Se due anni fa mi avessero detto che avrei pubblicato un libro non ci avrei creduto, se mi avessero detto che l'anima di un soldato mi avrebbe raggiunta per farmi ricordare una vita che avevo dimenticato non ci avrei creduto. E invece eccomi qui. A chiunque sia arrivato qui posso solo dire grazie, grazie di avermi letta, grazie di aver capito la mia storia senza giudicarla. Ovviamente non posso avere la certezza al cento per cento di avere avuto una vita passata durante gli anni '40, ma dopo tutto quello che mi è successo e che continua a succedermi, perché Alexander si fa ancora sentire a volte, ne sono certa. Quello che avete letto, i capitoli con l'intestazione "Clara" sono in parte inventati e in parte ricordi veri, soprattutto nei capitoli iniziali ho semplicemente riportato i ricordi che ho vissuto tramite le regressioni e i sogni. Nelle scene che vedevo ricordo che mi chiamavano Clara, ed è proprio per questo che ho deciso di usare questo nome per firmarmi. Quello delle vite precedenti è un argomento ancora molto discusso, alcune persone ci credono altre no, l'importante è portare rispetto per le idee e le convinzioni delle altre persone. Gli ultimi capitoli dove Edith visita Rovereto sono accaduti veramente, esattamente nell'estate del 2022 ho avuto la fortuna di riuscire a visitare il mio paese, tutte le emozioni e le sensazioni sono scritte qui, nero su bianco. La scena del cimitero, per quanto vorrei che fosse reale, purtroppo non lo è. Tante volte ho provato a cercare notizie di Alexander senza avere risultati, all'inizio di questo percorso il non trovare nessuna notizia di lui mi ha letteralmente buttata al tappeto. Ho cominciato a pensare che fosse tutto nella mia testa, anche se i segnali che mi arrivavano mi dicevano tutto il contrario. Per fortuna tutto questo è durato poco, lui non se lo meritava e non se lo merita neanche adesso. Spero che lui mi abbia perdonato quei momenti in cui pensavo che lui non fosse mai esistito. Spero un giorno di ritornare a Rovereto, di visitare tanti luoghi che non sono riuscita a vedere, anche se nella storia li ho inseriti, e spero di trovare anche la sua lapide, il suo luogo di riposo, ma se non dovesse succedere va bene così. Il capitolo del 24 Aprile 1945, dove Alexander se ne va, è stato l'ultimo ricordo vero che sono riuscita a ricavare. Ci ho messo tanto a capire quando fosse successo e la scoperta della data è stata come l'ho descritta. Quel bombardamento è avvenuto veramente però ovviamente non sono sicura al cento per cento che la morte di Alexander sia avvenuta quel giorno, però segnali molto forti mi hanno portata a quella data, e io non posso fare altro che ascoltarli. I capitoli dove Alexander parla a Clara della sua passione per le foto è in parte inventata e in parte no. Ancora tempo fa ho trovato in internet delle foto, apparentemente foto normali, ma dove c'era scritto "fotografo" c'era il cognome di Alexander, e cioè Krumme. Quelle foto ho voluto descriverle quando lui le mostra a Clara dopo essere tornato dalla Polonia. Non so se le ha fatte veramente lui o meno, so solo che il suo cognome compare nelle vere fotografie che ho trovato e una cosa che ho imparato da tutta questa vicenda è che le coincidenze non esistono. Come avete capito leggendo, tutto è veramente cominciato leggendo il libro di Emma, anche lei come me ha vissuto la mia stessa situazione. Pochi giorni dopo aver fatto le primissime regressioni avevo trovato il coraggio di scriverle e ora eccoci qui. Quindi, per cominciare con i ringraziamenti, ringrazio dal profondo del mio cuore la mia amica a distanza Emma, grazie per avermi aiutata, supportata e sopportata fin dall'inizio. Grazie a te, per quel messaggio in cui mi hai detto che avrei dovuto scrivere la storia mia e di Alexander. Se sono qui, dopo due anni esatti da quel primo messaggio in cui ti ho raccontato terrorizzata di cosa mi stava succedendo, è anche per merito tuo. Ti ringrazio di avermi prestato il nome "Edith" per rimpiazzare il mio nome reale, la protagonista del tuo primo libro, "Il tulipano che fiorì tra la neve", è un modello che a volte provo a seguire, anche se, come dice Aaron, è troppo, troppo testarda! Grazie per le tue storie che sono un balsamo per l'anima. Ringrazia GB da parte mia, magari lui e Alexander adesso sono insieme, che ci aspettano. Noi quattro siamo legati da Aprile, questo mese strano che è importante sia per me e sia per te, per le medesimi situazioni, magari ci rincontreremo veramente in un giorno d'Aprile, prima o poi. Ringrazio Josephine che è stata la prima a scrivermi le sue opinioni riguardo la storia, ogni volta che usciva un capitolo lei è sempre stata pronta a dirmi cosa ne pensava. Ringrazio Chiara per avermi ascoltata e creduta quando le ho raccontato in privato della mia storia, grazie di considerarmi un tuo punto di riferimento, ricordati di quanto vali. Ringrazio Teresa perché anche lei sa tutto, lei che mi ha aiutata nei momenti più difficili. Noi due stiamo realizzando un progetto molto speciale, sono sicura che sarà un successo. Ringrazio me stessa, perché dopo tutti i pianti, dopo le mille domande e dopo tutte quelle volte in cui pensavo di essere pazza sono qui, a scrivere i ringraziamenti di una storia che solo una storia non è. Sono fiera di me stessa e di quello che ho scritto, finalmente ho capito che essere diversi, a volte, è un tratto che ti rende unica e speciale. Ringrazio ogni singola persona per il tempo che ha dedicato per leggere il mio libro, spero che vi sia piaciuto e che vi sia entrato nel cuore. Infine, dal profondo del mio cuore e della mia anima di un'altra epoca, ringrazio il mio Alexander. Le parole servono a poco per esprimere l'amore e la gratitudine che provo nei tuoi confronti, ma tu sai tutto quello che c'è nel mio cuore. Spero che tu mi stia davvero aspettando nei nostri giorni d'estate, ma nel frattempo guidami, proteggimi e non lasciarmi mai. Danke, mein Soldat.
Clara.
***
Dedicato al soldato Alexander Krumme,
che ha lasciato questa terra in un giorno d'Aprile.
Aspettami dovunque tu sia perché io sono tua.
In ogni vita.
Grazie Alexander, ora puoi volare libero nei nostri giorni d'estate.
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Ricordo che era Aprile
General FictionRovereto, 1940 La guerra è appena scoppiata in Italia, il mondo è in guerra, ma Clara, una ragazza di sedici anni, si augura che nel suo paese fra le montagne la sua quotidianità non cambi. In cuor suo spera che la vita, la vita che conosceva fino a...