Bene o male, riesco ad arrivare all'ora di pranzo senza addormentarmi sul banco.
Quando suona la campanella, prendiamo gli zaini e usciamo dalla classe accompagnati dai sospiri di sollievo dei ragazzi, e dai loro stomaci che brontolano.
Faccio finta di allacciarmi una scarpa, solo per non dover camminare in mezzo agli altri. Le due brevi chiacchierate di stamattina sono state sicuramente dei casi fortuiti, e comunque sono fermamente decisa a considerarle tali.
Dato che non ho ancora recuperato l'appetito, in mensa prendo solo un piccolo piatto di mac and cheese e una soda. Vado a pagare alla cassa e mi accascio a peso morto su una sedia solitaria. Mangio un boccone di pasta china sul piatto e guardo il cellulare. Un altro vassoio si appoggia davanti al mio.
Alzo la testa e lancio uno sbuffo.
«La vuoi smettere di seguirmi?» brontolo.
Warnecke si appoggia sul gomito. «Sono io che seguo te» fa, «o forse sei te che capiti sempre per caso dove passo io?»
Scuoto la testa e bevo un sorso di soda.
«Va bene, grazie della compagnia» dico. «Ora, vai a mangiare coi tuoi amici.»
«Lo sto facendo» sorride.
«Noi non siamo amici.»
«Non ancora» puntualizza.
Altri otto vassoi si appoggiano attorno a noi. I nostri compagni di classe e altri tre sconosciuti si lasciano cadere sulle sedie.
«Cos'è Dom?» gli fa Sam. «Vuoi tenerti la mia ragazza tutta per te?»
«È la mia ragazza!» ribatte Earl. Mi schiocca un bacio sulla guancia e gli ruba la mela.
«Ridammela, scemo!»
Guardo Warnecke sconvolta, ma lui ride sotto i baffi e mi fa l'occhiolino.
«Ragazzi, credo vi siate divertiti abbastanza con Hetty.» Amy compare al nostro tavolo con il vassoio in mano e uno sguardo di finta disapprovazione in volto. «Ora la lasciate a noi.»
Le altre ragazze si sono appena sedute a due tavoli di distanza.
«Perché?» chiede Sam sbalordito. «La legge vieta espressamente a ragazzi e ragazze di sedersi in mensa allo stesso tavolo?»
«La legge no» ribatte lei. «Ma è il suo primo giorno, quindi, per diritto e dovere, viene a sedersi con noi!»
«Non ci tiriamo il cibo addosso» borbotta Barney, come se fosse la milionesima volta che lo ripete.
«Infatti, non ho detto nulla in proposito; ho solo detto che lei viene con noi e, per quel che mi riguarda, il caso è chiuso! Hetty, vieni a sederti con noi!»
Rivolgo un sorriso di finte scuse ai ragazzi e prendo la mia roba. In realtà sono abbastanza grata ad Amy. Mi chiedo se abbia notato da lontano il mio disagio.
Claire e Tracy mi accolgono con sorrisi e saluti. Sedute al tavolo ci sono anche le altre due nostre compagne. Due ragazze dai lineamenti asiatici ed eleganti.
«Ciao, sono Joss» mi saluta la prima, quella più alta.
La seconda, molto meno alta, la imita. «Becca, piacere.»
E finalmente riesco a mangiare. Le ragazze si mettono a parlare di gossip e pettegolezzi, che io ascolto a tratti. Poi mi chiedono come stiano andando le cose in America, e come mi trovi qui in Australia.
«Abbastanza bene» rispondo, non so se sinceramente.
«Ma di preciso, quando sei arrivata?» domanda Joss.
«Ehm... undici giorni fa.»
Le altre si guardano perplesse. «Uh...» fa Claire. «Non per infierire, ma non hai avuto esattamente molto tempo per abituarti...»
"Grazie tante!" penso. "Hai colpito proprio nel segno!"
«Tranquilla, ti troverai bene.» Tracy mi sorride. «Una volta che conosci l'Australia, non te ne vuoi più andare.»
"Da che pulpito!"
«A proposito, tu ci vieni in gita?» aggiunge Becca.
«Quale gita?» chiedo.
«Non sai ancora della gita a Lord Howe?»
Scuoto la testa. "Lord Howe?"
«Dovremmo dirlo dopo al professor Clapp?» chiede Tracy.
«Penso che già lo sappia. Sennò glielo ricorderemo.»
«Scusate, ragazze, ma che sarebbe Lord Howe?» chiedo io.
«Un isolotto a seicento chilometri da questa costa.»
Sollevo le sopracciglia. Andare in gita in un posto simile? Stiamo scherzando?
«Mi sa tanto che là i cellulari non prenderanno facilmente...» commenta Joss.
«A proposito!» esclama Amy. «Me n'ero dimenticata!»
Tira fuori il suo e digita sullo schermo alla velocità della luce.
«Ecco, ti ho aggiunta ai nostri gruppi» mi dice.
«Grazie.»
«Se ti arrivano cuoricini e/o altri smiley simili non spaventarti» mi tranquillizza.
Rispondo sorridendo.
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I LIVED
ChickLitQuando Hetty scopre che deve trasferirsi in Australia, il mondo sembra letteralmente crollarle addosso. A sedici anni, introversa, solitaria, senza amici, e con il divorzio dei genitori alle spalle, per lei la vita non è mai stata una bella esperien...