Anno nuovo, vita nuova, è così che si dice no?.
8 gennaio, le feste natalizie erano appena terminate, il cielo di Philadelphia era tutto quanto grigio, la temperatura sotto zero.
Da qualche giorno fuori non si vedeva neanche più un fiocco di neve cadere ma nelle strade persisteva ancora, spazzata dagli spazzaneve ai lati delle strade, così da poter permettere il passaggio a macchine ed autobus.
Non avevo mai particolarmente amato il natale, ma negli ultimi anni lo detestavo ancora di più.
Il natale è il periodo dell' anno in cui tutti vanno in giro felici, più buoni, pieni di allegria, amore e festeggiando con le proprie famiglie.
Potete quindi immaginare che per una come me, che una famiglia non ce l'aveva più, le feste erano state tutt'altro che felici.
I Miller si erano sforzati tanto per non farmi pesare questa cosa, e dentro di me, anche se non glielo avevo detto a parole, ero grata nei loro confronti per la bellissima sera della vigilia che erano riusciti a farmi passare.
Per qualche ora, la tristezza che incombeva ormai su di me da anni, sembrava essere svanita.
Peccato che la sensazione era durata ben poco.
Il giorno dopo, natale, avevo rifiutato il loro invito a trascorrere la giornata dai genitori di Margaret.
Non mi sentivo pronta di entrare a far parte di una famiglia, che non era la mia, e di cui, soprattutto, non volevo entrar a far parte.
L'avevo trascorsa chiusa nella mia stanza, la giornata di natale, a rimembrare le passate feste trascorse con mamma e nonna.
Facendo si che i ricordi mi facessero male, mi lacerassero l'anima, uno ad uno.
Quanti pianti, quante grida buttate al vento, crogiolarmi e disperarmi non sarebbe servito a riportarmi indietro.
Lo speravo...una parte di me, nei momenti difficili pensava 'se Dio esiste e mi sta guardando vedendo quanto sto male mi ridarà la mia famiglia'.
Quel pensiero lo avevo fatto milioni di volte, e milioni di volte dopo ero ancora qua a piangermi addosso.
L'ultimo giorno dell' anno Noah aveva insistito davvero tanto per convincermi a seguirlo ad una festa organizzata da James, ma stavolta le sue suppliche erano servite a ben poco.
Avevo scelto di nuovo la solitudine e la disperazione chiusa nella mia stanza.
Era mattina e di alzarmi proprio non ne volevo sentire ragione, volevo solo che mamma venisse a farmi le coccole nel lettone tra le calde coperte augurandomi una buona giornata.
In cuor mio però sapevo benissimo che il calore delle mani di mia mamma non mi avrebbe più sfiorata, la sua delicata e morbida mano non mi avrebbe mai più carezzata.
Mai più.
Cacciai via tutte le coperte, che a causa del freddo, mi ero aggiunta sul letto e controvoglia mi costrinsi a tirare giù i piedi.
Pensai che una veloce doccia mi avrebbe aiutata a rinascere, o per lo meno, mi avrebbe fatto sembrare meno uno schifo.
Mi fiondai perciò in bagno.
Mi stropicciai gli occhi ancora assonnata e seguendo il rumore delle stoviglie scesi in cucina.
"buongiorno Victoria".
Mi sorrise Margaret intenta a lavare qualche bicchiere.
Avrei voluto avere anche solo mezza dell'energia che aveva questa donna.
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Teach me to dream
Romance"ʟᴇɪ ᴀᴠᴇᴠᴀ ʙɪꜱᴏɢɴᴏ ᴅɪ ʟᴜɪ" "ʟᴜɪ ᴀᴠᴇᴠᴀ ʙɪꜱᴏɢɴᴏ ᴅɪ ʟᴇɪ" "ᴇɴᴛʀᴀᴍʙɪ ᴀᴠᴇᴠᴀɴᴏ ꜱᴏʟᴏ ʙɪꜱᴏɢɴᴏ ᴅɪ ꜱᴀᴘᴇʀʟᴏ" ⚜️ 🅃🅁🄾🄿🄴 ⚜️ 🥀ᴇɴᴇᴍɪᴇꜱ ᴛᴏ ʟᴏᴠᴇʀꜱ 🥀 ʙʀᴏᴛʜᴇʀ'ꜱ ʙᴇꜱᴛ ꜰʀɪᴇɴᴅ 🥀ʙᴜʟʟʏ ʀᴏᴍᴀɴᴄᴇ