𝙲𝚑𝚊𝚙𝚝𝚎𝚛 𝙽𝚒𝚗𝚎𝚝𝚎𝚎𝚗

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Abel pov's

Spinsi a tutto gas l'acceleratore fuori dal parcheggio di quel cazzo di locale.

La ragazza di fianco a me si dimenava come una posseduta.

Tirai giù il finestrino facendo entrare dentro all' abitacolo un ondata di aria ghiacciata.

La ragazzina tremò.

Erano le tre di notte e con il mio bolide sfrecciavo a gran velocità tra le strade sgombere di Philadelphia.

Presi dal pacchetto una sigaretta portandola alla bocca, la accesi ed inspirai a lungo.

Ero nervoso, dovevo scaricarmi.

La guardai con la coda dell' occhio, rimanendo vigile sulla strada.

Stava cercando di aprire la portiera.

Mi nacque un flebile sorriso.

Era così ingenua.

"inutile, ho messo la sicura".

La ragazza mi lanciò uno sguardo infuriato.

Finalmente la smise di dimenarsi sistemandosi comodamente sul sedile.

"fa freddo".

Si lamentò sporgendosi verso il display per accendere l'aria calda.

Il mio sguardo cadde sulle sue cosce nude.

"tieni, metti questa".

Allungai il braccio sui sedili posteriori per afferrare una felpa nera, ne avevo sempre una di scorta.

Victoria la afferrò infilandola velocemente.

"grazie".

Pigolò con lo sguardo perso fuori dal finestrino.

Finì la sigaretta così da poter buttare il mozzicone e chiudere il finestrino.

Sospirai.

"cosa facevi in quel club?".

Le chiesi con tono calmo e pacato.

Volevo metterla a suo agio, non risultare sgradevole e insistente.

Nell' abitacolo risuonò il silenzio.

"Victoria...".

La richiamai.

"ho bisogno di soldi".

Ammise.

"e per due soldi sei disposta a ridurti a tanto?".

Alzai il tono.

"si tratta di tanti soldi".

Specificò strofinandosi le mani.

Alzai un po' la temperatura.

"non oso nemmeno immaginare cosa avrebbe fatto quel tizio se non fossi intervenuto".

Mi fermai ad un semaforo rosso.

"non ti riguarda, non era la prima volta".

Scattò il verde.

Ripartì come un pazzo, ero di nuovo incazzato ora.

Victoria, per la partenza brusca, sbatte la testa contro al finestrino.

"ahi...".

Si lamentò toccandosi il punto colpito.

"puoi andare più piano?".

Non la ascoltai.

"che cazzo significa che lo hai già fatto?".

Sbraitai.

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