Chapter 59

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Aprii gli occhi, baciata dai tiepidi raggi di sole che filtravano dalla finestra, ritrovandomi in una candida e confortevole stanza, affianco ad un uomo perfetto che stava dormendo come un angelo, rivolgendomi la schiena.
Mi fermai, come al solito, a fissarlo per qualche secondo, prima di alzarmi completamente nuda per utilizzare la toilette. Cercai di fare piano e lentamente, riproducendo il meno rumore possibile dato che non volevo svegliarlo, e sgattaiolando così in bagno, che era un vero disastro dalla sera precedente, dove infine feci un bidet, lavai le mani e lavai i denti.
Prima di uscire mi guardai un'ultima volta allo specchio, trovando i miei capelli in un completo disastro annodato.
Tornai a letto, lieta che il mio piccolo stesse ancora dormendo.
Mi sdrai su un fianco, ricoprendomi col lenzuolo, puntellando il mio gomito sul cuscino e poggiando la testa sulla mia mano, scrutandolo attentamente. 
Il suo respiro era leggero ed armonico, le sue spalle si alzavano ed abbassavano dolcemente e costantemente, con un ritmo regolare, e potevo vedere anche da dietro l'espandersi e l'astringersi del suo torace, dove il lenzuolo terminava. 
Dalla posizione in cui ero potevo avere un'immagine del suo capo a tre quarti, dal retro, riuscendo dunque a vedere il profilo delle sue labbra rosee e soffici distese in maniera naturalmente rilassata, il suo naso dritto e le sue ciglia lunghe. I suoi capelli biondi un soffice ammasso informe che gli donavano un'aria irresistibile. E proprio quello era per me, e me ne accorsi solo dopo essermi avvicinata a lui abbastanza da poter baciare la sua spalla nuda e la pelle del suo collo. Dopo qualche secondo cominciò ad emettere piccoli versi e grugniti, muovendosi impercettibilmente: era così tenero e carino. 

"Buongiorno" sussurrai al suo orecchio in maniera seducente, cominciando a far scendere e salire una mano sul suo fianco. "Mmmh" grugnì senza nemmeno muovere le labbra od aprire gli occhi, tendendo leggermente i muscoli della schiena. Mi scappò una risatina che cercai di soffocare. 
"Piccolo" sussurrai al suo orecchio, "svegliati" continuai, interponendo alle parole dei baci su lobo e collo. "Ancora dieci minuti, mamma" disse ironicamente con voce roca e la bocca impastata, sorridendo, ma senza aprire gli occhi. Scossi la testa sorridendo anche se sapevo che non poteva vedermi. La mia mano cominciò a scendere sotto il lenzuolo, sfiorando il suo addome scolpito e raggiungendo il suo amico che era, oh, più che sveglio. Cominciai ad accarezzarlo con il palmo della mano, con movimenti dall'alto al basso. La sua mano raggiunse la mia, facendola avvolgere attorno al suo pene e facendola cominciare a muovere, accompagnandola per un po' prima di lasciarla continuare da sola. Un verso gutturale d'apprezzamento si fece sentire mentre la sua mano risaliva la mia coscia, fino a raggiungere il gluteo che strizzò. Un'altra risatina da quindicenne fuoriuscì dalle mia labbra. Si girò verso di me, facendomi spostare la mano e guardandomi con quei due occhi non più assonnati, ma scintillanti di malizia ed un sorriso sghembo, facendomi distendere sulla schiena. "Buongiorno a te, piccola" sussurrò con tono astuto al mio orecchio, cominciando a percorrere il mio corpo con la punta delle dita, dal mio decolletté, in mezzo ai seni,  scendendo al centro del mio addome, sfiorando il piercing e scendendo sul mio pube, sfiorandolo dolcemente e scendendo anche sulle labbra, mentre baciava il mio lobo, il mio collo e la parte sopra al mio petto.
Portai la mia mano sul suo viso, facendola sfiorare contro il suo addome ed i suoi pettorali durante la salita, attirandolo verso al mio e facendo congruire le nostre labbra. "Mmh, qualcuno si è appena lavato i denti" sussurrò sulle mie in maniera compiaciuta, tornando a baciarle. "Arguto" sussurrai furba in risposta sulle sue, introducendo la lingua nella sua bocca. Le sue dita cominciarono a premere sul mio clitoride ed io stessa potevo sentire quanto fossi già bagnata. 
Sollevai a schiena lentamente, senza permettergli di allontanare la mano dalla mia zona o le labbra dalle mie, fino a che non lo feci distendere mentre lo sovrastai a cavalcioni, facendo premere la sua erezione sulla mia entrata umida, muovendo leggermente il mio bacino.
Portò entrambe le mani sul mio culo non appena mi stabilizzai e portai le mie ai lati della sua faccia. Un gemito di piacere uscì dalla sua bocca, morendo nella mia.
Feci scendere una mano lungo il suo corpo, fino a raggiungere il suo pene ed infilandolo nella mia vagina, rimanendo ferma e lasciandoci qualche secondo per farci abituare entrambi alla situazione. 

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