Ogni volta, ogni singola volta che mi guardava un istinto primordiale prendeva il sopravvento in me, quel ragazzo era capace di inibire totalmente la mia compostezza e sicurezza, la mia tenacia ed il mio autocontrollo. Con uno scatto repentino mi misi in punta di piedi e allacciai le mani intorno al suo collo, dando vita ad un bacio più selvaggio, che solamente passionale. Spinsi la mia lingua nella sua bocca, facendolo prima scontrare sul piano da lavoro della cucina posto dietro di lui e successivamente attirandolo con forza verso di me, lasciandomi indietreggiare fino all'isola della cucina alle mie spalle. Afferrando il messaggio più che esplicito che gli avevo inviato, Justin sfilò prontamente i pantaloncini dai miei fianchi, prima di prendermi dal retro delle cosce ed alzarmi facendomi sedere sul bancone. Mise entrambe le mani ai lati del mio viso, continuando il bacio che avevo iniziato precedentemente e che non avevamo ancora interrotto. Staccò le sue morbide labbra dalle mie solo per iniziare una processione di baci umidi, morsi e succhiate dall'angolo della mia mascella al collo, facendomi gemere sonoramente, per poi far scendere anche le sue mani lungo i miei fianchi ed all'orlo della maglietta, che una volta afferrato sollevò fin sopra la mia testa e che, venendo aiutato da me che alzai le braccia, sfilò, lanciando l'indumento in una qualche parte della cucina.
Restai quindi in slip e reggiseno davanti a lui, sempre più distesa sull'isola della cucina, totalmente alla sua mercé.
Scese dal collo al mio decollette, strizzando forte il mio seno destro con la mano sinistra, mentre la sua destra teneva la parte bassa della mia schiena. Riportò la bocca vicino al mio orecchio per poi sussurrare: "Sei bellissima", succhiò il mio lobo finché non mi ripresi e mi tirai su dai gomiti, sui quali ero appoggiata, riprendendo con foga il suo viso tra le mani e riattaccando voracemente le nostre bocche. Feci scendere le mie mani dai suoi pettorali ai suoi addominali, graffiando leggermente la pelle che li rivestiva con le mie unghie lunghe. Arrivai fino alla parte bassa del suo addome, e successivamente, all'elastico dei suoi pantaloni, che afferrai ed abbassai con l'aiuto della punta delle dita dei miei piedi, lasciandolo solamente con i boxer. Feci scendere la mano lungo la parte esterna dell'unico pezzo di stoffa che lo ricopriva, afferrando il suo pacco e riproducendo degli sfregamenti dal basso verso l'alto, facendolo gemere e piagnucolare nella mia bocca. Il mio bambino. Sorrisi soddisfatta a quei suoni, finché non sentii le sue mani afferrare impetuosamente la mia schiena, in cerca del gancetto del reggiseno, che trovò e slacciò in pochi secondi. Portò le mani sul davanti del mio busto, facendole passare da sotto le coppe del reggiseno, afferrando entrambe i miei seni per po stringerli e massaggiarli con movimenti circolari, facendomi gemere ancora una volta.
Era guerra, ed era eccitante.
Stavo per infilare la mano all'interno dei suoi slip, quando qualcuno suonò il campanello.
Mi irrigidii per un attimo, finché Justin non parlò:"Non preoccuparti, se ne andranno", per poi riprendere a baciarmi."Bieber, lo sappiamo che siete in casa! Apriteci, abbiamo la colazione!"
Merda. "Lucy, smettetela di fare sesso, avete avuto tutta la notte! Apriteci!"Sia io che Justin ci ghiacciammo sul posto. Erano Fredo e Kathe, e che avessero portato la colazione o lo champagne ed i caviale non avrebbe cambiato niente: nulla sarebbe stato abbastanza per farsi perdonare per quello che avevano interrotto.
"Cazzo Justin, sono Kathe e Fredo!" dissi, urlando a bassa voce, completamente in preda al panico dopo aver passato la fase della sessualmente frustrata.
"Merda. Rivestiti in fretta bambolina!" disse a bassa voce, staccandosi da me e lasciando un veloce bacio a stampo sulle mie labbra, per poi regalarmi un sorriso fantastico.
Riprese i pantaloni dal pavimento, infilandoseli velocemente mentre io cercai ed infilai la maglia dopo averla trovata, infilai i pantaloncini e solo allora provai a riallacciare il reggiseno, riuscendoci miracolosamente. Raggiunsi Justin a metà strada verso la porta, dopodiché la aprimmo insieme.
"Era ora, sono minuti che aspettiamo qui fuori bro!" disse Alfredo, entrando in casa, come fosse sua.
"Buongiorno anche a te, fratello!" rispose ironicamente Justin, "eravamo ancora al piano di sopra, ci siamo appena svegliati." aggiunse. "Hey Jay! Vi siete svegliati ora? Notte di fuoco!" replicò Fredo.
"Ciao anche a te Fredo! Hey Kay, tutto bene?" chiesi alla mia coinquilina, cercando di cambiare discorso e focalizzandomi a parlare con lei. "Tutto bene ragazza, tutto bene!" rispose Katherin con un sorriso da ebete e un tono di voce moderato. Ci stavamo dirigendo in cucina, ma i ragazzi ci avevano preceduti e stavano già tirando fuori un paio di stoviglie, mentre io e Kathe eravamo più indietro, in cerca di privacy.
"L'abbiamo fatto questa notte, svariate volte in realtà, ed anche questa mattina" mi confidò Kathe sussurrando il tutto con uno sguardo assente, come se stesse rivedendo le scene degli accaduti, ed un sorrisetto da saccente. "Sono molto contenta per te, amica. Com'è stato?" dissi, relativamente interessata: diciamo che mi sarebbe piaciuto di più continuare quello che avevamo intrapreso io e Justin, piuttosto che fare una semplice colazione, su quel tavolo."Bello amica, stupendo. E poi è.. Alfredo ci sa davvero fare.. ed il suo pene è enorme!" disse poi, urlando a bassa voce, aggiungendo cose che avrei preferito non sapere.
"E a te invece com'è andata?" mi chiese poi, sembrando realmente interessata all'argomento.
"Io in realtà, ecco.. Noi non l'abbiamo fatto" dissi nel più completo sussurro, guardando da tutte le parti fuorché in faccia di Kathe. "NON LO AVETE FATTO?" urlò Kay nel bel mezzo della cucina, come fosse stato lo shock più grande del pianeta. La guardai sbarrando gli occhi per poi sbattermi una mano in fronte non appena Justin e Fredo si girarono verso di noi. Diedi vita ad una risata disperata dalla vergogna, cercando di riaprire gli occhi per vedere come fosse la situazione intorno.
Kathe guardava in basso, evidentemente mortificata, mentre Fredo stava ancora cercando di comprendere, e di convincersi del fatto che Justin Bieber avesse ottenuto un rifiuto. Justin invece stava trattenendo una risata, il bastardo! Fortunatamente si avvicinò a me, per poi abbracciarmi da dietro appoggiandosi alle mie spalle. Ritrovai un po' di conforto solo tra le sue braccia, il che mi ridiede un poco di sicurezza. "E dai ragazzi, è normale. Voi vi siete frequentati tutta la settimana, praticamente. Noi due invece non ci siamo mai nemmeno scambiati i numeri di telefono. Questa notte abbiamo capito che c'è indubbiamente attrazione tra noi, e che vorremmo conoscerci e frequentarci, come le persone normali del resto!" esplicò poi.
Alfredo guardò attentamente Justin , per poi portare lo sguardo su di me e nuovamente nei suoi occhi. Per il primo momento sembrò spaesato, come se non fosse un discorso usuale da parte del ragazzo che mi stava difendendo ed abbracciando, ma quella scintilla di incredulità nei suoi occhi durò mezzo secondo,ovvero finché non portò la sua attenzione su di me per poi riportarla a Justin, dove il suo viso si distese e un leggero sorriso si aprì sulle sue labbra. Kay alzò lo sguardo verso di noi ed annuì. Riprendemmo la normale attività della colazione, prendendo dai sacchetti Mc Donald's il contenuto al loro interno. Cominciavo ad avere fame e per un po' la mia attenzione fu tutta focalizzata sul mio muffin ai frutti di bosco, la mia cheescake ed il mio succo al lampone. Amavo il fatto che la mia amica conoscesse così bene i miei gusti. Si era già quasi fatta perdonare per la figuraccia precedente.
Finimmo la colazione e continuammo a parlare seduti al tavolo. Parlammo un po' di com'era andata la serata il giorno prima, di Ryan e la sua più che adorabile fidanzata Kelsey, di Chaz e la sconosciuta e ci facemmo qualche risata. Mi alzai per sparecchiare, odiavo il disordine davanti ai miei occhi, mi turbava letteralmente. Presi le stoviglie e le portai nel lavabo, finché due mani non mi avvolsero i fianchi:"Lo sai che non lo devi fare, piccola" sussurrò Justin al mio orecchio, inviando scariche elettriche a tutto il mio corpo. Scene dell'ora prima riaffiorarono tra i miei ricordi e sorrisi come una scolaretta. "Lo sai che voglio farlo, piccolo" dissi a bassa voce girando leggermente la testo verso la mia spalla. "Torna subito a sederti adesso", rispose in un sussurro un po' più alto e tirandomi con lui verso il bancone. Si risedette al suo posto, strattonando me e facendomi accomodare in mezzo alle sue gambe e poggiando le mani sulle mie cosce nude. "Che si fa quest'oggi?" chiese in fine all'altra coppia davanti a noi. "Non lo so bro, fuori piove, le previsioni mantengono questo tempo fino a stanotte. La cosa ci limita molto, oltre che a deprimere." disse Alfredo. "Già amico, in più mi fa passare la voglia di fare qualcosa in generale" rispose poi il ragazzo letteralmente sotto di me, "Comunque io proporrei la sala giochi ed un paio di film. Cosa ne dici Fredo?" continuò. "Assolutamente sì, uomo!" rispose il moro.
Con l'incomprensione negli occhi, Kay ed io ci guardammo con aria diffidente, non capendo di cosa parlassero i ragazzi. Dopo "Fifty Shades of Gray" qualsiasi stanza/sala o qualsiasi altra camera "dei giochi" risultava equivoca, forse nemmeno così tanto se fossimo stati soli Justin ed io, ma le cose di gruppo d questo genere no, non facevano per me.
"Bene allora, andiamo tutti di là!" esclamò contento Fredo, alzandosi dal bancone.
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Independent
أدب الهواةATTENZIONE: linguaggio maturo e contenuti sessuali. Non fraintendetemi: amavo la mia famiglia, i miei amici, il mio ormai ex-ragazzo e qualsiasi altra cosa mi fossi lasciata alle spalle in Italia, ma la vita mi aveva chiamata ed il primo sogno dell...