Teach me to dream

𝙲𝚑𝚊𝚙𝚝𝚎𝚛 𝙴𝚒𝚐𝚑𝚝𝚎𝚎𝚗

'Cercasi personale' recitava il cartello appeso alla porta del locale.

I soldi mi servivano...

pinta da questa motivazione ero entrata per chiedere maggiori informazioni.

Il lavoro che mi era stato proposto non era proprio quello che mi aspettavo ma dovetti accettare ugualmente.

In passato avevo già fatto quel tipo di lavoro ed inoltre la paga era buona.

Avrei stretto i denti per un paio di mesi, giusto il tempo di mettere da parte un po' di soldi, dopo di che, senza che nessuno lo venisse a sapere, mi sarei licenziata e sarebbe stato tutto un brutto ricordo.

Il locale si trovava in centro, era un luogo molto frequentato, sabato sera sarebbe stato il mio primo turno.

Victoria devi resistere, è per una buona causa, continuavo a ripetermi.

Potevo ripetermi quella frase all' infinito ma sapevo benissimo che mi stavo cacciando in un nuovo casino.

Abel pov's

"stasera ci spacchiamooo".

Mi gridò Nick all' orecchio passandomi una lattina di birra.

"dobbiamo festeggiare i progressi ottenuti a lavoro".

Si aggiunse Bryan.

Me ne stavo stabaccato sul divano a peso morto.

Non mi andava di fare niente.

Non era da me rifiutare una serata di alcol, sesso e droga.

Questi due pazzi, Bryan e Nick li avevo conosciuti qualche mesi fa per lavoro.

Questo fine settimana si trovavano in città di passaggio ed avevano organizzato una serata con il solo scopo di spaccarsi facendo le peggio cose.

"su con la vita".

Nick mi strattonò per un braccio.

Da quando ero stato in quel istituto di merda, due giorni fa, non mi sentivo più lo stesso.

Da allora avevo evitato Noah.

Dovevo ancora sbollire la rabbia repressa.

Bevvi un lungo sorso di birra.

Fanculo a Noah, fanculo Victoria, che morissero affogati nelle loro bugie di merda.

"passami l'erba".

Gridai a Bryan intento a rollarsi una canna.

Il coglione, colpendomi la fronte, mi tirò il sacchettino con la marjuana.

"imbecille".

Borbottai tirando fuori dalla tasca dei jeans le cartine.

********

Avevamo passato l'intero pomeriggio a fumare erba e bere birre.

Ero strafatto dalla testa ai piedi ed il divertimento, quello vero, doveva ancora iniziare.

Iniziammo a prepararci per passare una splendida nottata.

Indossai mocassini neri lucidi, pantaloni dello stesso colore e camicia bianca, con i primi due bottoni slacciati.

Le ragazze lo adoravano.

Abbondante strato di gel nei capelli, qualche spruzzata di colonia ed ero pronto.

Ad un bel tipo come me bastava ben poco per risultare affascinante, più di quanto già non ero.

"perché non invitiamo anche Noah?".