Epilogue pt 4

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Aprii gli occhi, baciata come sempre dalla luce del sole che entrava prepotentemente dalle finestre.
Come ogni domenica mattina la sveglia era disattivata, fortunatamente.
Mi stiracchiai, rivolgendo poi il mio volto verso una Katherin ancora perfettamente addormentata.
Non appena mi sentii abbastanza pronta mi rivolsi al mio comodino, in cerca del mio cellulare per vedere che ora fosse: 9.40 am, in perfetto orario per cominciare a prepararmi per la giornatina emotivamente intensa che mi sarebbe aspettata.
Mi alzai senza muovere troppo le coperte, in modo da non svegliare Kay nell'unica mattina nella quale poteva dormire in abbondanza come piaceva a lei, serpeggiando fuori dal letto e sentendomi come una ragazzina che tentava di uscire di casa di nascosto dai genitori, prendendo infine il mio telefono ed il suo carica batterie ed abbandonando la stanza in punta di piedi per raggiungere la mia.
Una volta che ci arrivai e chiusi con cautela la porta alle mie spalle, buttai letteralmente il caricatore del mio smartphone sul letto, raggiungendo il bagno ed utilizzando la toilette, scrivendo un messaggio a Justin per avvertirlo che fossi operativa.

To: Sexy Vicino
Buongiorno sexy! Sono sveglia e sto cominciando a prepararmi. Ci vediamo da te per le 11.45 am, dunque?

Inviai velocemente il testo prima di aprire l'acqua della doccia per farla scaldare e, nel frattempo, pettinai e legai i capelli in cima alla mia testa per non bagnarli, dato che erano già puliti, cominciando infine a spogliarmi.
Poco prima che stessi per entrare nel mio bagno di vapore personale, il mio telefono vibrò, indicando l'arrivo di un nuovo messaggio.

From: Sexy Vicino
Buongiorno a te, sexy! Molto bene che sei già operativa, passerò a prenderti io per le 11.30 am, comunque, così passiamo a prendere qualcosa di random per la colazione, se ti va. A dopo;)

Sorrisi, perché era così premuroso in ogni più minimo gesto, decidendo di replicare una risposta veloce.

To: Sexy vicino
Ci sto, principe. Grazie e a dopo;)

Spedii il messaggio e poi entrai in doccia.

Un'ora e mezza dopo ero pronta, truccata e vestita, ed avevo avvertito Justin che lo fossi.
Per l'occasione, avevo deciso di indossare un dolcevita a manica lunga di colore bianco, inserito nella gonna tubino a vita alta color beige, che si interrompeva un paio di centimetri al di sopra del ginocchio, il tutto abbinato alle mie adorate decollette nude e ad una pochette della stessa tonalità della gonna.
Spruzzai un po' di profumo nel preciso istante in cui sentii il clacson di Justin che suonava dal mio vialetto.
Uscii velocemente, salutando Kathe che si era svegliata da pochi minuti e raggiunsi la macchina.

"Woah, piccola: sei davvero uno schianto" disse Justin, apparentemente senza fiato, osservandomi dal posto di guida con un braccio disteso in avanti e con la quale mano afferrava delicatamente la parte alta del volante, mentre l'altra mano era davanti la bocca, dove era appena stata lasciata in pace dall'essere inconsciamente torturata.
"Buongiorno anche a te" lo stuzzicai con un sorriso malizioso sulle labbra, "grazie, comunque" aggiunsi, sporgendomi verso di lui, stampandogli un bacio sulle labbra.
"Come mai non sei ancora vestito?" dissi dopo averlo osservato dalla testa ai piedi per qualche attimo e mentre la macchina si cominciava a muovere dal vialetto. Indossava ancora un paio di pantaloncini da basket ed una t-shirt casuale, con delle infradito ai piedi.
"Devo ancora lavarmi, in realtà. Andiamo a prendere la colazione ed andiamo a casa a mangiare. Poi mi faccio la doccia e mi vesto" disse, prestando attenzione alla strada. Era troppo sexy mentre guidava.
"O-okay" risposi un attimo spiazzata. "Ma, quando dovrebbero arrivare?" aggiunsi, ovviamente riferendomi al resto della sua famiglia.
"Per mezzogiorno e mezzo, l'una" disse tranquillo. Deglutii, completamente allarmata.
"Cazzo, amore! E' già tardissimo per la colazione, allora!" mi lamentai frustrata, sentendo la tensione salire.
"Non importa, farò veloce. E poi c'è Tracy che si occupa del pranzo" mi disse facendomi un occhiolino.
"Santa donna" esclamai ironicamente, alzando gli occhi al cielo. In quei mesi avevo avuto il piacere di conoscere come si doveva anche lei, ed era davvero coma una seconda madre per Justin, anche se non lo dava a vedere quando c'erano ospiti, anche se fossero amici stretti come Alfredo e gli altri, ovviamente.

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