è persa"
Dico prendendolo di peso...

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