26. Avvertimento

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Jk non mi si è avvicinato, ha continuato a parlare con quella Rebel, non ha avuto neanche mezzo sguardo per me.
Io stesso non ho tentato di rivolgergli la parola, Madame Arbeau è stata chiara non devo interagire con gli ospiti.
Benazir Rashad ha cercato di parlarmi, non gli ho dato corda come pure a tutti gli altri mi è sembrato un tipo strano e pure un po' viscido.
Rientro nella mia stanza sconsolato, notando subito però sul tavolino del salottino un vassoio con delle pietanze tiepide e appetitose. Dò subito sfogo alla mia fame e da questa mattina che non mangio.
Dopo il pranzo decido di uscire un paio d'ore in giardino, attraverso la casa silenziosa come se non ci fosse nessuno.
Il tempo fuori non è dei migliori, non pioverà ancora, farò in tempo a fare due passi.
Il parco è bello e rigoglioso, scopro però che solo la parte intorno alla casa è particolarmente curata nella parte a nord la vegetazione cresce indisturbata.
C'è una vecchia depandance che sembra disabitata, nel passarci davanti ho come la sensazione che dall'interno di quei vetri sporchi qualcuno mi osservi, un brivido mi prende, scendendo giù fino alla schiena. Improvvisamente comincia a piovere, non ho altra alternativa che ripararmi sotto il portico di quell'edificio fatiscente non potendo fare altro...per poi dopo qualche minuto sentire uno strano rumore... Come di una porta che cigola e dei passi affrettati... Ricorro in strada incamminandomi velocemente con un filo di inquietudine addosso, che mi tengo fino ad arrivare nuovamente al castello.
Entrando nell'atrio trafelato incontro Benazir Rashad.
-ohh pulcino si è tutto bagnato...
-mi ha sorpreso la pioggia...
Ma il suo sguardo è fisso non sul mio viso ma suo mio petto
- la sua camicia aderisce alla sua pelle...lei è piacevolmente indecente. È zuppo... Potrei asciugarla bene io... Se solo volesse.
-no!
-non se ne pentirebbe posso essere molto generoso.
-No!
Dico ancora forse un po' troppo bruscamente.
-non serve grazie.
Aggiungo tentando di rimediare.
Me ne vado certo che i suoi occhi accompagnino il mio culo mentre salgo le scale.
Ecco ora so che lui sarà un problema per me.
Corro su tentando di scrollarmi di dosso quello sguardo sporco fino a giungere in camera mia.
Quando ci arrivo ansante mi accorgo che venendo via non ho chiuso a chiave la porta della mia stanza, è molto strano credevo di averlo fatto. Nel rientrare mi sembra che tutto sia al suo posto.
Mi infilo una tuta comoda in bagno e quando esco la mia attenzione viene catturata dalle tende che si muovono leggermente... una finestra dev'essere stata lasciata aperta, forse le donne delle pulizie l'hanno fatto per rinfrescare sicuramente, mi avvicino spostando le mantovane e le tende spesse, infilandomici dietro per chiuderla.
Mentre mi sposto per farlo qualcuno è alle mie spalle lo percepisco.
Immediata una mano sulla è mia bocca per farmi tacere e le mie braccia vengono bloccate all'indietro.
È un attimo e sento un respiro nei miei capelli è la sua voce un sussurro... La riconosco.
-ascoltami bene... Perché non mi ripeterò... Il mio è un avvertimento. Non mi hai mai visto, non mi conosci, non rivolgermi la parola altrimenti rovinerai tutto. Stupido idiota ma come sei finito qui? Non hai idea di che posto pericoloso sia. Fai il tuo lavoro e vattene anzi se puoi lascia questo posto ora... subito. Hai la stanza piena di telecamere come il resto del castello...prima di me qualcuno è entrato... La porta era aperta... Ti hanno appena fatto una visita per controllare se sei pulito... Forse credono che tu sia una spia... Non posso pensare anche a te in quest'affare...
Dicendo questo mi spinge leggermente via pur facendomi restare fra i tendoni e la finestra...quindi non visibile alle telecamere. Dalla quale esce agevolmente scavalcandola... Poi da un breve tratto sul cornicione rientra in un'altra stanza...
-Jk...
Provo a dire ma lui ormai è già lontano.
Sono sconvolto...principalnente dall'aver sentito il suo corpo contro il mio... La sua voce... La sua forza... E poi ragiono... È venuto qui rischiando... Non so cosa... Per avvisarmi che sono in pericolo.

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