È successo che...

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Poco dopo, la donna comincia ad agitarsi nel sonno. "No, per favore no! Lasciami andare!!" Grida prima di svegliarsi con occhi sgranati. Jane balza al suo fianco e cerca di calmarla. "Hey, va tutto bene Maura, sei al sicuro!" Sussurra senza sfiorarla. Solo in quel momento la donna sembra notarla. "Dove sono e dov'è Garrett?" Domanda tremando come una foglia. "Sei a casa mia, a Boston, sono Jane ricordi? Ti ho trovato che vagavi per strada..." Maura si tocca la testa, le fa male da morire. "Mi ricordo di te...Dio come mi fa male la testa..." Sibila prendendosela tra le mani. "Che ne dici di fare un bagno e mangiare qualcosa?" Propone Jane cercando di metterla a suo agio. "Io...per favore...non farmi tornare lì!" Urla in preda al terrore. I ricordi della giornata la stanno investendo come un treno. "Cosa è successo? Sei in pericolo? Devo chiamare qualcuno?" Chiede a raffica. "No! Io...non ho nessuno! Sono stata rapita due mesi fa dal mio ex fidanzato. I miei genitori sono morti da poco e io avrei ereditato la Isles Corporation. Garrett voleva che lo sposassi per mettere le mani sulla società ma io non volevo e mi ha tenuta segregata e torturata per farmi cedere! Oggi dopo vari tentativi sono riuscita a scappare! Per favore non riportarmi da lui! Non ho nessuno...per favore!" Supplica con le lacrime agli occhi. Jane rimane di sasso. Questa povera donna è stata rapita e torturata, è fin troppo magra ed emaciata. Di certo non l'avrebbe abbandonata al suo destino. "Qui sei al sicuro Maura. Puoi contare su di me e non permetterò che quel Fairfield ti faccia del male!" Maura rimane impietrita. "Conosci Garrett? Oh, per favore non dirgli che sono qui...per favore!" Jane si avvicina piano e le prende la mano. "Maura, sono un'imprenditrice, per questo conoscono Garrett e la sua azienda e conosco anche la Isles Corporation! Ti prometto che con me sei al sicuro, non hai nulla da temere. Ora, che ne dici di quel bagno mentre ti preparo qualcosa da mangiare?" Maura annuisce e si alza dal letto. "Il bagno è dietro quella porta!" Indica alle sue spalle. "Hai tutto il necessario e se ti serve qualcosa usa l'interfono! Prenditi il tuo tempo, ok?" Si alza dal letto. "Jane...grazie" Sussurra Maura allontanandosi. La bruna annuisce prima di sparire oltre la porta. Poppy nel frattempo si è svegliata ed è andata a cercare sua madre ma non trovandola va nel bagno dove sente scorrere dell'acqua ed entra come il suo solito. "Mammina, hai detto che..." Ma si blocca vedendo che la donna non è sua mamma. " Oh, scusami, cerco la mamma...tu sei la donna che dormiva?" La osserva avanzando piano. Maura si blocca non sapendo cosa dire. "Ciao, io sono Maura..." Sorride continuando a lavarsi. Il getto è troppo bello e si sente rinascere. " Hai visto la mia mamma?". Maura mette la testa fuori dal cubicolo e vede la bambina più bella che abbia mai visto. Una piccola creatura con lunghi capelli biondo cenere e ricci, vispi occhi marroni e due fossette sul viso da baciare. "Ha detto qualcosa sul cibo..." Risponde continuando a lavarsi o capelli. "Ok, grazie, ciao!" La piccola esce per andare in cucina. "Mammina?" Urla scendendo le scale."In cucina!". Jane sta tirando fuori dal frigo qualcosa da mangiare per Maura. "Mamma, hai invitato tutti per la mia festa?" Si mette a sedere su uno sgabellino che Jane ha messo per lei. "Si amore! Sei felice? Ora aiutami a sistemare alcune cose in tavola, la signora Murray ha fatto le lasagne usando la ricetta della nonna!" Poppy s'illumina. "Lasagne!" Batte felice le mani. "Mammina...la signora che dorme resterà qui?" La guarda curiosa. "Ha bisogno di aiuto tesoro e noi possiamo aiutarla..." La bambina annuisce. Questa donna la incuriosisce molto. Una volta sistemata la tavola, Jane va a vedere se Maura ha bisogno di aiuto. Bussa alla porta del bagno aspettando che la donna risponda. "Maura sono Jane, posso entrare?" ma nessuna risposta. Apre la porta piano e viene investita da una folata di vapore caldo ma della donna nessuna traccia. La cerca in camera e la trova ancora avvolta nel candido asciugamano, seduta sul letto come impietrita. "Maura, tutto bene?" Chiede senza avere risposta. Si avvicina piano e vede alcuni lividi sulle braccia e la schiena. Alcuni sono sbiaditi altri ancora troppo freschi. "Oh...che cosa ti ha fatto?" La guarda con un misto di rabbia e tristezza. Maura cerca di coprirsi, ma l'asciugamano non è abbastanza grande. "No...Hey, Maura...non devi nasconderti, non da me! Mi dispiace per quello che hai sopportato, puoi stare qui quanto vuoi, non sei sola!" Sottolinea mentre la donna comincia a piangere. "Perché mi aiuti? Non mi conosci neanche..." Sussurra tra i singhiozzi. "Ho una figlia Maura, che è tutta la mia vita e voglio che lei veda e impari che nel mondo ci sono anche cose belle e persone buone, voglio essere una di quelle!" Risponde con un pizzico di orgoglio nella voce. "Quella piccola è davvero bellissima! Ti somiglia, tuo Marito deve essere molto fiero...". Jane sospira. "Nessun marito, sono single. Siamo io, Poppy Grace e ovviamente la mia pazza famiglia!" Maura sorride alla battuta. Poi si ricorda che ha già sentito il nome di questa donna. "Hai detto di chiamarti Rizzoli?" La bruna annuisce sedendole accanto. "Sei famosa nel settore abbigliamento, credo che la Isles Corporation abbia stretto qualche accordo con voi, non ne so molto perché di questo si occupavano i miei..." Al pensiero dei suoi genitori morti le si stringe il petto come una morsa. "Cosa...cosa farò adesso? Sono completamente sola! Non ho fratelli, zii o nonni...oh Jane! Sono sola al mondo!" Questa realizzazione la fa solo piangere più forte. A quella vista Jane si sente morire per lei. Non sa come avrebbe reagito se avesse perso Poppy e la sua famiglia, probabilmente sarebbe nella disperazione più totale. "Non sei sola! So che non mi conosci...ma ti prego..." Comincia a piangere. "Non sei sola, se vuoi...hai me e Poppy e ti aiuterò come posso! Mi dispiace così tanto Maura! Io ho così tanto e il solo pensiero di perdere la mia famiglia mi lascia senza respiro! Come riesci?...come puoi anche solo respirare?" Domanda tremando. Maura le rivolge un sorriso amaro. "Non ci riesco infatti...sono giorni che trattengo il dolore dentro di me, mi ha salvato il fatto che sono un dottore credo...la mia mente analitica...non so, magari sono solo un mucchio di stronzate!" sbotta alzandosi in piedi ancora avvolta nel suo asciugamano. Jane la guarda ed è sicura di non aver mai visto donna più bella e fiera. Il suo corpo mostra i segni del suo dolore ed i suoi occhi sono incapaci di celare l'orrore che ha visto, ma qualcosa, c'è qualcosa che spinge Jane verso di lei. Non riesce a capire cos'è, una sorta di fame primordiale. Si alza dal letto e le si avvicina tendendole la mano ma senza invadere il suo spazio. Maura guarda la mano tesa e la fissa per un tempo indefinito. "Non ti farò del male Maura, voglio aiutarti, se me lo permetti..." la bionda fissa le sue mani. Si sente ancora così sporca e indegna per essersi fatta sopraffare da Garrett. Perché non si era ribellata con maggior forza?. Perché la morte dei suoi genitori l'ha spezzata dentro e lei non ha più nulla per cui lottare. "Mi vuoi aiutare davvero?" Chiede titubante mentre prende la mano di Jane tra le sue. La bruna annuisce ancora con occhi lucidi. "Si, voglio farlo davvero...qualunque cosa tu voglia!" Le assicura andandole più vicino. Maura la guarda negli occhi e la sua anima trema alla vista della donna. Non ha mai visto creatura più bella in vita sua. Occhi neri e vibranti, un viso affilato come acciaio, una bocca invitante e una marea di folti riccioli scuri in cui Maura avrebbe voluto perdersi. "Voglio farla pagare a Garrett e riprendere la direzione della Isles Corporation!" dice Maura con determinazione. "Consideralo fatto!" Tuona Jane mentre Maura si porta la mano della bruna alla bocca per baciarla. Questo fa tremare Jane facendole bollire le viscere. "Grazie..." sussurra Maura con un sorriso compiaciuto.

Cuore Rosso PapaveroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora