'Perché non mi racconti qualche tuo sogno? Potrebbe tornarmi utile'

'No. Sono brutti non voglio pensarci.'

'Almeno dimmi cosa sogni...'

La buttai lì un po' così, ma fu come innescare una bomba.

Le si riempirono gli occhi di lacrime all'istante. E per la prima volta riconobbi dietro la maschera il suo vero volto. Finalmente mi riuscì di vedere su quei tratti così duri e marcati un po' di verità. Lottò con tutte le sue forze per trattenersi, ma poi scoppiò in un pianto a dirotto che in verità non mi aspettavo e al quale non sapevo bene come reagire. Superato l'attimo di sorpresa, mi sedetti subito vicino a lei, e la strinsi forte.

'Nessuno mi conosce. Nessuno...' balbettò goffamente, mentre si asciugava con entrambe le mani il viso umido. 'Io voglio solo ...'

'Cosa?... Cosa vuoi...?' le chiesi con tenerezza

'Quello che è rimasto indietro...'

La presi per le spalle e abbassai il viso per cercare il suo sguardo.

'Cos'hai lasciato...?'

Ma lei non rispose, si asciugò con le mani la bocca e come se si fosse resa conto improvvisamente di avere me di fronte, si ricompose. Si scusò e mi pregò di dimenticare ciò che era successo. Disse che era un po' provata dagli eventi, e che si era trattato soltanto di un momento di debolezza, nulla più.

Il giorno dopo il funerale, un uomo sulla trentina si presentò con un collega a casa di Davide e lo interrogarono. Davide li fece accomodare in salotto, offrì loro un caffè ma gli chiesero qualcosa di alcolico. Nel salotto il padre teneva su un tavolino di vetro vicino al divano dei liquori. Lui ne prese uno e dopo averlo proposto ai presenti, ne versò un po' in due bicchierini di cristallo. L'ispettore De Santis, lo fissava arcigno e lanciava sguardi al collega per ricevere un po' di supporto riguardo la questione. Sembrava non sapere da dove cominciare, così fu Davide a parlare per primo:

'Siete qui per Giulio. Apprezzo molto quello che state facendo per venire a capo della situazione. Spero di esservi d'aiuto.'

'Lei è uno dei pochi a sembrare contento di vederci. Lei e Giulio eravate amici giusto?'

'Ci conoscevamo da molti anni. Un ragazzo perbene'

'Voi due parlavate di tutto?'

'Non tutto. Era molto riservato, ma dubito che qualcuno l'abbia ucciso. Nella sua riservatezza si celava una tristezza incomprensibile'

'Ma perché uccidersi ad una festa? E non a casa da solo?'

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