Poso la penna tre minuti prima che suoni la campanella dell'intervallo. Ottimo, anche questo tema è fatto. Sono soddisfatta, e penso di essere andata anche abbastanza bene.
Guardo Dom, che continua a scrivere freneticamente a due posti di distanza.
«Gilmour, consegniamo?» mi richiama Mrs. Biff. «Sennò evitiamo sguardi erranti...»
Scrivo il mio nome sul foglio e mi sporgo sul banco per consegnarle il tema, poi torno a guardarmi intorno. Oltre a me, solo Amy e Joss hanno già finito e consegnato. I nostri sguardi si incrociano e ci sorridiamo spavalde.
Poco dopo, Dom posa la penna e consegna soddisfatto il tema. Tempo tre tocchi d'orologio e la campanella suona. Tutti gli altri si affrettano a completare una frase, aggiungere un punto, correggere un errore, e si alzano per consegnare.
Dopo due ore passate china sul banco a scrivere, non vedo l'ora di godermi l'intervallo. Compro una BOOST alle macchinette ed esco all'aperto con gli altri.
«Che fatica, eh?» commenta Dom.
«Io penso di essere andata bene.»
«Anch'io... almeno spero.» Beve un sorso di Coca Cola. «Passata una buona domenica?»
«Sì. Classica domenica in casa, a studiare e a guardare la tivù...» faccio. «E tu?»
«Esattamente come te!» ridacchia. «In genere uscirei con gli amici, ma devo ricordarmi di concedermi più spesso qualche domenica casalinga.»
«Avrei voluto telefonarti, ma... Non volevo disturbarti.»
«Disturbarmi? Hetty, se c'è una cosa che non mi disturba sono le chiacchiere e gli scambi di messaggi con gli amici. Soprattutto se quelle chiacchiere e quei messaggi sono con te.»
«Allora, penso sia ora che mi faccia sentire di più...»
«Vale anche per me. Quante chiacchiere che ci siamo persi! Vanno recuperate tutte!» Mi strizza l'occhio con fare allusivo.
Alcuni suoi amici lo chiamano.
«Ci vediamo in classe.» Mi fa l'occhiolino e e se ne va. Io lo guardo sorridendo.
Le ragazze mi raggiungono, e stavolta mi unisco senza problemi alla conversazione.
Martedì l'allenamento di pallavolo è più duro del solito. Dato che manca poco più di una settimana alla partita, la coach Tarr ha ingranato la quarta, e si aspetta che noi facciamo lo stesso. Ci tiene tutte costantemente d'occhio, pronta a dirci dove sbagliamo, o come possiamo migliorare un colpo, o un'azione. Per ora, sembra che non la stiamo deludendo.
I miei calli sono tornati duri come un tempo. Ora posso colpire le palle con tutta la mia forza senza che le mani mi facciano più male. Ho anche recuperato quasi tutta l'agilità e la grinta che avevo lasciato dormienti per anni. È una sensazione straordinaria, poter tornare a giocare in piena forma.
A fine partita, Miss Tarr fischia e ci chiama. Stavolta abbiamo vinto noi, e ho segnato anche tre punti. Ci fa giusto qualche breve considerazione personale, e ci informa che da venerdì si aspetta miglioramenti da tutte, dato che potremo allenarci solo altre due volte, prima del gran giorno. Poi ci lascia andare.
Giovedì pomeriggio, finita la pausa pranzo, mi aspetta un altro compito in classe da sola. Il professor Clapp segna il compito sul tablet e mi consegna due fogli numerati. Mentre torno al banco, Dom mi guarda con fare allusivo. Lunedì abbiamo chattato fino a sera, e lui mi ha dato un paio di consigli utili per questa verifica. Stando a ciò che mi ha detto, il professor Clapp tenderebbe a mettere soprattutto domande riguardanti gli ultimi argomenti svolti, e via via a risalire fino ai primi trattati. Un vantaggio non da poco, e lo devo al mio migliore amico.
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I LIVED
ChickLitQuando Hetty scopre che deve trasferirsi in Australia, il mondo sembra letteralmente crollarle addosso. A sedici anni, introversa, solitaria, senza amici, e con il divorzio dei genitori alle spalle, per lei la vita non è mai stata una bella esperien...