𝚃𝚑𝚒𝚛𝚝𝚢-𝚘𝚗𝚎

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"Davvero stai andando in spiaggia? Bellissimo" esclamai.

Ero appena uscita dalla doccia, seduta sul mio letto con le gambe incrociate, tenevo in una mano il panno per tamponare i capelli e nell'altra il cellulare, in modalità vivavoce, in chiamata con Emily.

La bimba, che la sera prima era caduta in un sonno profondo, si era scordata di chiamarmi, così lo aveva fatto la mattina dopo, appena sveglia.

Era stata molto dolce.

Stavamo parlando al cellulare da ormai diversi minuti, per tutto il tempo non aveva fatto altro che raccontarmi di quanto si stesse divertendo a casa dei nonni.

Mi aveva raccontato che per la giornata di oggi avevano organizzato un pic-nic in spiaggia e che non vedeva l'ora di uscire.

Al solo parlare di cibo, il mio stomaco borbottò.

Era quasi ora di pranzo.

Appena chiusa la chiamata con Emily, terminai di asciugarmi i capelli, li legai in un rapido e disordinato chignon, indossai una felpa monocolore, molto comoda, dei leggings e mi fiondai al piano inferiore.

Entrando in cucina, notai Noah girato di spalle intento a trafficare con le padelle.

Non si era accorto della mia presenza.

Ridacchiai.

Stava borbottando qualcosa incomprensibilmente, sventolando in aria le braccia.

Sembrava disperato.

"Serve aiuto?" parlai, appoggiandomi alla penisola.

Il ragazzo sussultò, preso alla sprovvista.

Poi si girò, rosso in viso per l'imbarazzo.

Scoppiai in una fragorosa risata.

Noah aveva in faccia, sui vestiti e persino sui capelli, qualcosa di appiccicoso.

Sembrava un impasto a base di farina.

"Volevo cucinarti il pranzo" disse con la faccia imbronciata, indicando la marea di pentole che aveva inutilmente sporcato.

Il mio stomaco brontolò di nuovo.

"Volevo cucinarti le frittelle".

Noah, ormai sconfitto, si strabaccò su uno degli sgabelli.

Lui era troppo buffo, ma io avevo troppa fame.

"Ho un idea..." esordii io pimpante.

"Mentre tu ti fai una bella doccia, io cucino le frittelle per pranzo" .

Iniziai a frugare nei vari cassetti, in cerca del grembiule di Margaret.

"Tu sai cucinarle?" chiese dubbioso.

Lo guardai storto.

"Io e mia nonna le cucinavamo spesso" spiegai, iniziando a fare avanti e indietro in cerca degli ingredienti.

Teach me to dreamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora