Chapter 49

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Erano le 10.35 pm, avevamo mangiato cotolette e patatine fritte per cena, giusto per stare leggeri, avevamo rimesso apposto la cucina e con mia sorpresa con l'aiuto di Justin, anche se non gli era stato richiesto, ed ora eravamo spaparanzati sul divano a guardare una replica di American Horror Story. 
"Bene ragazzi, io sono abbastanza stanca, vado a letto" disse Kathe, alzandosi dal suo comodo posto ed allungandomi il telecomando, "Buonanotte, piccioncini" aggiunse chinandosi verso di noi dal dietro dello schienale del divano e lasciando un bacio sulla guancia sia a me che a Justin prima di dirigersi verso le scale che portavano al piano superiore. "Buonanotte Kay" dissi per prima, seguita poi da Justin che la congedò con un 'notte Kathe'. 

Una volta rimasti soli la mia concentrazione andò a Justin. "Guardiamo un film?" chiesi gentilmente. "Certo piccola, tutto quello che vuoi" rispose premuroso, avvolgendo le mie spalle con un braccio. 
"Che ti andrebbe di guardare?" chiesi, sapendo che era pur sempre l'ospite. "Non saprei, qualsiasi cosa immagino" disse facendo spallucce, "oppure potrei guardare te che ti addormenti" riprese sorridendomi, accennando a qualche sera prima. "E dai, mi spiace" ribattei lagnandomi. "Stavo solo scherzando gattina" rispose sorridendomi. "Perché mi chiami sempre 'gattina' quando sai che sono infastidita?" chiesi stizzita, piuttosto suscettibile. "Perché ti fa arrabbiare ancora di più, e la tua faccia corrucciata è molto tenera oltre che mi piace punzecchiarti" disse sincero, mordendomi piano una spalla. "Sei uno stronzo!" mi finsi offesa, "E poi lo sai che sono sexy e non tenera" borbottai, incrociando le braccia sotto il seno. Avvolse l'altra mano intorno ai miei fianchi, girandosi verso di me e mettendo i piedi sul divano con le ginocchia piegate, portandomi verso di lui, in mezzo alle sue gambe. "Aw" esclamò, "bimba, sei la più sexy" sussurrò maliziosamente al mio orecchio, baciandomi una guancia, mentre io mi scioglievo lentamente nella sua stretta protettiva. "Dai, lasciami mettere un film, ruffiano" dissi spingendolo via leggermente, cercando contro voglia di allontanarlo. Strinse la presa mantenendomi in posizione. "Fai pure... gattina" sussurrò l'ultima parola al mio orecchio. Mugugnai, anche se in realtà mi faceva impazzire. Morsi piano il suo avambraccio davanti a me, stampando poi un bacio sopra il morso. 

"Molto bene, dunque" dissi, cercando di ricapitolare, "dovevamo scegliere il film" dissi guardandolo e puntando il telecomando verso lo schermo. "No, tu dovevi scegliere il film" rettificò sorridendomi. "Okay, perciò" feci finta di pensare, poggiando una mano sotto il mento in modo teatrale, cercando di scegliere qualcosa per il quale si sarebbe dovuto lamentare in modo che potesse suggerire qualcosa anche lui, "che ne dici di Fifty Shades of Grey?" dissi girandomi verso di lui con un sorrisino di sfida. Mi guardò alzando un sopracciglio. "Oppure? Non mi sembra il momento giusto per vedere questo tipo di film" disse alludendo al mio ciclo mestruale. Solo per quello non lo avrebbe guardato? "Oppure, non so" feci un'altra pausa prima di riprendere, "Magic Mike?" consigliai beffarda. "Vada per Fifty Shades of Grey!" esclamò alzando un pugno in aria fingendosi entusiasta come se non avessi mai pronunciato la seconda opzione. Soffocai una risatina, passandogli lo scettro. "Metti su il film, vado a prendere gli occhiali" dissi, porgendogli gentilmente il telecomando, alzandomi dal divano e interponendomi tra lui e lo schermo. "Okay" rispose prendendo il telecomando guardandomi fisso negli occhi, che sembravano così rilassati. Sembrava come se stesse davvero a suo agio qui, con me. Salii le scale, raggiante per la rivelazione appena ponderata dal mio encefalo, raggiungendo poi camera mia e prendendo gli occhiali da vista ed una coperta. Uscendo notai la porta di camera di Kathe chiusa, ma da dentro proveniva il suono della sua voce, che parava inglese con qualche parola di spagnolo. Ci avrei scommesso che fosse al telefono con Alfredo. Scossi la testa riscendendo le scale. Justin era ancora comodo sul divano, col film pronto non appena arrivai. Era così bello, e mi piaceva tanto averlo in casa. Sorrisi ancora ai miei pensieri, ma venni colta in flagrante. "Come mai sorridi?" disse alzando la testa per guardarmi, mentre anche lui cominciò a sorridere. Ero contagiosa? "Niente" cantilenai oscillando piano la testa in segno di negazione, facendo allargare il sorriso. "Dai piccola, che c'è?" disse ancora più allegro. "Niente! E' solo che mi piace averti qui intorno" dissi sistemandomi tra le sue gambe ed avvolgendomi tra le sue braccia, coprendoci poi con la coperta mentre adagiavo la mia schiena al suo addome. "No ma, fai pure con comodo" disse alludendo alla mia sistemazione. "Oh sì, grazie" dissi girandomi leggermente ma abbastanza per fargli intravedere il mio sorriso beffardo. Strinse la presa attorno al mio ventre, sotto la coperta, attirandomi a se e baciandomi la nuca. "Sicuramente" disse per poi spostarsi verso il mio orecchio, "con questi sei molto sexy" sussurrò, poco dopo portando una mano ai miei occhiali per poi riscendere nuovamente a contatto con la pelle nuda del mio addome. Risi come una scolaretta imbarazzata, facendo sorridere anche lui sul mio collo. Fece partire il film e restammo così accoccolati per molto. Ogni tanto aggiustavo la mia posizione mentre lui mi assecondava: ero completamente e comodamente scomposta, ma lui non faceva altro che abbracciarmi, lasciarmi baci leggeri sulla nuca o sul collo e farmi gratini sulle braccia o sull'addome. 

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