Capitolo 11 - Jason

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Le valigie sono praticamente tutte pronte. Vado dalla mia famiglia per un paio di settimane a conoscere finalmente la mia bellissima nipotina Rachel; Alice è sposata ormai da due anni con Matthew, lavorano entrambi in ospedale, lei fa l'infermiera e lui il cardiochirurgo, si sono conosciuti così. L'ultima volta che sono stato in Australia è stato per il loro matrimonio, poi a causa dei vari traslochi che ho fatto e del momento importante e delicato che ha attraversato la mia carriera non ho avuto l'occasione di tornarci. Per fortuna la mia famiglia è sempre stata davvero molto comprensiva e ha sempre sostenuto le mie scelte assicurandosi che fossi felice e soddisfatto della persona che stavo diventando.

Sono stato così fortunato da aver trovato in Italia la mia seconda famiglia, a casa di Anna e Marco. Penso spesso ad Anna, domandandomi cosa direbbe e penserebbe vedendo dove sono arrivato. Mi ha sempre detto di non mollare mai e di essere sempre me stesso; una delle ultime cose che mi ha detto poi, la ricorderò per sempre Spero che i miei figli diventino come te.

Sono spesso in contatto con Marco e i ragazzi, ma principalmente con Bianca. Con lei mi sembra di avere una connessione speciale, un legame che non ho con nessun amico, parente, collega la cosa stranissima è che è una ragazza, e io di solito con le ragazze non ho questo tipo di rapporto. Sarà che la conosco da quando andava alle elementari, o che le sono stato accanto in momenti molto difficili non saprei, è difficile da spiegare. È come se i nostri cuori siano sempre stati vicini, anche se lontani.

Beh, comunque resta il fatto che le voglio un bene immenso e indescrivibile. Inoltre devo mantenere la promessa fatta ad Anna. Vegliare su di lei.

Nel frattempo ho indossato la divisa da cuoco, sto per entrare in cucina quando ricevo un messaggio, decido di sbirciare prima di cominciare il servizio, giusto per capire chi sia. Bionda. Mi sta mandando una foto. La visualizzo e riconosco il vicolo dell'altra sera dove ho baciato Laura –o Lara non ricordo bene- che ho conosciuto al ristorante dell'hotel. Abbiamo bevuto qualcosa con i ragazzi della cucina e poi mi sono offerto di accompagnarla al taxi, vista l'ora tarda e lei mi è saltata addosso. Nella foto sembrerebbe proprio il contrario, ma quello che mi fa scoppiare a ridere a tutto volume è il testo che accompagna lo screen:

"Porco."

Ah, la mia scimmietta.

Entro in cucina mentre sto ancora sorridendo e scuotendo la testa. Quella ragazza mi fa impazzire.

****

Stasera mi incontro con gli amici al solito pub, voglio salutarli prima della partenza.

"Jason!" mi chiama Mattia facendomi segno con la mano.

Mattia, Ludovico e Giorgio sono i ragazzi con cui più ho legato in questi due anni al Rigel. Loro sono sardi e mi hanno fatto scoprire un sacco di posti bellissimi di questa isola; appena possibile andiamo in spiaggia, ci piace uscire a volte la sera in qualche locale, niente di troppo estremo o caotico, ci serve giusto un posto per chiacchierare e bere qualche cocktail o una birra. A volte vengono anche le ragazze di Ludo e Gio, ma la maggior parte delle volte siamo noi quattro. Anche loro lavorano nelle cucine di alcuni hotel della zona e ci siamo conosciuti un po per caso nei vari locali del centro.

"Ragazzi" dico mentre stringo loro le mani insieme a una leggera pacca sullavambraccio

"Abbiamo appena ordinato anche per te un Cuba" mi dice Giorgio mentre gli stringo la mano per ultimo.

"Perfetto, grazie!"

"Allora, in ansia per la grande partenza?" mi chiede Mattia

"Affatto, non vedo l'ora! Non vedo Alice da due anni e poi conoscerò Rachel quindi spero che la notte passi decisamente in fretta e le successive due settimane decisamente lente, invece"

"Ti perderai la festa al BlueMoon, la mora che abbiamo incontrato ieri in spiaggia ne sarà molto delusa" mi ricorda Ludo facendomi locchiolino

"Può pensarci Mattia a consolarla" rispondo con un'alzata di spalle

"Non credo sia interessata a me se le piaci tu. Io ho capelli e occhi scuri, e poi non sono Jason Anderson" risponde il diretto interessando facendomi anche il verso.

"Stronzate" ribatto con un gesto della mano come a liquidare la faccenda.

Arrivano i cocktail e la cameriera mi fa un sorriso decisamente malizioso quando se ne va. Guardo Mattia che sbuffa e alza gli occhi al cielo Incredibile. "Non si può andare da nessuna parte con lui. La prossima volta lo lasciamo a casa" dice rivolgendosi ai ragazzi.

"Non esco con le bionde, lo sai" ribatto

"Wow, che gentil concessione da parte tua cederci tutte le bionde del pianeta"

Beh, non proprio tutte cavolo!

Un attimo, cosa?

Niente panico, sono solo protettivo.

A proposito di bionde. Meglio ricordare a Bianca dalla mia partenza, conoscendola mi potrebbe chiamare mentre sono in aereo e non ricevendo risposta chiamare la polizia, i carabinieri e persino i vigili del fuoco per buttare giù la porta di casa mia.

IO: Memo per ricordarti che domani vado in Australia per due settimane, quindi se non mi vuoi chiamare mentre dormo o in momenti DECISAMENTE POCO OPPORTUNI, ricordati di calcolare +8hs. Love you, scimmietta

BIONDA: Ricordati le camicie Hawaiane per fare surf, Australia

Perché diavolo dovrei portarle?  IO: Sono Hawaiane, perché dovrei portarle in Australia?

BIONDA: A quanto pare fanno figo. Capelli lunghi, addominali, camicia aperta. bla bla bla.

Che scema

IO: Parla bene, biondina. E comunque non mi servono tutte queste cose, faccio figo anche solo respirando.

BIONDA: Fammi sapere se ti fanno imbarcare, con lego smisurato che ti ritrovi potresti superare il limite di kg consentiti. Love you.

Oddio, mi fa morire!

Saluto i ragazzi e mi dirigo verso casa per terminare la valigia con le ultime cose.

Dunque, libro da leggere in aereo, cuffiette per la musica, biglietto, portafoglio, carica cellulare portatiledove diamine è finito? Nel cassetto della scrivania forse. No. In soggiorno. No. Nel comodino. NoOh diamine!

Quello che mi ritrovo tra le mani mi toglie il fiato: la lettera di Anna.

Devo darla a Bianca non appena festeggerà 18 anni, il che vuol diretra due mesi.

Ne sarà molto scossa quando la riceverà.

Anna era una donna di grandi valori, aveva sempre la risposta giusta al momento giusto e non si vergognava o preoccupava di esprimere chiaramente pensieri ed emozioni; era come se sapesse leggere lanima delle persone. Ho come l'impressione che sarà devastante, soprattutto per una come Bianca che tende a riflettere davvero tanto su sé stessa e sulle sue emozioni.

Quando sono dovuto partire da Roma, per trasferirmi al Betelgeuse, avevo il terrore di farle del male: aveva perso sua madre da pochi mesi ed era ancora una ragazzina, ed il nostro rapporto era davvero profondo. Eravamo un punto di riferimento l'uno per l'altra.

Anche io mi sono sentito perso una volta arrivato a Bormio. Dovevo ricominciare tutto dall'inizio, farmi conoscere, fidarmi di altre persone, ma soprattutto non avevo la mia scimmietta a girovagare per la cucina

Ti vengo a trovare in un sogno, un giorno di questi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora