33. Benazir

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Questo capitolo è fortino... Vi avviso sapete che scrivo per adulti...
Mi riprendo... Sono completamente al buio... Riconosco l'odore cattivo della depandance dove ci sono finito con Jk.... Muffa... Aria rancida e quell'umidità che mi entra nelle ossa.
Ipotizzo che forse mi trovo nel seminterrato... Ho le mani legate e un bavaglio alla bocca. Anche se ho la felpa addosso sento freddo. Ho perso le scarpe di Phil l'avevo detto ad Annabelle che erano troppo grandi.
Qualcosa mi dice che sono nelle mani di Benazir... Era troppo arrabbiato con Jk.
Non passa molto tempo quando infatti Benazir e suo fratello Hachim mi raggiungono qui sotto.
-Jimin... Finalmente sei con noi senza Jk.
Dice accarezzandomi i capelli.
-sei davvero bello...
È un peccato Benazir... Dopo che ti ci sarai divertito non sarà più lo stesso... Potremmo venderlo.
Suggerisce Hachim.
-no! Per una volta voglio goderne anch'io... So che se gli farò del male colpiro' Jk...hai visto come mi guardava mentre me lo baciavo durante i giochi... Mi avrebbe ucciso.
Jk doveva stare dalla nostra parte... Gli americani... Sempre voltagabbana!!
-Benazir... Divertiti allora... Sai che non amo il sangue e neppure l'odore delle bruciature della pelle...
Dice sorridendo sinistramente ed andandosene.
-non ti farò solo quello...Ti farò anche mio... Ma i miei giochini sono pesanti...arriverai a pregarmi di ucciderti.
Mi dice sorridendo.
Mi toglie il bavaglio ed io prontamente gli sputo addosso.
-Jk ti ucciderà e non farai in tempo neanche a pregare.
Gli urlo mentre mi arriva uno schiaffone pesante che mi fa ricadere all'indietro.
È dolorosissimo.
Si avvicina con un coltello lucente, mi taglia le maniche della felpa di Ralph Loren
di Phil... Stupidamente penso che lui si arrabbierà moltissimo con Annabelle.
Accende una specie di piccola bomboletta dalla quale esce una piccola fiamma... Dove arroventa una lama
-proviamolo questo coltello cosa ne dici?
Commenta tagliandomi ripetutamente un avambraccio urlo per il dolore.
-Jimin... Il gioco è questo più urli... Più il taglio sarà profondo o la bruciatura più estesa.
Ed è così che inizia la sua lenta tortura...
-il viso lo lascio per ultimo... Vorrei anche violentarti...l'ho desiderato dal primo momento che ti ho visto... Posso anche darti piacere prima... Si può morire anche di quello.
-lo sapevo che ti avrei trovato qui Benazir...
Dice una voce nel buio mentre si sente una porta che si chiude.
È la voce del mio uomo.
Quando però si avvicina il suo viso è diverso da quando mi guarda è duro e freddo.
-John sei venuto ad unirti al divertimento?
Jk mi guarda ma non si avvicina dal suo sguardo non trasuda nessuna emozione. Sono rannicchiato in un angolo di questa stanza putrida...con le braccia esposte e le gambe pure perché nel frattempo mi ha tagliato anche i pantaloni. Tagli sanguinanti e lievi bruciature sono ovunque.
-è tosto il ragazzino... Non urla... Ha capito il gioco...dice strappandomi la felpa sul davanti.
-forse dopotutto non è che mi interessa tanto... Ormai me lo sono fatto... E non voglio rovinare del tutto il rapporto con te.. Potremmo ancora fare qualche buon scambio.
Dice Jk sorprendendo e guardandomi senza nessuna emozione.
-ahh bene... Allora sei arrivato in tempo... Per le parti migliori...
Vedi Jimin... A Jack non importa di te...
Si avvicina con la lama arroventata al mio petto.
Ma non fa in tempo a fare nulla...In un attimo le cose cambiano. È di fronte a me con gli occhi sbarrati e ricadendo supino con un coltello conficcato nella schiena.
-sapeva che non doveva darmi le spalle... Sapeva che l'avrei ucciso...
Jk si avvicina a me che sono talmente scioccato e non voglio essere toccato...mi divincolo ma le sue mani rassicuranti hanno la meglio. Ci mette un bel po' prima di caricarmi sulla sua schiena e portarmi via.
Fuori c'è una BMW sportiva nera, mi fa sedere sul sedile partendo poi a razzo.
-ho caricato le tue valige... Ma non possiamo partire con te in queste condizioni.
Qui vicino gli americani hanno un posto sicuro ne ho già approfittato una volta... È in centro a Parigi sembra un palazzo abbandonato ma vedrai staremo bene per qualche giorno fino a quando prenderemo l'aereo per tornare a Seul.
-dovrò fare attenzione Hachim non mi perdonerà per avergli ucciso il fratello.
Ma io non lo ascolto... Sono arrabbiato.
-ci hai messo troppo cosa aspettavi per venire a salvarmi?
Hai detto che sapevi dove mi avrebbe portato.
-non saresti morto subito sei troppo bello... Ci avrebbe messo un sacco... Lui godeva nel fare del male... Il sesso l'avrebbe lasciato per ultimo prima di ucciderti... Tu sei stato bravo a non urlare...perché le urla lo eccitavano e ti avrebbe ferito o ustionato sempre più profondamente.
-mi ha avvisato prima di iniziare... come fai a saperlo che lui avrebbe fatto così?
-me l'ha detto... Una persona che conosco che l'ha subito. Era un collega... È morto... in una sparatoria.
-hai freddo?
Mi chiede prendendo una giacca dal sedile posteriore e appoggiandomela addosso.
Accende il riscaldamento.
-fra mezz'ora ci arriviamo.
Chiudo gli occhi perché i tagli e le bruciature mi fanno malissimo, la tensione se n'è andata lasciando lo spazio alla consapevolezza di quello che ho subito.
Più tardi mi accorgo soltanto che Jk mi sta sdraiando in un letto, disinfettandomi le ferite con uno strano gel freddo che mi fa venire i brividi, per coprirmi poi amorevolmente. Sento un bacio sulle labbra e qualcosa di bagnato sulle mie guance... Jk sta piangendo... Sta piangendo per me.

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