UNDICI

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"Wow!" Resto senza parole per diversi secondi.

«Sì, ai turisti fa sempre questo effetto.» Amy mi fa l'occhiolino.

Ho già sentito parlare di Bondi Beach (credo che tutto il mondo la conosca), ma trovarsela davanti agli occhi per la prima volta è tutta un'altra cosa!

Arrivate sulla spiaggia mi tolgo le infradito. La sabbia è morbida e finissima sotto i miei piedi. C'è già parecchia gente stesa sotto il sole, ma la spiaggia è così grande che per trovare posto abbiamo solo l'imbarazzo della scelta. Il sole splende, e dal mare soffia una brezza leggera.

Stendiamo i teli sulla sabbia e le ragazze si spogliano subito. I loro bikini sono più striminziti del mio, cosa che mi fa sentire inadeguata, ma diminuisce anche il mio imbarazzo nello spogliarmi davanti a tutta questa gente. Mi levo gli occhiali e mi spalmo la crema solare nei punti critici, poi mi stendo sotto il sole.

«Hetty?» Tracy mi scuote il braccio.

«Mh?» Apro un occhio.

«Le altre sono già partite» ridacchia. «Vieni anche te?»

Sollevo la testa e vedo le ragazze ridere e schizzarsi con l'acqua del mare. Ma questi australiani non stanno fermi un secondo?

«Vai pure, vi raggiungo dopo» le dico.

Mi sorride e raggiunge le altre di corsa.

In realtà, avrei anch'io voglia di fare un tuffo in mare, ma il problema è che non mi sento ancora abbastanza sicura né abbastanza integrata per unirmi a loro.

Per distrarmi tiro fuori il cellulare e apro Instagram. In settimana hanno iniziato tutti a seguirmi, assieme a un buon numero di persone sconosciute, e Dom è stato il primo. Vado nel suo profilo e sfoglio qualche foto. Con gli amici e da solo. In divisa da rugby. In pantaloncini e maglietta. In giacca e cravatta. Al mare in costume da bagno (e in queste ultime mi rifaccio gli occhi). È bello e fotogenico in tutte, e sorride sempre. Se non lo conoscessi, potrei benissimo scambiarlo per un classico e vivace teenager australiano. Purtroppo, però, so come stanno le cose in realtà.

Ma come ci riesce? Ha problemi di salute, eppure è un terremoto vivente. È il mio esatto contrario. Io non ho problemi di salute, eppure mi sono sempre comportata come se avessi una qualche malattia venerea e contagiosa. Il problema è che mi è sempre piaciuto vivere così (per modo di dire); anche se adesso sto cercando di... allargare i miei orizzonti.

"Questa potrebbe essere una frase alla Dom..." penso. "... ma certo!"

Levo gli occhi dal cellulare e guardo le ragazze che si fanno i dispetti in acqua. Per la prima volta, ho voglia di unirmi a loro, di divertirmi con loro.

Metto il cellulare nello zainetto e mi alzo in piedi, raggiungendo di corsa il mare. Mi tuffo di testa in mezzo alle ragazze e riemergo lanciando schizzi da tutte le parti.

«Mi stavo giusto chiedendo dove fossi finita!» ridacchia Amy.

La schizzo di nuovo e scoppio a ridere. Lei mi fissa sollevando le sopracciglia e risponde al colpo.

Restiamo in mare per ore. Scherziamo, nuotiamo, facciamo immersioni. L'acqua è fresca e cristallina, e anche piuttosto profonda. È il mare più bello che abbia mai visto in vita mia.

Riemergo e do un paio di bracciate verso il mare aperto, ma sento afferrarmi per la caviglia.

«Hetty, fai attenzione» mi avverte Tracy. «Non nuotare troppo al largo.»

«Perché? Ci sono gli squali?» Mi prende un leggero panico.

«Non tanto gli squali» dice. «Ma possono esserci delle correnti che ti trascinano in pieno oceano.»

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