VENTITRÉ

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Partiamo fra poco, aspettami!


Invio il messaggio a Dom, incurante del fatto che riesca o meno a vederlo, e inizio a vestirmi. All'una e quaranta del pomeriggio partiamo.

L'Olympic Park di Sydney si trova a più di sedici chilometri dal centro della città, e di sabato pomeriggio c'è parecchio traffico per strada, ma siamo partiti abbastanza presto da casa, così arriviamo in tempo, verso le due e venti. Riusciamo perfino a trovare parcheggio senza troppe ricerche.

Mentre scendo dall'auto, mi squilla il cellulare.

«Ehi!» rispondo.

«Ciao, bella!» Dom ansima dall'altro lato, come se avesse appena finito di fare allenamento.

«Tutto apposto?» chiedo.

«Sì, volevo solo sentirti, prima della partita.»

Mi mordo il labbro. «Emozionato?»

«Siamo pronti.»

«Andrete alla grande, ne sono certa!»

«Be', ormai siamo arrivati fin qui, non ci resta che concludere!»

«Giusto. Cercami nelle tribune, dopo.»

«Promesso. Scusami, devo salutarti, dobbiamo prepararci. Sai, le formazioni, il discorso pre-partita...»

«Nessun problema. A dopo!»

«A dopo!» Mette giù.

«Stai bene, cara?» mi chiede mamma.

«Eh?»

«Sei tutta rossa... Chi era al telefono, Dom?»

Annuisco.

«Ah, ora ho capito!» fa maliziosa.

Alzo gli occhi al cielo.


Il Centro ha una tribuna ombreggiata, abbastanza grande per contenere quasi cinquemila persone. A poco meno di mezz'ora dall'inizio della partita, c'è già una marea di gente seduta. Riconosco molti studenti della nostra scuola e alcuni professori, anche se li avrò visti massimo due o tre volte, per i corridoi. Ovviamente i Warriors sono gli idoli di tutti, nella nostra scuola.

Dan è al telefono con Geoff, per capire dove si trova in mezzo a tutto questo casino.

«Ah, eccoti, ti vedo!» dice sollevando una mano.

Li raggiungiamo e li salutiamo. Hanno tenuto solo due posti liberi.

«Guarda, Hetty, gli altri sono lì, li vedi?» Beth mi indica la fila di posti in basso a sinistra. Individuo subito i nostri compagni di classe.

«Okay, vado» dico. «A dopo!»

Saluto i miei abbracciandoli e mi faccio strada attraverso le file.

«Ragazzi!» mi annuncio.

«Ciao, Hetty!»

Bacio e abbraccio tutti e mi siedo in un posto centrale che mi hanno tenuto, tra Amy e Tracy.

Passiamo i minuti che seguono a chiacchierare e a chiederci come andrà la partita. Io non capisco quasi niente di rugby, ma Dan lo guarda qualche volta in tivù, quindi dovrei sapere almeno i ruoli, e quando una squadra fa meta.

Alle tre in punto, le sirene dello stadio suonano. Il caos che regna in tribuna si arresta di colpo.

Gli annunciatori sportivi ci danno il benvenuto ufficiale all'evento. Raccomandano di godersi la partita e di ammirare lo spirito sportivo scolastico oggi rappresentato dagli atleti di entrambe le squadre.

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