Abel Pov's
Fuori dalla finestra stava piovendo, mi tirai sulla testa il cappuccio nero della felpa.
Per uscire dovetti passare attraverso la sala, ero già parecchio in ritardo.
Nella stanza la luce era spenta, solo il camino ardente la illuminava.
Con la coda dell' occhio intravidi mia madre stesa sul divano, era coperta da un imponente piumino.
Ogni giorno che passava la vedevo sempre più debole, pallida e priva di quella voglia di vivere che da sempre la contraddistingueva.
"Dove vai?" La sentì pronunciare flebilmente.
Credevo stesse dormendo e non mi avrebbe sentito uscire.
Mi voltai per andarle vicino.
"Vado a studiare da Noah".
Non ero solito mentire a mia madre, detestavo farlo ma certe volte non avevo scelta.
Rise debolmente.
Non era mia abitudine mettermi a studiare e lei lo sapeva bene.
Le sistemai meglio sulla testa il foulard che indossava per coprire le calvizie.
La chemio sembrava non aver effetti positivi e piano piano stavo vedendo mia madre spengersi davanti ai miei occhi.
Mi sporsi per darle un tenero bacio sulla fronte, la sentì tremare, aveva freddo.
Odiavo vederla stare male, perché la malattia si era accanita proprio contro di lei?.
Uscii di casa, Noah, fresco di patente, mi aspettava poco più avanti con il motore acceso.
Corsi velocemente all' interno dell' auto cercando di bagnarmi il meno possibile.
"Ei fratello", mi salutò il ragazzo battendomi il pungo.
Noah era un grande amico, lo sapevo bene, la sua amicizia era come oro colato e ne ero consapevole, niente e nessuno mi avrebbero mai messo contro di lui.
"Sei pronto?", chiese con tono titubante chiedendomi conferma.
Era un bravo ragazzo, troppo bravo per abbassarsi al mio livello.
In tutta risposta aprii il cruscotto estraendo la pistola nera lucida, tolsi il caricatore e una volta essermi accertato fosse carico lo rimontai.
"Pronto...", risposi sicuro di me.
Lo faccio per te mamma, per noi...
Victoria si era appena chiusa la porta di casa mia alle spalle.
Rilassai i muscoli tesi, odiavo vedere in casa persone indesiderate.
"Si può sapere cosa ti è saltato in mente?".
Mia madre era rossa di rabbia in volto e mi guardava dritto negli occhi, non era solita arrabbiarsi con me e quando lo faceva non c'era modo di salvarsi.
"Perché hai trattato così male quella povera ragazza?".
Era visibilmente amareggiata dal mio comportamento.
Non avevo una spiegazione plausibile per aver reagito in quel modo, odiavo solo che qualcuno invadesse la mia "intimita".
La mia casa, e soprattutto mio madre, erano una parte intima e privata della mia vita che non ero solito mostrare alla gente.
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Teach me to dream
Romance"ʟᴇɪ ᴀᴠᴇᴠᴀ ʙɪꜱᴏɢɴᴏ ᴅɪ ʟᴜɪ" "ʟᴜɪ ᴀᴠᴇᴠᴀ ʙɪꜱᴏɢɴᴏ ᴅɪ ʟᴇɪ" "ᴇɴᴛʀᴀᴍʙɪ ᴀᴠᴇᴠᴀɴᴏ ꜱᴏʟᴏ ʙɪꜱᴏɢɴᴏ ᴅɪ ꜱᴀᴘᴇʀʟᴏ" ⚜️ 🅃🅁🄾🄿🄴 ⚜️ 🥀ᴇɴᴇᴍɪᴇꜱ ᴛᴏ ʟᴏᴠᴇʀꜱ 🥀 ʙʀᴏᴛʜᴇʀ'ꜱ ʙᴇꜱᴛ ꜰʀɪᴇɴᴅ 🥀ʙᴜʟʟʏ ʀᴏᴍᴀɴᴄᴇ