𝚃𝚠𝚎𝚗𝚝𝚢-𝚝𝚑𝚛𝚎𝚎

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Stamattina mi ero svegliata di buon ora.

Fuori dalla finestra la giornata non era delle migliori, il cielo era molto nuvoloso.

Nelle prime ore della mattina qualche timido raggio di sole si era intravisto, coperto poco dopo da grandi nuvole grigie.

Persino la mia mente era circondata da nubi.

Ero ufficialmente in crisi, non avevo la più pallida idea di quali abiti portare per trascorrere il weekend a casa di Luke.

Sull'orlo di una crisi isterica avevo chiesto a iuto a Noah, inutilmente.

"Victoria datti una mossa", aveva ripetuto per la centesima volta.

era comodamente seduto sul mio letto e sbuffava a ripetizione.

"meglio quella grigia o quella nera?" indicai due felpe identiche, se non per il colore.

"entrambe", rispose scazzato.

La piccola valigia era aperta sul pavimento ancora vuota e in giro per la stanza erano sparsi un sacco di vestiti.

"sei inutile come fratello", afferrai un cuscino dal pavimento e lo lanciai prendendolo dritto in faccia.

Ottima mira.

"ahia", ridacchiò massaggiandosi la guancia.

Stavo per strozzarlo con le mie stesse mani quando la voce di Margaret, al piano inferiore, mi distrasse.

"Victoria è arrivata Olivia", gridò per farsi sentire.

"finalmente", esultò Noah alla notizia.

Si alzò di scatto pronto a scappare.

"questa me la paghi", lo minacciai prima di vederlo scomparire nella sua stanza.

Eccitata corsi in salotto dove trovai Olivia, con di fianco Margaret, sedute sul divano.

"posso offrirti qualcosa?", le stava chiedendo la padrona di casa.

"sto bene così, la ringrazio signora Miller", sorrise Olivia cortese.

"Olly...", la salutai andandole incontro.

Indossava dei jeans skinny abbinati ad una camicetta con maniche a risvolto.

Era solita vestirsi in modo molto semplice ma per niente banale.

Non le diedi modo di rispondere che la afferrai per un braccio trascinandola su per le scale.

Ero felice che Olivia fosse entrata a fare parte della mia vita, per il momento si era rivelata essere una buona amica ma nonostante ciò, neanche lei era una buona consigliera.

"Victoria è tremendamente tardi, scegli qualcosa di carino e chiudi la valigia", pronunciò in tono annoiato buttando gli occhi al cielo.

"siete inutili, sia tu che Noha", tirai un calcio alla valigia, ancora semivuota.

Ero frustrata.

"come mai tutto d'un tratto sei interessata a cosa indossare?", chiese con un velo di malizia.

"ti sbagli...non mi importa", mi sedei, a gambe incrociate, l suo fianco.

"non sarà mica perché Luke ha invitato anche Abel" disse marcando il nome del ragazzo.

Le tappai la bocca con la mano.

"fai silenzio, Noah è qui di fianco" la trucidai con lo sguardo.

Tolta la mano Olivia scoppiò in una fragorosa risata.

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