TRENTADUE

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«Ecco fatto!» dice Dom, compattando delicatamente la terra dell'aiuola. «Pioggia, grazie.»

«Pioggia in arrivo!» annuncio, rovesciando il vasetto d'acqua nel punto in cui abbiamo piantato i semi d'erica.

«Qui staranno benissimo» dice. «Non vedo l'ora che nascano!»

«Tante piccole Heather sparse per la tua aiuola.»

«Un altro mio sogno realizzato.» Si alza in piedi e mi bacia.

«Ragazzi, andiamo, o farete tardi!» ci chiama Beth dalla veranda.

«Te la senti di guidare?» gli chiedo.

«Certo che sì! Sei tranquilla, vero?»

«Ti ho visto guidare una Porsche "presa in prestito", no?»

Nella Toyota C-HR sono molto più calma che nel bolide, soprattutto grazie alla quasi eccessiva attenzione di Beth.

«Rallenta, sei sopra il limite» lo avverte appena imbocchiamo un rettilineo. Se sapesse che l'ultima volta abbiamo superato i duecento all'ora, si strapperebbe i capelli... o li strapperebbe a lui.

Dopo un po', Dom stacca la mano sinistra dal volante e appoggia il gomito sul bracciolo centrale.

«Mani sul volante!» lo rimprovera.

«Rischio incidenti zero, eh?» commenta lui.

«Guarda che faccio sempre in tempo a stracciare il tuo permesso di guida!»

«Dopo un giorno che sono tornato a casa?» dice sorpreso. «Una volta non eri così severa, mamma...»

«Cerco solo di tenere a freno la tua esuberanza, tesoro.» Ridacchia e gli pizzica la guancia.

"Una partita persa in partenza" penso io.

Quando scendiamo davanti alla scuola, mi chiedo come si senta Dom. Sarà interessante vedere la reazione degli altri al suo ritorno.

«Buon ritorno a scuola, amore.» Beth lo saluta con un bacio sulla guancia.

«Grazie, mamma. A stasera.»

«Ciao, Beth.» Ci abbracciamo attraverso il finestrino aperto.

«Grazie, Hetty» mi sussurra. «Per tutto.»

«Sono io che devo ringraziare voi.»

«Ti voglio bene.»

«Anch'io, mia cara suocera.»

Sorride, stavolta senza offendersi.

Appena restiamo soli davanti alla scuola, mollo a Dom una pacca sulla spalla.

«Pronto?»

«Prontissimo. Non sarà peggio del mio primo giorno.»

Ci avviamo verso l'ingresso. I nostri compagni sono fuori a chiacchierare, con qualche altro gruppetto. Basil e Amy si tengono per mano. Appena attraversiamo le strisce pedonali, i primi sguardi si posano su di noi. Sam è il primo a sgranare gli occhi. Fa subito cenno agli altri.

«DOM!!!»

Si buttano tutti giù dalla scalinata e gli corrono incontro, saltandogli addosso. Le ragazze piangono. Gli altri studenti ci guardano incuriositi. Conoscono Dom, ma probabilmente non sono nemmeno a conoscenza dell'accaduto.

«Lo sapevo che ci stavi prendendo per il culo!» gli strilla Basil dritto in faccia.

«E non ci ha nemmeno avvisato, il bastardo!» rincara la dose Barney.

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