Chapter 12

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Eravamo tutti seduti sugli sdrai posti a bordo piscina a mangiare il gelato; il sole stava cominciando a tramontare ed il cielo era di quel tipico colore arancione caldo.

Io e Kathe condividevamo la stessa seduta, mentre gli altri erano su altri due sdrai davanti a noi: su uno Justin e Chaz e sull'altro Ryan e Fredo.

Parlando del più e del meno Alfredo si rivolse a Justin: "Che si fa stasera, man?" chiese con un sorriso sulle labbra e un'espressione da 'stasera facciamo follie'. In tutta risposta Justin diede un rapido sguardo verso la direzione di Katherin e me, senza dare troppo nell'occhio, e poi rispose: "Non so fratello, oggi sono distrutto, non ho per nulla voglia di andare per locali. Che ne dite di stare qui a mangiare una pizza tutti insieme? Magari accompagnata da un film! Qualcosa di tranquillo, insomma." Alfredo annuì, mentre Justin rivolse la sua attenzione agli altri due ragazzi. Ryan face un sorriso stanco e rispose: "Ci sto Jay, sono cotto anche io: sole e piscina sfiancano!"
Replicò anche Chaz alzandosi dallo sdraio e infilandosi la t-shirt: "Sì ragazzi, è perfetto anche per me! C'è sempre il sabato sera per fare baldoria, vero Fredo?" si rivolse all'amico con un sorriso malizioso sulle labbra e ricevette da esso un occhiolino. Una risata di gruppo partì e Justin diede una gomitata amichevole al fianco del suo vicino.
"Ragazze, voi siete dei nostri, giusto?" disse poi, voltandosi verso me e Kay, che rispose per entrambe senza esitare: "Volentieri!"
Erano davvero ragazzi alla mano, soldi e fama non li avevano cambiati, sembravano un normale gruppo di amici poco più che ventenni, che parlavano di cose comuni come qualsiasi altra compagnia di nostri coetanei. Non mi ero nemmeno resa conto di trovarmi così a mio agio con loro fino a quel momento, nel quale mi accorsi che non mi sentivo assolutamente più in soggezione.
"Beh, il sole sta calando ormai. Che dici Jay, ordiniamo le pizze?" chiese Alfredo.
"Okay man, chiamo io. Volete qualcosa in particolare o prendo le solite familiari?" rispose Justin con tranquillità, raggiungendo la portafinestra del giardino per entrare in casa ed effettuare la chiamata.

"No fratello, per noi il solito. Voi ragazze, avete preferenze?" disse Ryan dopo aver scambiato uno sguardo d'intesa con gli altri compari, per poi rivolgersi a noi.

Kathe ed io ci rivolgemmo contemporaneamente l'una verso l'altra ed un leggero sorriso ci sfuggì, poi parlai: "No, nessuna preferenza ragazzi. Fate voi. Tanto non abbiamo grandi pretese dalla vostra pizza americana." Un ululato di gruppo partì da parte dei ragazzi.
"Non è che dovete fare le fighette solo perché siete italiane, la nostra pizza è una bomba, dolcezze!" disse Chaz, facendo scoppiare a ridere tutti noi. "Va bene, va bene, allora chiamo!" dichiarò Justin ridendo e scomparendo in casa.
"Perciò, un giorno dovrete prepararci voi la vera pizza all'italiana e farcela assaggiare!" dichiarò Fredo sorridente, alzandosi e dirigendosi verso di noi. Kay si alzò in piedi mantenendo il suo sguardo fisso in quello del moro, attualmente davanti a lei, e appoggiando la sua mano sulla spalla del ragazzo disse: "Con piacere tesoro, puoi giurarci." Oh mio Dio, la tensione sessuale fra quei due era palpabile. Un coro di 'oh' si sollevò dai presenti, me compresa: a nessuno era sfuggito il loro flirt.
Justin tornò e vedendo la situazione chiese risposte, che Chaz fu felice di offrirgli: "Sembra che Katherin tenga a bada quello sbruffone di Alfredo!" I ragazzi scoppiarono a ridere e Alfredo si girò con aria offesa, fulminando tutti con uno sguardo: "Amici, lo sapete perfettamente che nessuno può domarmi! Cosa state dicendo?!" Per tutta risposta Kathe aggiunse: "Suvvia piccolo, non prendertela così!" lasciando spazio ai suoi denti bianchi e perfettamente allineati sul suo volto.
Fu a quel punto che Alfredo cercò di cambiare discorso: "Va bene stronzi, non c'è più niente da ridere. Justin, se non ti dispiace, vado di sopra a farmi una doccia veloce! Due secondi."
"Non preoccuparti Fredo, fa pure come fossi a casa tua!" disse Justin, alzando gradualmente il tono della voce in modo da assicurarsi di essere udito dall'amico, ormai già entrato all'interno dell'abitazione. "Scherzi a parte, se volete usufruire dei bagni nelle camere degli ospiti anche voi, fate pure!" aggiunse il padrone di casa rivolgendosi, non solo ai suoi amici, ma anche alla mia coinquilina e me.

"Grazie mille dell'offerta, noi però andiamo a casa, tranquillo. Tra quindici minuti saremo di ritorno!" dichiarai gentilmente, ma senza lasciare lo spazio ad eventuali repliche.
"Okay, allora vi accompagno alla porta. Voi ragazzi salite, sono sicuro di non dovervi indicare la strada!" aggiunse Justin con tono ironicamente scherzoso nei confronti dei due ragazzi rimasti.
"Perfetto, a dopo ragazze!" disse Ryan, mentre saliva al piano di sopra con Chaz, e cominciando una gara per chi arrivava al bagno più vicino per primo.

Justin scosse la testa ridendo e rivolse nuovamente l'attenzione su di noi.
"Perfetto, allora a più tardi ragazze!" affermò baciando la guancia di Kathe e successivamente la mia.
Ogni contatto fisico con quel ragazzo, seppur minimo ed insignificante, era per me fonte di una specie di scossa elettrica che attraversava il mio corpo. Mai provata una sensazione simile, per quanto banale da descrivere.
Uscimmo dalla porta d'ingresso e salimmo in macchina, percorrendo rapidamente il vialetto di villa Bieber. Pochi istanti dopo parcheggiammo nel nostro vialetto. Il sole era definitivamente tramontato, ma il cielo era ancora chiaro e terso di rosso e arancione. L'aria era tranquilla ed altre auto di lusso stavano rientrando pian piano dal lavoro nelle altre abitazioni del vicinato. Kathe aprì la porta e frettolosamente entrammo in atrio, per poi dirigerci altrettanto in fretta nei bagni delle nostre camere, lasciando le porte aperte.
"Quell'Alfredo non si fa dominare facilmente, ma non credo si lamenterà quando gli starò sopra!" urlò dalla sua stanza e senza alcun ritegno la mia amica, lasciando fuoriuscire una risata.
Risi anche io mentre mi stavo spogliando sbrigativamente: "Sei proprio una perra! Ti manca proprio il sesso, eh?" dissi aprendo l'acqua della doccia e raccogliendomi i capelli. "Hai colpito nel segno amica! In più tu non mi hai proprio aiutata portandomi in una casa piena di gente pazzescamente attraente!" replico Katherin, facendoci ridere ancora di più.
"Touché!" urlai, ormai entrando nella cabina della doccia. Insaponai distrattamente tutta la superficie del mio corpo con il mio nuovo bagno schiuma preferito al profumo di Light Blue by Dolce&Gabbana, risciacquai il tutto ed uscii dalla doccia avvolgendo un asciugamano attorno al corpo. Detersi il mio viso applicando una crema idratante, per poi applicare della crema anche su gambe e braccia. Dio solo sa quando amo incremarmi! Applicai un po' di trucco: fondotinta, correttore ed un po' di contouring per dare tridimensionalità al viso; sistemata alle sopracciglia con la mia adorata dipbrow pomade, eyeliner e mascara nero per intensificare lo sguardo e per finire un po' di illuminante sulla parte alta dei miei zigomi. Sciolsi i miei capelli e, finalmente dopo ore, li pettinai come si deve con l'ausilio della spazzola, per poi lasciarli ricadere sulla schiena in modo naturale con quell'aspetto 'beachy waves'. Tornai in camera infilando l'intimo e calzini, e pescai a random dei vestiti dall'armadio: non avevo mai avuto grandi pretese sul mio outfit, soprattutto per quella sera, così infilai senza problemi gli shorts di jeans scuri ed un top nero a maniche corte, stretto e tagliato poco sopra l'ombelico, ricamato ad effetto uncinetto. Indossai il mio orologio Michael Kors placcato oro al polso sinistro e le Converse alte e nere ai piedi. Presi di nuovo la mia maxi bag LV Neverfull per cui avevo sempre avuto un'inspiegabile cotta e che adoravo abbinare a qualsiasi tipo di abbigliamento e scesi le scale, seguita da Kathe che uscì dalla sua camera pochi istanti dopo di me. Arrivate in atrio cercai nella mia borsa nel burro di cacao, che applicai successivamente sulle mie labbra, mentre Kay spense le luci e tirò fuori dalla sua le chiavi di casa per chiudere la porta. Aveva indossato una gonna tubino a vita alta fin sopra al ginocchio, di pelle nera, ed un top con scollatura a V ed a spalline strette anch'esso del medesimo colore e materiale, il tutto accompagnato da un paio di decollettè lucide color nude.

"Kathe, molto sobria per pizza e film!" dichiarai ironica. "Stai zitta e limitati ad approvarmi, devo fare colpo!" mi rispose, percorrendo il vialetto. "Tranquilla, sei una bomba sexy come sempre, e per la cronaca: credo che tu abbia già fatto colpo!" le dissi ridendo. "Ci spero bambola, il mio piano sarebbe farlo impazzire!" dichiarò con aria di chi la sapeva lunga alzando e abbassando le sopracciglia con un sorriso malizioso sulle labbra. Scossi la testa e mantenni il sorriso sulle labbra. mentre percorrevamo tranquillamente il marciapiede dirette a casa Bieber.


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