Oggi è una giornata stupenda. Il sole splende e il cielo è di un azzurro vivo. Peccato che io non sia dello stesso umore. Ho gli occhi fissi sulla facciata principale dell'edificio. La scuola sembra restituirmi un ghigno diabolico. Lì dentro, esposti in bella vista, ci sono i nostri quadri. Un brivido gelido mi corre lungo la schiena.
«Pronta?» mi chiede Dom, tossendo.
«Io sì» mormoro. «I miei piedi, no.»
Ci siamo offerti volontari per andare a vedere i quadri della classe, ma ora che siamo qui me ne sto pentendo amaramente.
«Chi va per primo?» chiede.
«Ma come?» faccio. «La futura ala dei South Sydney Rabbitohs ha paura di dare un'occhiata a un foglio di carta?»
«Ribadisco che sono e sarò sempre lo stesso buon vecchio Dominic Warnecke, famoso in tutto il mondo per avere una paura tremenda di due cose: non riuscire a vivere al massimo la vita, e i quadri di fine anno.»
Ridacchio. «Prima o poi dovremo deciderci, però. Voglio andare al mare.»
«Hai ragione.» Mi prende per mano e mi guarda. «Insieme?»
Annuisco. «Andiamo.»
Saliamo la scalinata come due condannati al patibolo ed entriamo nell'ingresso. È strapieno di studenti, accalcati contro le teche dove sono esposti i voti. Alcuni se ne vanno contenti e sollevati, altri con un broncio lungo un miglio.
Facciamo un respiro profondo e ci avviciniamo alla parete. Ci siamo. Pochi secondi e la nostra estate sarà decisa. Penso di essere andata abbastanza bene in tutti i test, ma in alcuni non ho brillato e, considerando il valore che hanno avuto i miei ultimi voti qui a Sydney, sono letteralmente col fiato sospeso. Arriviamo davanti alla teca.
«Al tre?» propone Dom.
«Okay.» Sospiro. «Uno.»
«Due.»
"Speriamo in bene..." «Tre.»
Ci voltiamo all'unisono e scorriamo l'elenco fino ai nostri nomi. Gilmour Heather. Eccolo qui.
"CR... CR... D..." Scorro tutti i voti fino all'ultimo, ma solo quando leggo la scritta AMMESSA torno di nuovo a respirare. Pericolo scampato.
Guardo Dom controllare gli ultimi voti e tirare anche lui un sospiro di sollievo.
«Promosso» annuncia.
«Promossa.»
Ci abbracciamo, di nuovo tranquilli e spensierati. Scatto le foto a tutti i nomi degli altri e ce ne andiamo, mano nella mano e con il sorriso sulle labbra. Che bello! Non metteremo più piede in questo edificio per tutte le vacanze estive, anche se sento che il prossimo sarà un anno altrettanto fantastico.
Arrivati nel parcheggio, ci separiamo ognuno verso la sua macchina. Mostro la foto ai miei.
«Che pagella, tesoro!» esclama il mio papà Dan.
«Non sei mai andata così bene a scuola!» Mamma mi bacia sulla fronte. «Bravissima, Hetty. Sono fiera di te.»
«Grazie.» Sorrido.
Dom arriva tutto contento e allegro. «Dan, Sue» fa, «penso proprio che l'estate non la passeremo in punizione!»
«Complimenti anche a te, Dom.» Mamma lo bacia sulla guancia.
«Direi che possiamo andare» dice lui, tossicchiando. «I miei vi stanno dietro.»
«Prossima fermata: Bondi Beach!» annuncia papà.
«Sì!» esclamiamo.
A Bondi Beach c'è un sole caldo e immenso, e soffia appena un alito di vento. Il tempo ideale per andare al mare. È davvero strano constatare che sia il 23 dicembre, ma prima o poi mi abituerò a questa inversione stagionale.
Scendiamo dalle macchine e inspiro profondamente lo iodio marino.
«Direi che lì davanti è perfetto» propone Geoff.
«Concordo» dice mamma.
Oggi ci saranno anche i nostri genitori in spiaggia. Hanno voglia di prendere un po' di sole, per il giorno di Natale. Sarà una festa a dir poco speciale, con il barbecue in riva al mare e tutte le famiglie dello studio dentistico riunite assieme. Non ho mai festeggiato un Natale in questa maniera e con così tante persone; e non vedo l'ora che arrivi dopodomani.
«Noi andiamo» annuncio.
Salutiamo tutti e quattro i nostri genitori.
«Controlla il ragazzo, come sai ben fare, tesoro» mi dice Geoff.
Annuisco. «Lo terrò buono.»
«Ciao, piccola, ci vediamo stasera.»
«Certo, Beth, ciao.»
Papà mi abbraccia. «Divertiti, tesoro.»
«Lo farò.»
«Ti voglio bene.» Sorride.
«Anch'io, papà. Tanto.»
Da ultima, abbraccio mamma.
«Sono fiera di te, Hetty» mi sussurra. «Non dimenticarlo mai!»
«Lo so, mamma.»
«Ti voglio tanto bene, amore.»
«Anch'io te ne voglio, mamma.» Le sorrido.
Raggiungiamo i ragazzi, seduti in gruppo sulla sabbia. Come ci vedono, si alzano tutti in piedi e ci vengono incontro.
«Allora, com'è andata?» mormora Amy, riflettendo l'ansia sul volto di tutti.
Carico le foto delle pagelle sul gruppo. «Guardate voi stessi.»
Lei, Sam e Joss tirano fuori i cellulari, controllando le foto con gli altri alle spalle, mentre noi due ci spogliamo.
«Fammi vedere!»
«Aspetta, non ho controllato!»
«Zooma di più, non vedo niente!»
Uno alla volta, controllano tutti il proprio nome, facendo un balzo all'indietro per la sorpresa e il sollievo.
«Tutti promossi!» annuncio io.
«Sì!» esclamano.
«E ora, ragazzi, chi si fa un tuffo in mare, per dare inizio a questa estate?!» strilla Basil.
Urliamo il nostro assenso. I ragazzi partono in gruppo di corsa verso la battigia. Io e Dom rimaniamo indietro, a guardarci negli occhi.
«Che c'è?» mi chiede.
«Niente» sorrido. «Stavo solo pensando alla mia prima estate qui.» Gli metto una mano sul petto. «E a noi due.»
«Credo proprio che sarà indimenticabile» commenta.
«Non potrei essere più d'accordo, Dom» dico, e lo penso davvero.
Mi volto verso il mare, dove i ragazzi si stanno schizzando, ridendo come matti.
«Andiamo anche noi?» propongo.
Sorride. «Non potrei essere più d'accordo, Hetty!»
Ci prendiamo per mano e corriamo insieme verso il mare. In questo momento, mi sembra quasi di correre verso il mio futuro, perché tutte le persone che sto vedendo ora ne faranno parte. È bizzarro: fino a due mesi fa pensavo solo a odiare tutto e tutti, trascinandomi come un cadavere tutti i giorni, senza un fine; senza uno scopo. Prima io vivevo come un robot: occupavo semplicemente un posto nel mondo, nient'altro. Non ero, effettivamente, viva. Mentre ora sono qui, con i miei amici e il mio amore, e un futuro dalle infinite possibilità davanti a me. Ne è valsa la pena aspettare tutto questo tempo. Io credevo che la mia vita sarebbe finita, venendo qui. E ora, invece, mi rendo conto che è appena cominciata.
Non ha importanza e non so fin dove mi porterà questa avventura. Perché io mi sento pronta, finalmente, a viverla davvero.

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I LIVED
ChickLitQuando Hetty scopre che deve trasferirsi in Australia, il mondo sembra letteralmente crollarle addosso. A sedici anni, introversa, solitaria, senza amici, e con il divorzio dei genitori alle spalle, per lei la vita non è mai stata una bella esperien...