QUINDICI

42 1 0
                                    


È scesa la sera, quando raggiungo il vialetto di casa di Dom. Mi fermo davanti alla porta, aggiusto maglietta e gonna alla meglio e, leggermente in ansia, suono al campanello.

Dom apre la porta e ci salutiamo abbracciandoci. Lui si tira indietro e mi esamina con grande curiosità.

«Bell'outfit!» commenta.

«Mi sono messa le prime cose che ho trovato nell'armadio» ridacchio.

«Spesso sono proprio le migliori. Io ho involontariamente seguito il tuo esempio.»

Indossa una maglietta a mezze maniche, un costume da bagno tipo bermuda a fiori e le Vans. Anche improvvisato sta benissimo, come sempre.

In casa sua c'è uno strano silenzio. Gli unici rumori provengono dalla tivù in salone, ma lui prende il telecomando e la spegne.

«Allora sei letteralmente da solo, stasera» osservo.

«Sì. Per carità, adoro i miei, ma avere la casa tutta per me è una favola!»

Percorriamo il corridoio fino in cucina e usciamo sul retro. Il tavolinetto sotto la veranda è apparecchiato con due bicchieri e tovaglioli. Ha l'aria molto intima e, stranamente, arrossisco.

«All'ospite, il posto con la vista migliore!» Dom sposta indietro la mia sedia.

«E meno male!» faccio. «Mi sono fatta trenta minuti di autobus e altri quindici a piedi, per venirti a trovare!»

«Farò in modo che ne sia valsa la pena.» Mi fa l'occhiolino e torna in casa.

È una sera stupenda. Il sole splende di nuovo, e soffia una leggera brezza che porta l'odore del mare.

«Serata perfetta per rilassarsi, non trovi?» fa.

Annuisco.

«Ma sai che cosa la rende davvero speciale? Avere qualcuno di altrettanto speciale con cui condividerla.» Sorride e mi allunga una Dr. Pepper in bottiglia. Facciamo un brindisi alla nostra serata.

«E con questo posso dire di aver vinto la nostra scommessa» dice.

"Ah, già." «E va bene, te la do vinta» faccio. «Allora... qual è il mio pegno?»

«Sei venuta a farmi compagnia, mi basta.»

Gli sorrido.

Poco dopo, suonano al campanello.

Mi acciglio. «Aspettavi qualcun altro?» "Speriamo di no..."

Tossicchia. «Sì, il ragazzo della pizza!»

«Pizza?!» Mi si illuminano gli occhi.

«Per una serata speciale come questa, ci vuole una cena altrettanto speciale!» puntualizza. «Mi dai una mano, per favore?»

Il fattorino mi lancia uno sguardo che mi fa venire il voltastomaco, mentre ci consegna le pizze. Dom gli augura buona serata e buon lavoro, cosa che io non mi sono mai sognata di fare.

Vedendo le pizze, sollevo un sopracciglio.

«Spero non ti dispiaccia.» Mi rivolge un sorriso di scuse. «Non sapevo quale pizza ti piace, quindi ho ordinato la mia preferita: metà salame piccante e metà formaggio.»

«Sembrano deliziose.»

«E lo sono!»

Mangiamo la pizza seduti sotto la veranda, parlando soprattutto della settimana appena passata e di cibo, cosa che stimola ulteriormente il nostro appetito. La pizza è perfino più buona di quanto mi aspettassi, forse una delle migliori che abbia mai mangiato.

I LIVEDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora