Davide lasciata la festa, raggiungeva irrequieto casa di Teresa. Fu tentato dal tornare a casa e coricarsi nel proprio letto, per permettersi la libertà di qualche riflessione ma pensò che la sua amata l'avrebbe trovato sospetto, così perseverò e andò da lei. Lei lo accolse in uno stato di dormiveglia, e lo invitò ad entrare. Lui si infilò un pigiama in cotone leggero. Per parlare, le chiese a che ora sarebbero tornati i suoi genitori l'indomani e lei non seppe rispondere. A letto Teresa condusse delle domande di rito, e Davide fu costretto a mentire. Se solo lei avesse udito quel nome, sarebbe nata una discussione che si sarebbe prolungata per ore. Lei lo strinse a sé, iniziò a riempirlo di tenerezze e baci, lo desiderava. Provò a spogliarlo piano, Davide dapprima ricambiò i suoi baci, ma poi si scusò dicendole di sentirsi troppo stanco. Teresa annuì comprensiva e crollò poco dopo; lui maturò un disgusto verso sé stesso e verso ciò che era successo alla festa che non gli permise di chiudere occhio tutta la notte. Il senso di colpa gli dilaniò lo spirito. Recitò qualche preghiera per trovare un po' di pace nel sonno ma non riuscì ad addormentarsi. Quella ragazza gli aveva rovinato la vita.
Il risveglio rappresentò per Davide l'inizio di uno dei giorni più orribili della sua vita. Mina aveva abilmente piantato un seme dentro di lui. Per sua natura non sarebbe mai stato in grado di nascondere l'incontro della sera precedente, né tantomeno a rimuovere il senso di colpa che lo tormentava da quando aveva iniziato a frequentarla. Era pronto a dirle con assoluta sincerità cosa era successo la sera prima e cosa le aveva omesso per tutto quel tempo. Dentro di lui si scontravano emozioni contrastanti, sperava che lei lo perdonasse? Che capisse? O sarebbe stato contento di essere lasciato? Avrebbe potuto così, stare un po' da solo e riflettere sui suoi sentimenti. Riscaldò del latte in una pentola per Teresa e preparò i biscotti sul tavolo. Lei si alzò dal letto e corse ad abbracciarlo in cucina da dietro. La pena che egli provò in quel momento divenne insopportabile ed esplose in un pianto disperato. Teresa sconvolta lo fece voltare e gli prese il volto tra le mani.
'Stai bene?' gli chiedeva preoccupata 'Cosa è successo? Ti prego parlami'
Davide tirò su col naso più volte prima di riuscire a parlare: 'Ti ho nascosto una cosa importante. Mi dispiace così tanto. Davvero...'
Teresa fece qualche passo indietro, ora non più preoccupata per lui, ma per sé stessa.
'Dio santo cosa è successo?'
Davide non riusciva a proferire parola.
'Dillo! Dillo subito...', lo incitò.
'Mina...'
'Ah maledizione, lo sapevo. Quella troia. Che hai fatto?'
'Non ho fatto nulla. Riguarda il passato.'
Teresa aveva iniziato a piangere: 'E allora dillo!'
'Non ho smesso di vederla perché non l'amavo più...'
Teresa lo fissava ora con gli occhi spalancati mentre un odio bruciante le attraversava le vene del corpo.
'E perché allora?'
'Perché era morto un mio caro amico che l'amava.'
'E...?'
Davide fece una pausa.
'E mi sentivo in colpa a stare con lei.'
Teresa esplose in un urlo spaventoso e agonizzante. Avanzò verso di lui e lo spinse con tutta la forza che aveva in corpo. Iniziò a colpirlo con pugni, schiaffi, lo colpiva dove poteva. E lui intanto indietreggiava senza difendersi troppo, perché sentiva di meritare la sua rabbia. Meritava ogni colpo.
'Scusami...'
'No' urlava lei, 'No' e lo faceva a ripetizione come posseduta da un meccanismo che non le permetteva di fermarsi. Aveva il volto rigato dalle lacrime in preda alla collera: 'Lo sapevo! Lo sapevo!'.
Un'ultima spinta lo fece sbattere contro la porta, lui ne approfittò e girò la maniglia mentre lei continuava a sferrargli colpi dove poteva e a gridare delirante: 'Vai Via! Via!'
Con gli occhi coperti dalle lacrime, Davide perse di vista uno scalino ed inciampò scorticandosi il braccio contro l'acciaio del corrimano. Non voleva fermarsi lì un momento di più e facendo finta di nulla si rovesciò fuori dal palazzo e raggiunse devastato la propria automobile. L'accese subito in preda al panico e intraprese la strada di casa.
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Omissione
Mystery / ThrillerNel suo studio a Napoli, in un'umida notte di metà novembre, l'avvocato Niccolò Spada riceve una telefonata inaspettata da una ragazza, Mina Marchesi, di cui tempo prima si era infatuato e con la quale aveva una cena in sospeso da più di un anno. Il...