Mi voltai verso di lui per spostarmi e uscire, ma lui si fiondò su di me, mi prese con una mano i lati del viso e mi tirò verso le sue labbra. Premette il suo corpo su di me e mi baciò con una passione di cui non lo credevo capace. Ricordo che gli sussurrai: "Parliamo la stessa lingua io e te" e lui baciandomi il collo avidamente rimarcò all'orecchio: "La stessa."'

Aveva assunto, pronunciando quell'ultima frase, uno sguardo lontano. Rimasi in silenzio, attesi che lei tornasse in quella stanza. E riprese:

'L'amore è un mistero... non si è mai capaci di controllarlo davvero. I sentimenti rendono impotenti. Si è sempre convinti che non esista predestinazione. E questo è vero per alcuni aspetti della vita che riguardano la salute, la carriera, ma secondo me si è destinati ad incrociare il cammino con alcune persone.'

'Hai una visione molto romantica della vita.'

'Tutto dipende da una cosa però: Se si è disposti ad abbandonarsi al destino in amore, o se da questo si vuole fuggire. Quando uscimmo dal bagno, la festa volgeva al termine e così, poco dopo tornammo a casa.'

Le gambe cominciavano ad indolenzirsi, così, mi alzai e raggiunsi la finestra. Guardai fuori, aveva smesso di piovere. Com'era umida la città in quel periodo. Mi accarezzai la barba mentre lei sul divano restava in silenzio, pensierosa. Avrei voluto vederla bambina, per provare tenerezza per lei. Ma questo naturalmente non mi era concesso.

'Io desideravo vederlo ogni giorno, e utilizzavoGiulio ogni volta. A volte Davide nemmeno veniva. Poi quando mi chiedeva Giuliodi vederci, e io sapevo che c'era anche Davide, decidevo di non andareall'ultimo, per dispetto. Ben presto divenne un circolo vizioso e iniziai dinuovo a frequentare altri. Una sera a vico Belledonne mi trovavo con unragazzo, ci scambiavamo effusioni e Marco passò di lì. Non appena lo vidi capiiche la notizia sarebbe stata riportata immediatamente alla fonte. Passò cosìtanto tempo che iniziai a legare molto con Giulio. Eravamo inaspettatamente moltosimili. Lui era un artista, dipingeva ritratti di donne e uomini, e li vendeva.Mi aprivo spesso con lui, parlavamo di Davide e lui sapeva che mi piaceva, cosìcome sapeva che piacevo a lui. Una volta gli chiesi perché non si era fatto piùvivo e lui mi rispose che l'avevo spaventato con le mie astuzie e i mieigiochetti. Che non voleva soffrire, voleva sentirsi al sicuro e con me non loera. Diceva a Giulio che noi artisti siamo tutti uguali, abbiamo una specie diossessione per la libertà, sapeva che prendendomi e legandomi a sé prima o poisarei scappata via e quindi aveva risolto il problema evitandomi. Sempre inmaniera indiretta, diceva che vedeva chiaramente come sarebbe andata a finiretra noi due, perché gli erano arrivate delle voci sul mio conto, voci degliuomini che secondo alcuni avrei manipolato e trattato male.

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