Ti vengo a trovare in un sogno, un giorno di questi.

Decima lettera

Ciao mamma,

ce l'ho fatta.

Sono partita anch'io.

Io e Arianna siamo in Puglia ora.

Quando ho detto alla mia coinquilina della mia idea di partire, non ha neanche pensato per un secondo di lasciarmi andare da sola.

Dovresti vedere che posto, mamma! Ma forse lo stai vedendo...

È stata dura, lo ammetto - e lo è tutt'ora- vivere tutto questo senza di lui. Senza poterlo sentire, mandargli delle foto, chiedergli dei consigli.

A volte mi capita di prendere il telefono, scattare una foto e cercare il suo numero di telefono per mandargliela, ma poi mi ricordo di non poterlo fare.

Mi capitava anche i primi tempi dopo il tuo funerale.

A volte, quando mi metto a letto la sera, piango in silenzio. Cerco di non farmi sentire da Arianna... ma forse lei lo sa e mi lascia il mio spazio. Alla fine è un'ottima amica, e le ottime amiche si comportano così.

A volte mi ritrovo ad immaginare quello che starà facendo lui, a Tokyo. Se ha già trovato lavoro, se ha un appartamento o vive in hotel, se ha conosciuto già qualche persona, se gli piace la città, se fa caldo o freddo, se sente il fuso orario, se gli manco, se mi ama, se si sente solo senza di me o se sta bene, se anche lui mi pensa e vorrebbe condividere le sue giornate... e poi mi immagino le sue risposte.

Sto provando a godermi il mare, l'aria piena di salsedine, i piedi nella sabbia calda, i libri da leggere sotto l'ombrellone...

Per ora sta andando bene.

Cerco di non pensare a quando tornerò a Milano.

O peggio ancora quando mi capiterà di andare a Roma... ogni angolo di quell'hotel e di quella città è piena di ricordi con lui.

Ma ho deciso che ci penserò quando sarà il momento.

Ora provo a essere solo Bianca.

Spero che tu sia almeno un pochino orgogliosa della tua bambina.

Ti voglio bene, Bibi.