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Esitai un momento, poi mi avvicinai a lei e con la mano tremante le presi il viso, e spinsi le mie labbra sulle sue. Sperai profondamente che lei non notasse il mio tremore, ma lei mi prese la mano di proposito e quando si staccò dalla mia bocca, vide il mio volto sconvolto. Non mi ero sentito mai così imbarazzato come in quel momento. Lei mi faceva sentire così insignificante, come se la mia altezza e la mia muscolatura non contassero nulla, come se tutto ciò che possedevo e mi ero guadagnato fino a quel momento fosse una farsa. L'unico pensiero che mi attanagliava era "posso riprovare, posso fare di meglio, non sono così solitamente", ma lo ingoiai, perché avrebbe soltanto peggiorato il tutto. La vergogna si diffuse in ogni mio lembo e mi sentii basso in confronto a lei nonostante potessi potenzialmente incorporarla. Purtroppo in quell'istante capii che mi ero rivelato mediocre, e che mi aveva appena squalificato da dei potenziali uomini che poteva amare. Forse in fondo era venuta per questo, per restare delusa da me, come lo era stata dagli altri. O forse non si era curata di quell'invito a cena, proprio perché sapeva che in fin dei conti ero come tutti gli altri. All'inizio, interessante e misterioso, ma poi prevedibile, senza complessità. Mi guardava con pena e tenerezza insieme. Poi deglutì, e mi accarezzò il viso. 'Non farmi alzare più, Nico. La prossima volta me ne vado per davvero'. La rabbia rimontò dentro di me, era irritante, fastidiosa. Sorprendentemente, però, quella frase mi permise di scrollarmi di dosso l'imbarazzo, e sentii il mio corpo riacquistare un po' della mia mascolinità precedentemente perduta. Perché? Perché noi uomini le donne così non le sopportiamo. E loro lo sanno bene. Ci sono coppie che mandano avanti questa farsa tutta la vita, perché si è entrambi complici nella relazione, e cioè, fa parte del gioco: la donna finge di essere la cerbiatta indifesa che ha bisogno di protezione e cura, e l'uomo finge di poterla proteggere e di poterla distruggere. Ma a lei piaceva indispettire, piaceva cacciare quella lingua affilata e dire le cose così come le strisciavano nella testa. Mi sentii sollevato nel capire che una donna così non la volevo affianco. Cercavo l'intimità, la tenerezza, e dentro di lei tirava forte il vento, sbattevano porte e finestre in continuazione. 

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