Così gettai la bicicletta sull'asfalto e corsi sul prato per raggiungerla. Quando si è piccoli le distanze sembrano enormi. Giunsi ad un cespuglio dal quale mi sembrò essere stata risucchiata, dato che non la vedevo più. Poi, attento a non far rumore, mi avvicinai e mossi le foglie per vedere attraverso. Lei era lì stesa sull'erba bagnata, sporca di terreno. Con le mani di un altro bambino che si facevano strada sotto la sua maglietta e nei suoi pantaloncini. Non posso nemmeno lontanamente descrivere il dolore che provai alla vista di tale scempio. Ebbi una fitta al cuore e la rabbia mi accecò. Io credo che sentimenti così puri possono essere provati soltanto a quell'età, perché si è nuovi alla vita. Perché si conosce soltanto l'amore materno e paterno, e molto poco il mondo. Nelle grandi sofferenze degli anni successivi si prova tutto con la stessa intensità, ma a tutte manca una cosa fondamentale: lo sgomento. Perché più si va avanti e più si sa esattamente cosa aspettarsi da un tradimento, dalla morte, da un litigio; ma un bambino che vede una cosa del genere è semplicemente sgomento. Eravamo così piccoli, io non sapevo nemmeno cosa fosse il sesso, e quella bambina che non si era neppure sviluppata, e di cui non ricordo lontanamente il nome, già si faceva toccare in quel modo. Già lasciava che il suo corpo non fosse più suo. Lasciava profanare il suo tempio, si lasciava mercificare. E ora con la maturità provo grande pena per lei perché penso che già a dieci anni lei aveva deciso d'iniziare a perdere il desiderio. La maggior parte delle ragazze dai dieci ai quattordici anni, si bagnano non al pensiero di essere penetrate, bensì sognando il modo in cui vengono sfiorate, guardate e spogliate. Pensano alle carezze e alla tensione sessuale che si genera tra loro e il ragazzo che vogliono. Dopodiché, una volta persa la verginità, diventano smaliziate e imparano a fare tutto bene. Perdono la spontaneità a favore di una meccanicità che non suscita lo stesso piacere. Quanta dolcezza vi era in quella materia ignota, a quell'età. Quanto era puro e vero fantasticare su una ragazza senza neppure sapere cosa farle e in che modo. La bambina sull'erba già non fantasticava più. Mina invece era l'esatto opposto. Già prima, citando le sue innumerevoli frequentazioni, aveva sottolineato che i suoi rapporti non avevano nulla a che fare con il sesso, bensì con qualcosa di più profondo. Era quasi come se lei non intendesse perdere quella purezza di sentimento così raro dopo una certa età. Anzi, forse, non è poi così sbagliato dedurre che tutto era volto proprio a mantenere quella sensazione, quella fantasia puerile. Dunque, in fondo, forse è possibile che cose orribili siano infatti scaturite dal nulla, o meglio, che siano state rese grandi, perché grandi erano i sentimenti, e ancor più grandi le paure.
'A cosa stai pensando?' mi chiese d'un tratto.
' Sto pensando a te, da piccola.'
Mina s'irrigidì. Campo minato? Tentai di nuovo.
'Devi essere stata una bambina davvero genuina...pura...come poche. Secondo me non conoscevi cattiveria. Eri sincera, gaudente.'
Mina abbassò lo sguardo e giunse le mani appoggiandole sulle gambe. Continuai:
'Goethe in Faust, scrive: E tu chi sei infine? Io sono una parte di quella forza che eternamente vuole il male e eternamente compie il bene.'
Mina alzò il viso e mi guardò. 'Perché citi Goethe?'
'Questa frase mi fa pensare a te.'
'io sono Faust?'
'Tu sei la contraddizione.'
STAI LEGGENDO
Omissione
Mystery / ThrillerNel suo studio a Napoli, in un'umida notte di metà novembre, l'avvocato Niccolò Spada riceve una telefonata inaspettata da una ragazza, Mina Marchesi, di cui tempo prima si era infatuato e con la quale aveva una cena in sospeso da più di un anno. Il...