Capitolo 36

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Rovereto, 14 Giugno 1944

La luce del sole di Giugno, che passa dalle finestre chiuse, mi sveglia delicatamente. L'estate è arrivata in un soffio, dopo aver compiuto vent'anni mi è bastato chiudere gli occhi per ritrovarmi catapultata in uno dei miei mesi preferiti, un mese che quattro anni fa ha cambiato la mia vita. Mi stiracchio scoprendo il mio corpo dal lenzuolo leggero che mi copriva, apro gli occhi e la prima cosa che faccio è cercare di ricordarmi se ho fatto un sogno strano, un sogno come quelli di Aprile, ma nulla, niente di niente. L'ultimo sogno che ho fatto è stato il 24 Aprile: la solita ragazza, cioè me, davanti a un cimitero, il cimitero di Santa Maria. Ricordo che indossavo un vestito verde, un po' diverso da quelli della mia epoca, ero ferma davanti al cancello perché non avevo il coraggio di entrare. Ricordo che stavo piangendo. Ovviamente appena sveglia ho raccontato tutto al mio soldato, l'ho letteralmente svegliato scuotendolo malamente, ma avevo bisogno di parlargli. Come sempre lui è stato forte per me ma lo vedevo preoccupato, è da quattro lunghi anni che riesco a leggergli dentro l'anima e non può sfuggirmi, ci stavamo seriamente preoccupando tanto che io una sera l'ho pregato di rimanere a casa, non riuscivo a respirare dalla paura che avevo di lasciarlo uscire con la possibilità che gli succedesse qualcosa. Ma improvvisamente con la fine di Aprile finirono anche i sogni. Né io né lui abbiamo più sognato di libri, di cimiteri, di brutti presagi e non abbiamo nemmeno rivisto più Giambattista e Mila, nonostante loro due siano nei nostri pensieri sempre. Le domande però non sono finite con la fine dei sogni, rimaneva il perché di tutto questo. Neanche Alexander riusciva a darsi una risposta, ma dopo che era iniziato Maggio e i sogni erano finiti, abbiamo pensato che fossero solo frutto di tutto quello che ci era capitato in quel periodo. Il bombardamento a Trento, l'armistizio, la dichiarazione di guerra alla Germania, forse tutto questo ci ha portato a sognare cose spaventose e senza una spiegazione logica. L'unico sogno bello che entrambi abbiamo fatto è stato quello sull'ufficiale e la ragazza, per quello le risposte non esistono e non esisteranno mai, è qualcosa che va oltre il limite della nostra comprensione. Forse le risposte le avremo nella prossima vita. Dopo aver constatato di aver passato una notte tranquilla, un sorriso spontaneo mi compare sulla faccia, ovviamente solo una persona può farmi sorridere come una bambina in una mattina di guerra. Oggi è l'anniversario di un giorno importante, oggi è il 14 Giugno il giorno in cui io e Alexander ci siamo conosciuti, o per meglio dire scontrati. Allungo la mano verso il lato del letto in cui dorme sempre lui, ma mi rattristo nel sentirlo vuoto e freddo. Adesso che ci penso, però, lui mi aveva informata che questa mattina si sarebbe alzato molto presto, mentre io devo andare in ospedale dalle otto del mattino fino a mezzogiorno, oggi ho solo mezza giornata, quindi ho tutto il tempo necessario per fare una sorpresa ad Alexander per questo giorno così importante. Nemmeno il 15 Maggio, dopo un anno dal nostro matrimonio, eravamo così felici di festeggiarlo come questo giorno. L'anno scorso abbiamo fatto una cosa tranquilla, mi ha portata a prendere un gelato e poi siamo rimasti al nostro laghetto, inoltre avevamo festeggiato anche il primo mese da marito e moglie. Quest'anno è diverso invece, dopo tutto quello che stiamo passando e che abbiamo passato vogliamo ancora di più celebrare questo giorno bellissimo per noi due, non dimenticando però di quello che è successo in Polonia esattamente quattro anni fa: l'apertura di Auschwitz. Noi due non dimentichiamo e non lo faremo mai. Scuoto la testa per scacciare i brutti pensieri che mi hanno invaso il cervello e lentamente decido di alzarmi per prepararmi, altrimenti arriverò in ritardo a lavoro, ma una cosa mi blocca all'improvviso, un foglietto lasciato sopra al cuscino di Alexander. Incuriosita lo afferro e comincio a leggere quello che c'è scritto, quel foglio ha il suo profumo.

Meine Liebe, oggi è un giorno importante per noi, quattro anni fa la mia vita è cambiata, tu l'hai cambiata.
Appena finisci il turno all'ospedale raggiungimi al nostro laghetto: ho una sorpresa per te, moglie mia.
Mi raccomando stai attenta. Ti chiedo solo una cosa: indossa il mio vestito preferito. Ich liebe dich.
Du bist das Licht meiner Augen.

Ricordo che era AprileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora