Sono accoccolata accanto a Dom, e lui mi tiene stretta a sé. La luce solare è scomparsa del tutto, e ora brillano le stelle. La luna splende così intensamente che sembra l'alba. Le onde del mare si infrangono sugli scogli di Bare Island sollevando spruzzi biancastri. In lontananza, un aereo solitario atterra al Kingsford Smith, dietro la baia.
«Potrei rimanere qui tutta la notte» mormoro.
«Nessuno ci vieta di farlo» rintuzza. «Dicono che l'erba sia piuttosto comoda per dormirci sopra.»
«Sì. Poi domani tuo padre non trova la Porsche in garage, e io lunedì vengo in ospedale a firmarti il gesso!»
Assume un'espressione di finto spavento.
«Merda... Credo proprio che finirebbe così per davvero!»
Ridacchio. «Vuoi che torniamo a casa?»
«C'è ancora tutto il tempo. E poi mi piace stare qui con te.»
Sorrido triste.
«Ehi? Che cos'hai?»
«Niente» mormoro.
«Eppure, qualcosa c'è» insiste. «È da metà della serata che sei muta come un pesce. Che è successo?»
«Niente» ripeto.
«Hetty, hai dimenticato il nostro patto? Niente segreti, tra noi due.»
«Te l'ho detto. Nel chiarirmi con mamma, ho ripensato a quando c'era ancora mio padre, e tutta la mia tranquillità è andata a puttane.»
«Un bel casino...» commenta. «Come stai?»
«Venirti a trovare è stata l'unica cosa che mi ha risollevato il morale.»
«Ma qual è il problema, Hetty? Perché ci stai dando tutto questo peso?»
«Dom...»
«Ora non ti capisco.» Tossicchia. «Hai sempre detto che lui non lo consideri più nemmeno un parente; e che non te ne importa niente di ciò che ne pensano gli altri. Allora questa improvvisa...»
«Perché mi sento in colpa!» lo interrompo.
«In colpa per cosa?»
Mi prendo la testa tra le mani.
Speravo, e avevo giurato a me stessa, di non rivivere mai più quel terribile giorno, ma ormai i ricordi hanno preso a scorrere come un fiume in piena, travolgendo tutto ciò che incontrano.
«Dom...» Lo guardo con gli occhi umidi. «È colpa mia se i miei hanno divorziato.»
«Non è possibile, stai in casa pure stasera?!» esclama papà.
Gli lancio uno sguardo incurante e mi siedo a tavola. Sono distrutta. È venerdì sera di una settimana durissima a scuola, e la prossima si preannuncia altrettanto pesante. Oggi ho studiato tutto il pomeriggio; non ho nemmeno fatto merenda, e l'unica cosa che voglio ora è mettere un boccone sotto i denti.
«Be', niente da dire?» brontola.
Lo ignoro e mi getto subito sul piatto che mi ha passato mamma: le sue lasagne. Io ne vado matta.
«Dai, lasciala in pace» prende le mie difese lei. «Ha avuto una brutta settimana.»
"Grazie, mamma!" penso.
«Sei mesi! Sei mesi che non la vedo una sola dannata sera fuori di casa!» ribatte burbero. «Ha quasi quattordici anni, maledizione! Ehi, ce l'ho con te!» Mi leva la forchetta di mano. «Guardami in faccia, quando ti parlo!»

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I LIVED
Chick-LitQuando Hetty scopre che deve trasferirsi in Australia, il mondo sembra letteralmente crollarle addosso. A sedici anni, introversa, solitaria, senza amici, e con il divorzio dei genitori alle spalle, per lei la vita non è mai stata una bella esperien...