'Se è tradimento la parola che vuoi usare...non siamo mai stati insieme io e lui. Non c'è stato un chiaro periodo di frequentazione, quindi mi sembra inesatta la parola tradimento. E sembra proprio che tu sia deciso a far emergere me come la persona cattiva, quando in realtà fu lui a mostrarsi puerile e deludente con la sua incapacità decisionale. Ebbe poco polso, fin da subito. Ed io semplicemente non aspettai che crescesse. Sono andata avanti.'
'Perché? '
'Tutte le persone che ho incontrato, ho sentito diconoscerle a fondo in base al loro rapporto col tempo. Ci sono quelli che presidalla lavatrice della vita non si fermano neppure un momento per alzare losguardo verso il cielo, notare i cornicioni dei palazzi e gli alberi in fiore.Questi particolari individui non riescono ad assaporare il valore del tempoperché consumati dal bisogno di far sempre qualcosa anche e soprattutto quandonon è necessario. Poi esiste la categoria degli inquieti, i quali o per loronatura oppure a causa di un vissuto particolare sentono di esistere al difuoridel tempo. Ma ciò comporta sempre conseguenze terribili, perché nonostantesiano capaci di godere di ogni cosa bella a questo mondo, pensano di nonmeritare nulla, di non avere alcun diritto. Pertanto come dei ladri, cercano dirubare o ingannare il tempo. E infine, c'è la categoria dei fantini, mi piacechiamarla così. E cioè individui perfettamente equilibrati in grado dicavalcare il tempo. Questi ultimi non temono di esserne soggiogati, in quantoloro conoscono la più alta della virtù, e cioè la pazienza. Davide credeva diavere tutto il tempo del mondo. E lasciava i nostri incontri nelle mani delcaso. Sapeva che con Giulio la probabilità di vederci era piuttosto alta e cosìc'incontravamo di sera alle feste. Una volta su una terrazza sul mare, loinvitai a ballare, ma lui non sapeva muovere un passo, e così ballai conGiulio. Un ragazzo molto più estroverso e sicuro di lui. Nel contatto con ilcorpo di Giulio provai una fitta d'impotenza e poco dopo mi staccai. Non volevola guerra, e non volevo la sua gelosia, dopo qualche sera iniziavo a capire chele mie tattiche di seduzione erano del tutto inutili con lui perché loincattivivano. Provai anche una fitta di dolore nel rendermi conto che se fossistata con lui non avrei potuto più ballare. Il ballo come metafora del tutto;dell'euforia dell'entusiasmo, dell'esuberanza. Con quelli come lui, non puoimuovere un passo senza il loro consenso. Forse è giusto così, o forse nochissà. Chissà quando tutto è troppo e quando è troppo poco. Comunque, la miaindifferenza quella sera lo destabilizzò, avevo deciso che non era la personaper me. D'altronde ne ero attratta perché per me rappresentava una sfida, mapresto sarei diventata insofferente ai limiti di quel rapporto, come ognivolta. Deposi le armi. Per lui forse sarei stata persino disposta ad avere unrapporto tradizionale per qualche tempo. Andai in bagno perché avevo bevutoqualche bicchiere di troppo e dopo mi lavai le mani e me le asciugai. Mipiaceva il getto di aria calda. L'alcool aveva abbassato le mie inibizioni e miguardavo allo specchio con la mente sgombra, non mi riconoscevo nel riflesso. Luientrò in quel momento, e ci scambiammo uno sguardo nello specchio. Pensavofosse venuto perché doveva andare al bagno. Lo spazio era angusto ecompletamente in legno, poco illuminato, ma ben tenuto. C'era della sabbia aterra perché di giorno era un lido balneare. Lui era composto e formale comesempre, con una camicia azzurra e dei mocassini, ma qualcosa del suoatteggiamento mi aveva imbarazzata.
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Omissione
Mystery / ThrillerNel suo studio a Napoli, in un'umida notte di metà novembre, l'avvocato Niccolò Spada riceve una telefonata inaspettata da una ragazza, Mina Marchesi, di cui tempo prima si era infatuato e con la quale aveva una cena in sospeso da più di un anno. Il...